Seregno sotto shock per i presunti abusi di Don Marelli, il sindaco: “Proteggere le vittime”

A parlare, in un momento di grande tensione e incredulità, è il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, che ha voluto esprimere la sua vicinanza alla comunità e alle presunte vittime.
SEREGNO – La città è sotto shock dopo la notizia dei presunti abusi sessuali che coinvolgono Don Samuele Marelli, ex responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Milano e figura di riferimento per numerose generazioni di ragazzi. A parlare, in un momento di grande tensione e incredulità, è il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, che ha voluto esprimere la sua vicinanza alla comunità e alle presunte vittime.
“Giorni difficili per Seregno”
“Veniamo da un paio di giorni molto difficili, come comunità seregnese. Giorni di tensione, di incredulità, di indignazione” – ha dichiarato il primo cittadino – “Quando accadono fatti del genere, con modalità terribili, non possono che creare rabbia e sconvolgimento.”
Di fronte a un caso che ha profondamente colpito la città e l’intera comunità ecclesiale, il sindaco ha sottolineato l’importanza di proteggere le vittime, mettendole al centro dell’attenzione e garantendo loro il massimo supporto:
“La prima cosa che deve fare una comunità, quando avviene qualcosa del genere, è proteggere le giovani vittime di questo male. Non lasciarli soli, in ogni modo possibile. Questa è la priorità, la cosa più importante ora. Il male, quando accade, va condannato, con forza. Ed è fondamentale cercare, trovare, costruire ancora più anticorpi, e fare in modo che quanto avvenuto possa non accadere mai più, ovunque. È davvero dura, quando escono notizie come quelle di ieri, perché portano fisiologicamente alla tentazione naturale, inevitabile, di generalizzare, dire che è tutto uno schifo, che c’è solo il male. E lo capisco, sono le frasi che oggi vanno per la maggiore. Non può che essere così”.
“Condannare il male, ma riconoscere anche il bene”
Il sindaco ha poi lanciato un appello alla comunità, affinché non cada nella tentazione della generalizzazione e del disfattismo totale:
“Quando escono notizie come queste, viene spontaneo pensare che tutto sia marcio, che ci sia solo il male. È comprensibile. Ma dobbiamo anche ricordare che esiste il bene. Lo vedo ogni giorno, nelle tante persone che si impegnano per il prossimo, nella nostra comunità.” Parole che cercano di infondere speranza, pur riconoscendo la gravità del momento e la difficoltà di affrontare una notizia tanto sconvolgente.
Il messaggio finale del sindaco è un invito a non lasciarsi sopraffare dal dolore e dalla rabbia, ma a trasformare questo momento in un’occasione di riflessione e crescita collettiva: “Ho in mente centinaia di occhi, volti, mani di persone che ogni giorno dedicano del tempo per fare del bene nella nostra comunità. Qui, là, un po’ ovunque. E quindi spero che tutti in noi, in fondo, possiamo trovare anche altri anticorpi, quelli capaci, anche nei giorni di notizie così enormi e gravi e di periodi in cui il male sembra sovrastarci, di riconoscere che il bene c’è. E di aiutarci come comunità a non “buttarlo via”, insieme al male, e di provare a rigenerarci e ripartire proprio da quello. Sarà parecchio difficile. Ma proprio questo, in fondo, fa la differenza tra un gruppo di persone e una comunità”.