Monza, la soddisfazione di Legambiente per la sentenza sull’area agricola di Sant’Albino

1 marzo 2025 | 12:15
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Monza, la soddisfazione di Legambiente per la sentenza sull’area agricola di Sant’Albino

I residenti di Sant’Albino e il Circolo di Legambiente Monza si erano mobilitati nel 2018 per l’uso di un’area agricola privata come deposito inquinante.

Se sconforto, disappunto e resa passiva avessero prevalso, un’area agricola di Monza sarebbe scomparsa e Legambiente con i cittadini del quartiere Sant’Albino rivendicano il merito di un epilogo opposto sulla vicenda. L‘associazione ambientalista, con un comunicato stampa, informa che “è stata vinta la causa penale contro i proprietari di un’area agricola (di fatto e di diritto), che era stata trasformata in un deposito inquinante di automezzi pesanti”. La storia è lunga e affonda le radici nel 2018 quando il Circolo Legambiente di Monza ricevette la segnalazione da parte di alcuni abitanti del quartiere di Sant’Albino che il nuovo proprietario dell’area posta a nord di via della Offelera (zona sud est di Monza, al confine con Brugherio), stava abbattendo gli orti esistenti, sbancando il terreno e recintando l’area.
Da qui una segnalazione al Comune e alla Provincia e alla stampa locale per informare di “lavori di sbancamento, lavori edilizi e la formazione di un deposito di automezzi pesanti su quell’area agricola, opere che erano in evidente contrasto con gli strumenti urbanistici sia comunali (PGT) sia provinciali (PTCP di MB) che prevedevano una loro destinazione e uso di tipo agricolo, aree anche di tipo strategico“. Legambiente riferisce anche di un’assenza di risposta dal Comune in quell’anno e di una raccolta firme con segnalazione alle autorità competenti dei residenti di via
Caprera e altri di quella zona, il 6 febbraio del 2019.  “A sostengo di quella azione di protesta popolare – aggiunge il Circolo Legambiente di Monza – il circolo ha presentato un esposto alla
Procura della Repubblica di Monza e ai Carabinieri Forestali di Carate rilevando possibili illeciti penali e/o ambientali in quella via”. Il sequestro dell’area risale al maggio 2019 con un’azione della Polizia Locale di Monza che dava seguito alle indagini della Procura. Al processo, Legambiente Lombardia si è costituita parte civile, assistita dal Centro di Azione Giuridica (CEAG) dell’associazione. L’epilogo è stato reso noto in questi giorni: “condanna i proprietari” con  motivazioni che saranno pubblicate entro 90 giorni”.
Inevitabile la soddisfazione del Circolo Legambiente di Monza per il risultato raggiunto
“che dimostra come sia necessario tutelare il territorio agricolo da usi impropri per motivi ambientali, idrogeologici, paesaggistici, per la biodiversità e contro l’inquinamento dell’aria. Il Circolo formula altresì una forte ringraziamento ai cittadini che si sono mossi, alla Procura della Repubblica e al Corpo della Polizia locale”.