Omicidio di Luciano Muttoni: fermati due 20enni a Monza. “Pugni e calci, poi finito con una scacciacani”

10 marzo 2025 | 17:38
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Omicidio di Luciano Muttoni: fermati due 20enni a Monza. “Pugni e calci, poi finito con una scacciacani”
Luciano Muttoni (foto da Facebook)

Un semplice controllo stradale effettuato dai Carabinieri di Monza e Brianza si è rivelato decisivo nelle indagini per l’omicidio di Luciano Muttoni, avvenuto a Valbrembo (BG).

Volevano rapinarlo, lui ha reagito, e così lo avrebbero ucciso. Svolta nelle indagini sull’omicidio di Luciano Muttoni, avvenuto a Valbrembo (BG). Nella notte tra l’8 e il 9 marzo, una pattuglia dei Carabinieri di Monza e Brianza ha fermato un’auto con a bordo quattro individui sospetti, scoprendo che il veicolo apparteneva alla vittima. Questo dettaglio ha permesso di avviare una serie di approfondimenti che in poche ore ha portato all’arresto di due giovani, un italiano e un polacco, ritenuti responsabili dell’omicidio.

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Omicidio di Luciano Muttoni: la svolta a Monza

La notte tra l’8 e il 9 marzo, durante un’attività di controllo del territorio, una pattuglia del Comando Provinciale Carabinieri di Monza e Brianza ha fermato un’autovettura con a bordo quattro persone, denunciandole per ricettazione, in quanto nessuno degli occupanti era in grado di giustificare il possesso del mezzo. L’auto risultava intestata a Luciano Muttoni, il cui corpo sarebbe stato ritrovato poche ore dopo nella sua abitazione a Valbrembo (BG).

Nella mattinata del 9 marzo, la segnalazione del veicolo ha insospettito gli inquirenti, che hanno collegato il fermo alla sparizione del mezzo della vittima, notata dai vicini di casa. Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e alle testimonianze raccolte, si è scoperto che alla guida dell’auto fermata la notte precedente c’era proprio uno dei due presunti responsabili.

La confessione

Il primo sospettato, un giovane italiano classe 2000 con precedenti penali, è stato rintracciato a Monza e portato in caserma per essere ascoltato come persona informata sui fatti. Sotto interrogatorio, ha rilasciato spontanee dichiarazioni, confessando il delitto e fornendo dettagli fondamentali per recuperare alcuni oggetti appartenenti alla vittima e l’arma del delitto: una pistola scacciacani, con cui avrebbe colpito ripetutamente Muttoni alla testa, oltre ad averlo preso a pugni e calci fino a causarne il decesso.

Il secondo presunto responsabile, un giovane polacco classe 2001, è stato prelevato in una comunità terapeutica in provincia di Monza e Brianza, dove lavorava come aiuto educatore. Anche lui avrebbe ammesso il proprio coinvolgimento, fornendo una versione coerente con quella del primo indagato.

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Le dinamiche dell’omicidio

Secondo quanto ricostruito, l’omicidio sarebbe avvenuto a scopo di rapina. Dopo aver colpito a morte la vittima, i due giovani avrebbero rubato l’autovettura, il telefono cellulare, carte di credito e una somma di denaro, per poi disfarsi di parte degli oggetti e dell’arma nei boschi tra Valbrembo e Solza.

Il provvedimento della Procura e le indagini in corso

Alla luce degli elementi raccolti, nel pomeriggio del 10 marzo, il Pubblico Ministero della Procura di Bergamo ha emesso un decreto di fermo per indiziato di delitto nei confronti di entrambi i sospettati. Sono stati trasferiti alla Casa Circondariale di Bergamo, in attesa dell’udienza di convalida davanti al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP).

Le indagini, coordinate dalla Procura di Bergamo, proseguono per accertare eventuali complicità o favoreggiamenti. Gli inquirenti vogliono chiarire se vi siano altre persone coinvolte nell’organizzazione o nell’esecuzione del delitto.