Cisl chiama Governo sul caso STMicroelectronics, “Governo tace”

Sindacato pronto a un presidio a Roma davanti al Ministero per ottenere l’attenzione di Urso e Giorgetti sulla brianzola STMicroelectronics.
Caso STMicroelectronics: “Nonostante le ripetute richieste di convocazione di un tavolo Ministeriale con il Ministro Urso e Giorgetti, fatte dalla Fim Cisl e da altre organizzazioni sindacali, ad oggi dal Governo solo silenzio”. E’ questa la chiave del comunicato stampa diffuso oggi, 18 marzo 2025, da Fim Cisl per denunciare la mancata risposta del Governo alla richiesta di attenzione su una situazione che vede a rischio numerosi posti di lavoro.
La lettura del quadro in cui versa la STMicroelectronics di Agrate fatta da Cisl è piuttosto dura: “La Fim Cisl è da un anno che evidenza come l’attuale management stia affrontando l’attuale crisi, iniziata a fine 2023, con poca consapevolezza delle dinamiche del mercato e faccia ricadere le sue sbagliate scelte gestionali solo sui lavoratori, non ad esempio sugli azionisti i cui dividendi comunque sono cresciuti. Il 2024 si è chiuso a 13 miliardi $, 4 miliardi in meno alla previsione di 17 miliardi $. Quest’anno non è stato ancora pubblicata la previsione di fatturato del 2025 se non del primo trimestre che dovrebbe chiudersi intorno ai 2,51 miliardi $. Nonostante un 2025 che si preannuncia, come dice la stessa dirigenza di ST, di ‘transizione’ l’obiettivo è quello di raggiungere i 20 miliardi $ nel 2030. Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore lo scorso 13 marzo, il CEO Jean-Marc Chéry non definisce in maniera convincente quali siano le azioni di ripresa per i semiconduttori del settore dell’automotive, se non affidarsi ad un impegno dell’Europa ad allentare le normative sulle emissioni, mentre rispetto al settore industriale vede ‘uno scenario negativo’. Con questi presupposti come si pensa di poter raddoppiare il fatturato nel 2030 rispetto al 2025″?
STMicroelectronics e gli investimenti
Citando ancora l’intervista del Sole il CEO, FIM CISL si chiede: “STMicroelectronics quando comunicherà i tempi e soprattutto lo sviluppo dei ramp-up? Continuerà a produrre tutta la gamma dei prodotti in Italia o è probabile in parte una delocalizzazione? Ad Agrate la linea a 300mm di andrà a sostituire invece che incrementare la varietà dei prodotti e processi del sito. Quali nuovi piani per la linea a 200mm di Agrate? Anche a Catania i volumi produttivi complessivi e dei prodotti SiC nel passaggio dalle vecchie linee a 150mm alle nuove linee a 200 mm non sembrano aumentare”.
L’occupazione
Un altro grosso tema è quello dei livelli occupazionali in STMicroelectronics. Dice la FIM: “Unico passaggio chiaro e preoccupante nell’intervista è il calo occupazionale, con prepensionamenti, ‘mobilità interna o esterna su base volontaria’ e soprattutto una ‘temporanea riduzione del personale’. Non parla ancora dei tempi di assunzione a Catania per la fabbrica a carburo di silicio. Posizioni tenute dalla direzione dal 20 novembre, data di presentazione del Capital Market, solo a mezzo stampa e non nel confronto sindacale”.
A fronte di questo quadro ritenuto preoccupante, secondo il sindacato urge il confronto sul piano industriale 2025 -27, tanto più che come annunciato dall’azienda questo traguarderà i prossimi 10 anni, con il Ministro Giorgetti il cui Ministero detiene il 13% delle azioni di ST e con il Ministro Urso per confermare che la produzione dei semiconduttori è strategica per l’Italia. “Necessario sostenere e rafforzare gli investimenti effettuati sul processo produttivo negli ultimi anni a Catania, per estenderli anche al sito produttivo di Agrate – insiste CISL – e destinare ingenti risorse alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti da affiancare agli attuali considerati dal mercato ‘maturi’.
La FIM CISL continuerà la mobilitazione, anche organizzando un presidio al Mimit a Roma, per ottenere risposte alle preoccupazioni dei 13.000 dipendenti, per la difesa dell’occupazione e discutere di un piano di sviluppo industriale”.