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Traffico triplicato e polemiche sul nuovo ponte di Paderno: il Vimercatese rischia il collasso

15 marzo 2025 | 08:09
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Traffico triplicato e polemiche sul nuovo ponte di Paderno: il Vimercatese rischia il collasso

L’aumento considerevole della mole di traffico dovrebbe essere una conseguenza inevitabile del nuovo ponte San Michele.

Cominciamo da numeri: oltre 2000 Tir al giorno e un raddoppio, da quasi seimila a oltre 12 mila, delle auto. Di fronte a questi dati è pressoché impossibile rimanere indifferenti. E quindi naturale che i residenti dell’alto vimercatese siano quantomeno perplessi. Per non dire preoccupati. L’aumento considerevole della mole di traffico dovrebbe essere una conseguenza inevitabile del nuovo ponte San Michele, a tutti noto come ponte di Paderno, che dovrebbe sorgere accanto al vecchio, un’opera di ingegneria di rilevanza storica che sorge sul fiume Adda. Da Usmate Velate a Ronco Briantino, passando per Bernareggio e Carnate i residenti sono sul piede di guerra. Allarme condiviso anche dalle rispettive amministrazioni comunali, che condividono le preoccupazioni per un incremento della viabilità che dovrebbe avvenire nel giro di cinque anni. Infatti, la completa dismissione del vecchio ponte di Paderno, realizzato fra il 1887 e il 1889 , con la contestuale entrata in funzione del nuovo, è prevista per il 2030.

Ponte Paderno Adda

La voce dei sindaci sul nuovo ponte San Michele

“Stimiamo un aumento di traffico considerevole – hanno di dichiarato i sindaci -. Si parla di tre volte il volume attuale che non potrebbe essere retto dall’attuale rete viabilistica“. Per farla breve il vimercatese rischia di collassare. L’obiettivo dei sindaci e dei residenti è di far sentire la loro voce e, infatti, pochi giorni fa con la provincia di Monza, in coordinamento con quella di Lecco, è stato attivato un tavolo di lavoro. Il cui senso è presto, detto: “Valutare gli effetti del nuovo ponte sulla nostra rete stradale – hanno spiegato i tecnici della provincia Banzola -. Aspetti che al momento sembrano meritevoli di approfondimento, anche in relazione agli scenari derivanti dagli sviluppi di Pedemontana”. Il nuovo ponte dovrebbe costare 350 milioni di euro. Regione Lombardia la considera un’opera strategica. Pochi mesi fa l’assessore alle Infrastrutture del Pirellone, Claudia Terzi, l’ha definita come “necessaria per garantire il collegamento tra le Province”.

Niente Unesco per il vecchio ponte San Michele

Tuttavia, nonostante l’intervento del ministro ai Trasporti, Matteo Salvini, il cantiere sembra segnare il passo. La progettazione è stata affidata a Rfi, Rete ferroviaria italiana, che non sembra affatto preoccupata di rispettare i tempi. Oltre ai ritardi di progettazione, va messo anche in conto il fatto che il vecchio ponte San Michele era in predicato di entrare a far parte della liste Unesco come patrimonio dell’umanità. La sua candidatura era già stata avanzata e sembrava avviato sulla strada giusta per essere riconosciuto come un capolavoro ingegneristico. L’opportunità, però, confligge con la realizzazione del nuovo ponte, lungo circa 200 metri, che ha per altro ricevuto parere contrario della Sovraintendenza di Milano. Insomma, oltre ai ritardi di progettazione e alla preoccupazione del vimercatese un’altra cosa sembra certa: che il suo progettista, Jules Rothlisberger, non si suicidò buttandosi di sotto come, invece, narra la leggenda. Una leggenda nera che come tale va presa. Infatti, l’ingegnere elvetico morì di morte naturale nel suo letto nel 1911.