Tre buoni motivi per non mettere (altri) parcheggi a pagamento nei comuni

13 marzo 2025 | 16:52
Share0
Tre buoni motivi per non mettere (altri) parcheggi a pagamento nei comuni

Aumentare il numero di parcheggi a pagamento nei comuni lo trovo veramente fuori luogo e fuori dal tempo, in particolare questo e a Monza (e in Brianza).

Se ci fossero solo tre buoni motivi sarebbero pochi. Il titolo di questo mio corsivo l’ho fatto sia in chiave ironica per sfottere tutti questi pezzi clickbait che si vedono nel web (ma che funzionano!), sia per cercare di trattenermi e non scrivere tutte quelle ragioni, sarebbero decine, per le quali aumentare i parcheggi a pagamento nei comuni lo trovo veramente fuori luogo e fuori dal tempo, in particolare questo luogo: Monza (e in Brianza).

In una città dove da decenni si aspetta l’arrivo della metropolitana e un sistema di trasporto pubblico all’altezza della 33° città d’Italia, in una città che proprio per questi motivi è attanagliata dal traffico e dall’inquinamento (i dati sono terribili!), pensare che l’introduzione dei parcheggi blu possa in qualche modo alleviare il traffico è ovviamente un miraggio. Si riempiranno le tasche del comune, ma non si svuoteranno le strade.

Si svuoteranno le tasche dei commercianti del centro che già soffrono una crisi detta anche lenta agonia, perchè in molti sceglieranno di risparmiare i 5-6 euro del parcheggio a favore di quelli dei centri commerciali gratuiti.
Si svuoteranno le tasche dei cittadini, che sono già contribuenti ricordiamolo, che vorranno per la cifra di 11 euro parcheggiare tutto il giorno sulle strisce blu.
Paradossalmente prevedo anche un aumento dell’inquinamento perchè saranno in molti a fare giri immensi (come cantava Venditti ma riferendosi a “certi amori”) pur di trovare un ricovero gratuito per la loro macchina.

E poi, avrei già dovuto fermarmi dallo scrivere, ma questa cosa non posso non dirla, ma poi mettere a pagamento proprio le vie limitrofe al Parco di Monza vuol dire in qualche modo abbassare ulteriormente la qualità della vita in città. Quando uno parcheggia per andare nel nostro magnifico parco, a volte capita che si spenga il cervello, che si spenga il cellulare e ci si lasci cullare dal fruscio del vento tra le foglie, e le ore passano senza accorgersene… Almeno fino al 30 marzo quando poi a farci tornare alla realtà sarà la scadenza del parchimetro!