Spiraglio sui 39 licenziamenti in Borgwarner, proposta di ricollocazioni

Prudente soddisfazione dei sindacati su Borgwarner: “i lavoratori non ci stanno a essere considerati delle cose 8 mesi fa preziose, oggi da buttare”
Più morbida la posizione dei sindacati sul caso della Borgwarner di Arcore: i 39 licenziamenti sono confermati ma c’è uno spiraglio per la ricollocazione e gli incentivi. Lo comunicano Fiom e Fim dopo l’incontro del 19 marzo. “Si è registrato un avvicinamento delle posizioni tra Azienda ,OO.SS e RSU – dicono le sigle sindacali – che potrebbero portare a un accordo tra le parti, si è ragionato su un ipotesi che è stata da noi giudicata dignitosa, a cui manca approvazione definitiva da parte della corporate. L’ Azienda rimane ferma sul non ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 39 lavoratori a seguito della decisione della Corporate di cessare l’attività, ma propone ricollocazioni per alcuni lavoratori e incentivi per coloro che non si opporranno al licenziamento, che permetterà ai lavoratori di cercare con serenità un’altra ricollocazione esterna a Borgwarner”.
Borgwarner e sindacati: confronto a breve
Sulla Borgwarner di Arcore, le parti si aggiorneranno a breve dopo approvazione da parte dei vertici della multinazionale.
Poi saranno i lavoratori decidere nelle assemblee che si svolgeranno martedì 25 marzo. Un passo in avanti (così lo leggono i sindacati) arrivato con la dichiarazione dello sciopero in concomitanza dell’ incontro, che oltre a trovare un ipotesi d’accordo dignitosa per i lavoratori, “dice a i vertici di queste multinazionali – sottolineano Fim e Fiom – che i lavoratori non ci stanno a essere considerati delle cose che 8 mesi fa erano preziose e oggi sono da buttare, dietro ognuno di loro ci sono persone e famiglie, professionalità e dignità che vanno rispettate”.
Il tema è un cavallo di battaglia dei sindacati da anni: multinazionali che arrivano dall’estero, rilevano fabbriche, personale e anche marchi storici brianzoli, e dopo qualche anno chiudono i battenti spazzando via in un baleno decenni di storia industriale locale, pure faticosa, nei frangenti socioeconomici attuali, ma di grande rilevanza per il territorio.