Pedemontana, i tempi di fermo per il Besanino si allungano di mezzo anno

18 marzo 2025 | 15:42
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Pedemontana, i tempi di fermo per il Besanino si allungano di mezzo anno

Le dichiarazioni di Pedemontana sull’interruzione del Besanino parlavano di un anno, ma vanno sommati i tempi dei collaudi: 3-6 mesi.

Prima riunione sull’interruzione del Besanino per i lavori di Pedemontana: lo stop andrà oltre l’anno e “ruberà” al servizio della linea suburbana S7 altri 3-6 mesi rispetto alle informazioni circolate finora. I tempi extra sono quelli del collaudo di cui fino a questo momento Pedemontana non aveva parlato, trattandosi di procedure che coinvolgono altri enti, come Rfi. L’anno di tempo dichiarato da APL (indicativamente da settembre 2026 a settembre 2027), insomma, riguarda solo la durata dei lavori di Pedemontana. E il rischio concreto sarebbe quello di non avere a disposizione il Besanino fino ai primi mesi del 2028.

L’impegno nel trovare soluzioni alternative adeguate chiesto a Regione Lombardia era al centro dell’incontro che si è tenuto ieri, 17 marzo, in Regione, con Pedemontana, gli assessori ai Trasporti e alle Infrastrutture Franco Lucente e Claudia Terzi, tecnici regionali, CAL (Concessioni Autostradali Lombarde) e i sindaci interessati dal tracciato del Besanino. Assente Rfi. Si è trattato, hanno confermato diversi sindaci presenti, solo di un primo passo in una questione sulla quale al momento Regione non ha un piano di servizi sostituitivi articolato.

Chiusura del Besanino per i cantieri di Pedemontana: i temi sul piatto

Primo grosso tema sul piatto, la possibilità di non chiudere tutta la linea del Besanino, ma solo la porzione interessata dal cantiere di Pedemontana, e quindi di lasciare attivi i tratti Villasanta-Milano e Lecco-Triuggio. La manovra permetterebbe alla stazione di Villasanta Parco di raccogliere gli utenti di Villasanta e dintorni perché possano continuare a muoversi verso e da Milano. Stesso discorso per l’altra tratta. Su questo punto, hanno riferito i primi cittadini, per esempio Sara Dossola di Lesmo “non sono arrivate conferme ufficiali, nemmeno alla domanda diretta del sindaco di Villasanta Lorenzo Galli, ma Regione Lombardia ha lasciato intendere un’apertura a soddisfare la richiesta arrivata dagli amministratori locali”. Un’apertura che appare plausibile considerato lo sforzo enorme che già dovrà essere compiuto per organizzare un sistema di navette sostitutive, unica soluzione per ora citata da Regione. Anche questa soluzione aprirebbe comunque tutta un’altra serie di nodi da sciogliere. Quello citato da Triuggio, per esempio: la strutturale inadeguatezza dei parcheggi attuali, nell’ipotesi di diventare capolinea. Dalla stazione di Triuggio si potrebbero dover trasferire su gomma ogni giorno diverse centinaia di persone all’ora.

Riaprire la Seregno-Carnate

La sindaca di Lesmo Sara Dossola è stata invece promotrice del secondo grosso tema sollevato: la possibilità di riaprire la Seregno-Carnate, una tratta ristrutturata solo nel 2018 e poi chiusa con la motivazione dello scarso utilizzo (scarso, dal punto di vista del ritorno economico). “Mi sono fatta portavoce anche del sindaco di Seregno – ha detto Dossola – che condivide appieno questa soluzione. Così come tanti amministratori, Macherio, un altro esempio. Bisogna aprire un tavolo su questa ipotesi perché è chiaro a tutti che le navette non sono una soluzione adeguata. Correrebbero sulla viabilità ordinaria, portando un carico che sarà già aggravato dai mezzi di cantiere di Pedemontana e dai privati che sceglieranno di andare al lavoro in auto anziché perdersi nelle odissee tra mezzi pubblici”. Anche su questo fronte non ci sono state conferme ufficiali, ma un’apertura a valutare l’operazione.

La riunione si è risolta con l’accordo di un aggiornamento entro giugno. Per quella data, l’assessora Claudia Terzi si sarebbe impegnata a studiare i flussi di studenti e pendolari per poi pianificare i sostitutivi. Terzi ha confermato che il focus sarà sugli studenti.