L’infini vis-à-vis di Renato Ornaghi: quando la poesia abbraccia l’universo

In occasione della Giornata Mondiale della poesia lo scrittore brianzolo Ornaghi pubblicherà L’infini vis-à-vis, una raccolta poetica che solleva interrogativi sul significato dell’infinito.
In occasione della Giornata Mondiale della Poesia, venerdì 21 marzo, l’Opificio Monzese pubblicherà una delle opere più interessanti dello scrittore brianzolo Renato Ornaghi: L’infini vis-à-vis – 10168 Sonnets. Una raccolta poetica fuori dagli schemi, che solleva interrogativi sul significato dell’infinito nella comunicazione artistica. In questo suo libro, Ornaghi esplora la natura del concetto di infinito con un approccio multidisciplinare che attraversa la logica, la matematica, la letteratura, l’astrofisica e la poesia, porta il lettore a confrontarsi con le domande senza risposta che da sempre assillano l’intelletto umano.
L’infini vis-à-vis: un viaggio nell’infinito
L’infini vis-à-vis è una sconfinata raccolta di sonetti. è composta da uno sconfinato numero di poesie: 10168. Un valore, che supera di gran lunga la quantità di particelle elementari nell’universo conosciuto. Il numero 10168, con tutti i suoi zeri, non è solo un espediente matematico, ma un efficace simbolo della vastità e della complessità del cosmo. La pubblicazione di questo libro, in concomitanza con la Giornata Mondiale della Poesia, rappresenta un autentico trionfo per l’arte della parola. Un invito profondo a meditare sulla vastità della poesia, capace di superare i limiti imposti dal tempo e dallo spazio.
In un mondo dominato dalle guerre, dalla scienza e dalla tecnologia, la poesia è forse l’unico linguaggio che riesce a cogliere l’infinità dell’universo in tutta la sua bellezza e complessità. Ornaghi, mostra che la poesia non è solo un’arte da osservare, ma un’esperienza sensoriale totale che può abbracciare la mente attraverso i nostri sensi. L’infinito, in questo contesto, è un’esperienza che coinvolge ogni fibra del nostro essere, diventando un campo di esperienza artistica in cui la poesia svolge un ruolo fondamentale, come linguaggio che va oltre i limiti della razionalità e che ci permette di accedere a una dimensione più profonda della realtà. Se 10168 Sonnets sono una quantità pressochè infinita di poesia, allora L’infini vis-à-vis diventa davvero un’opera senza confini: per un interminabile viaggio verso l’infinito e oltre.
