Prolungamento M5, HQMonza smonta gli extracosti

11 marzo 2025 | 10:36
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Prolungamento M5, HQMonza smonta gli extracosti

Secondo l’associazione monzese i 600 milioni di extracosti per il prolungamento M5 fino a Monza sono al massimo 350 e altre centinaia di milioni si possono recuperare eliminando due varianti di linea.

Il dibattito sui costi del prolungamento della metropolitana M5 fino a Monza si accende. Secondo l’Associazione HQMonza, i presunti 600 milioni di euro di extracosti annunciati non sarebbero giustificati: “macché 600 milioni di extracosti per il prolungamento: sono al massimo 350 e altre centinaia di milioni si possono recuperare eliminando due varianti di linea” si legge nel comunicato

Costi sovrastimati e spese marginali

Per entrare nel dettaglio dei numeri l’associazione ha chiamato a raccolta un gruppo di esperti composto da ingegneri, architetti e geologi e ha fatto analizzare loro la situazione. Dal focus group è emerso che “c’è qualcosa che non quadra. “In Consiglio Regionale è emerso che peserebbero sui conti alcune voci aggiuntive che invece, francamente, sono quasi tutte marginali e non possono certo aver determinato un incremento di 600 milioni di euro”.

L’associazione spiega che si tratterebbe “dello spostamento di quattro pozzi d’acqua (1,2 milioni di euro), l’installazione di tetti verdi sul deposito treni (3,5 milioni) e la riqualificazione di un’area per orti urbani (500mila euro). Anche la bonifica di terreni e la presenza di cavità sotterranee avrebbero un impatto compreso tra i 45 e gli 85 milioni. Tutte queste voci, che sono state enfatizzate come causa degli extracosti, valgono in tutto tra i 50 e i 90 milioni di euro, non di più. Se si considerano poi gli adeguamenti dei prezzi rispetto al 2018, con un incremento stimato del 20%, l’aumento totale dei costi si aggirerebbe tra i 310 e i 350 milioni di euro, ben lontano dai 600 milioni”.

Le voci di spesa da chiarire

Ma non è tutto, HQMonza incalza: “secondo noi, non sono stati resi noti i maggiori costi veri delle cose importanti come la variante Lincoln a Cinisello Balsamo: lo spostamento di una stazione ha comportato un’estensione di circa 2 km di linea, con un aumento di circa 250 milioni di euro. Stazione di interscambio M1-M5 a Cinisello Bettola: non è chiaro chi debba sostenere i costi di questa struttura, che include un parcheggio da 2.500 posti e altre infrastrutture. Il costo stimato è di almeno 100-150 milioni di euro”. c’è poi anche il deposito-officina di Monza Casignolo per l’associazione monzee è sovrastimato. Si prevedono posti per 60 treni, quando sulla tratta monzese ne saranno attivi 37. Infine dubbi sono stati espressi anche sullo sbinamento verso Bresso.

In sintesi “Si possono tagliare alcuni costi rilevanti che sono stati aggiunti dopo il 2018: eliminare la variante Lincoln a Cinisello e la variante sbinamento a Bresso (se quest’ultima è ancora presente, come sembra) – spiega in dettaglio la portavoce Isabella Tavazzi – Serio e corretto sarebbe poi suddividere in modo equo i costi della Stazione Bettola e del Deposito treni al Casignolo, che sono al servizio di più linee MM, caricando sul prolungamento M5 circa la metà dell’investimento. Questi risparmi, logici e coerenti, sarebbero sufficienti per ridurre gli extracosti di qualche centinaio di milioni e quindi potrebbero rendere il prolungamento fattibile nella sua interezza con i fondi già stanziati più i 300 milioni promessi dal ministro delle finanze Giorgetti”.

Appello alla trasparenza

HQMonza chiede che i dettagli di spesa siano resi pubblici: “Prima di ipotizzare, come si sta facendo con leggerezza, una linea monca senza capolinea al Polo Istituzionale di Monza, oppure senza la stazione Trento e Trieste, chi gestisce il progetto dovrebbe rispondere alle domande che poniamo e soprattutto rendere pubblici tutti i dettagli del preventivo di costo del prolungamento. Come cittadini chiediamo il massimo di chiarezza, trasparenza e verità”.