Verità per Luca Attanasio, la richiesta di una commissione parlamentare d’inchiesta

Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo, ha partecipato ad un incontro in Regione con i consiglieri regionali e i parlamentari di diversi schieramenti politici. Durante l’incontro è emersa la proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta sui tanti punti oscuri dell’omicidio.
La ricerca della verità spinge Salvatore Attanasio, padre dell’ambasciatore limbiatese Luca Attanasio ucciso in Congo il 22 febbraio 2021, a non fermarsi. Mercoledì è intervenuto al Pirellone ad un incontro dal titolo “Verità e giustizia per Luca Attanasio”. Un incontro bipartisan, a cui hanno partecipato i capigruppo in consiglio regionale di diversi schieramenti politici e, in collegamento da Roma alcuni parlamentari. Oltre a Salvatore Attanasio sono intervenuti anche i giornalisti Luca Attanasio, omonimo dell’ambasciatore e autore del podcast del Domani “L’ambasciatore dimenticato”, eGiusy Baioni, esperta di Africa eda tempo impegnata ad approfondire la vicenda dell’uccisione dell’ambasciatore, del carabiniere Vittorio Iacovacci e dell’autista Mustapha Milambo.
“C’è un sentimento di speranza per la ricerca della verità” anche se “sono passati più di 4 anni e ci sono tantissimi punti oscuri. Ma la fiducia è l’ultima a morire. Guai se non ci fosse fiducia” ha detto Salvatore Attanasio. “Ci auguriamo che l’incontro di oggi sia una spinta in più affinché le istituzioni intervengano senza riserve. Abbiamo fiducia in tutti, nonostante i 4 anni, nelle istituzioni e nella giustizia. Non dimentichiamo che Luca era un uomo delle istituzioni. Come possiamo perdere fiducia?” ha aggiunto. “Luca – ha proseguito – a distanza di 4 anni continua a seminare, lo vediamo tutti i giorni dalle manifestazioni di interesse della gente comune. Quello che oggi rimane di lui è il suo testamento morale e i valori per i quali ha sempre lottato, valori che la nostra Costituzione protegge, sono gli stessi. Questa è la grande eredità che ci ha lasciato”.Luca “era un uomo delle istituzioni, quindi una persona che non appartiene solo alla famiglia ma all’intera collettività. Era il rappresentante dell’Italia, l’ha fatto con orgoglio, entusiasmo, coraggio e determinazione – ha concluso Attanasio-. Abbiamo il diritto di conoscere la verità. Oggi Luca è considerato un uomo giusto. Io aggiungo, in attesa di giustizia”
Una commissione d’inchiesta
A quattro anni dal triplice omicidio, ci sono ancora molti punti oscuri, come ha sottolineato Salvatore Attanasio, a cominciare dal movente e i mandanti. I presunti esecutori materiali sono stati arrestati in Congo. In Italia, il processo ai due funzionari del Pam, accusati di omicidio colposo, si è concluso col non luogo a procedere. Resta aperto un secondo fascicolo contro ignoti. La ricerca di verità e giustizia spinge la famiglia e gli amici di Luca Attanasio a non arrendersi. Durante l’incontro è emersa la proposta di una commissione parlamentare d’inchiesta, avanzata da Giuseppe Augurusa dirigente sindacale ed esponente dell’Associazione Amici di Luca Attanasio.
Majorino (Pd): “L’Italia non si deve rassegnare”
“La politica, ma soprattutto il Governo Meloni, devono fare molto di più affinché si raggiungano verità e giustizia per Luca Attanasio e per chi con lui è morto, il carabiniere della scorta, Vittorio Iacovacci, e l’autista Mustapha Milambo. L’Italia come Paese, senza distinzioni di parte, non si deve rassegnare – è il commento di Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd che ha organizzato l’incontro – La storia di Luca Attanasio è quella di un servitore dello Stato esemplare: non possiamo permetterci da parte delle istituzioni questo silenzio che è imbarazzante e preoccupante e che alimenta domande inquietanti. Davvero non può essere rimossa la vicenda umana e professionale di chi ha perso la vita in questo modo. C’è un diritto alla verità che è di tutti: non ci devono essere titubanze, omissioni o zone d’ombra. Per questo il Governo deve essere molto più determinato. Mi auguro e condivido anche la proposta della nascita di una Commissione parlamentare d’inchiesta, se questo può aiutare a far luce su quello che è accaduto”.
Polllini (M5S): “Fare luce su tutte le zone d’ombra”
“Con la famiglia di Luca Attanasio abbiamo condiviso l’urgenza di arrivare alla verità – ha commentato Paola Pollini Consigliera regionale M5s Lombardia – L’ambasciatore Attanasio era un uomo delle Istituzioni, il cui lavoro era contraddistinto da un tratto unico, quella capacità di stare vicino alla gente che traspare da ogni fotografia. Sosteniamo la richiesta, ribadita oggi dalla famiglia, che sia istituita al più presto una Commissione d’inchiesta parlamentare, attraverso il cui lavoro fare finalmente luce su tutte le zone d’ombra che ancora aleggiano intorno a questa vicenda. Il Movimento Cinque Stelle, con un’interrogazione parlamentare posta dall’onorevole Stefania Ascari al ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha poi chiesto per quali motivi il governo italiano non si non si sia costituito parte civile nel processo attivato dalla magistratura. Una decisione in contraddizione con l’interesse dello Stato di garantire verità e giustizia per i propri cittadini. Quella di Luca Attanasio, di Vittorio Iacovacci e di Mustapha Milambo non può essere l’ennesima storia rimossa”