Nuovo allarme dei sindacati: “Il Governo intervenga sul caso STMicroelectronics”

Si è tenuta oggi, mercoledì 5 marzo, davanti ai cancelli della sede STMicroelectronics di Agrate la conferenza per fare il punto della situazione.
Agrate – “Sono tre mesi che chiediamo al Governo un incontro: STMicroelectronics non diventi un’azienda fantasma, lasciando a casa quasi 13 mila lavoratori”. Ha esordito così Barbara Tibaldi, Segretario Nazionale FIOM CGIL, alla conferenza che si è tenuta oggi, mercoledì 5 marzo, davanti i cancelli della sede della azienda specializzata in semiconduttori. In un momento di totale insicurezza e sfiducia da parte dei lavoratori i sindacati hanno provato a fare il punto della situazione.
“Su tre persone che usciranno, una sola rientrerà. – ha continuato Tibaldi – È inaccettabile che a fronte di finanziamenti pubblici un’azienda restringa il perimetro occupazionale. Tre anni fa, STMicroelectronics chiese denaro pubblico all’Europa, e sul PNRR, presentando un piano dove sarebbe stato aggiunto un reparto ad Agrate e uno stabilimento a Catania. Sbaglia le previsioni (in America è aperta una class action contro alcune operazioni sospette fatte dal board) e ora quei soldi verranno utilizzati per chiudere. Chiediamo quindi l’intervento del Governo, e specialmente del Ministro Giorgetti, per provare a sistemare la situazione disastrosa di una delle aziende più importanti dello Stato. Se non ci convocherà nelle prossime settimane, andremo a prenderci quella convocazione assieme ai lavoratori con una grande manifestazione!”
Una situazione che preoccupa tutti, anche i dipendenti della filiale francese. I tagli per i cugini d’oltralpe, però, rivelano i sindacati, saranno minori in quanto sono stati fatti maggiori investimenti. In Italia ci sono state mancanze nelle politiche industriali programmate dai vari governi che si sono susseguiti. Una multinazionale fa gli investimenti più evoluti nei paesi in cui si scommette maggiormente nei prodotti e nella tecnologia innovativa. Una cosa che in Italia non è mai stata fatta, per questo i lavoratori della penisola rischiano maggiormente.

IL MANAGEMENT DI STMICROELECTRONICS SOTTO ACCUSA
Proprio su questo argomento si è esposto Massimiliano Nobis, Segretario Nazionale FIM CISL: “Nel settembre 2023 il management diceva che lo sviluppo dell’azienda avrebbe portato, entro il 2028, 20 miliardi di fatturato. Lo scorso anno però, si è chiuso con 13 miliardi. Un management che sbaglia di tanto una previsione vuol dire che non è capace o che ha nascosto qualcosa. – ha poi aggiunto – Un’azienda come ST non può perdere terreno con la concorrenza, soprattutto nella ricerca e nello sviluppo. La sede di Agrate è sempre stata un’azienda all’avanguardia. Oggi non è più così. L’Europa ha investito solamente 40 miliardi mentre per gli Stati Uniti e la Cina centinaia di miliardi. Servono finanziamenti che sostengano l’azienda. Il microchip è un prodotto fondamentale nel nostro paese. O ci muoviamo o diventiamo un servizio terzista.”
I dati parlano chiaro: in questo settore tutto il mondo cresce tranne l’Europa che cala del 12%. I sindacati chiedono l’intervento del ministro per portare al tavolo di confronto anche il governo francese. L’Italia ha bisogno dell’Europa per mantenere vivo questo mercato, che nei primi anni 2000 ne era il Paese trainante.