Brianza, la “guerra” del 25 aprile: Sala (PD) denuncia i 20 comuni che rifiutano lo striscione

22 aprile 2025 | 08:04
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Brianza, la “guerra” del 25 aprile: Sala (PD) denuncia i 20 comuni che rifiutano lo striscione

Durissimo il segretario del PD Monza e Brianza Lorenzo Sala. “Una vergogna anche l’esclusione di ANPI in alcuni casi. Auspico che nei prossimi giorni questi comuni ripensino alle loro scelte”.

A quattro giorni dal 25 aprile 2025, 80esimo della Liberazione dal nazifascismo, il clima politico è tutt’altro che rilassato. Almeno in Brianza. In un lungo sfogo affidato ai social il segretario del Partito Democratico di Monza e Brianza Lorenzo Sala denuncia la scelta di 20 comuni della Brianza di non esporre lo striscione proposto dall’associazione nazionale partigiani italiani a tutte le amministrazioni brianzole che riportava, senza loghi di partito né simboli, una scritta riportante: “1945-2025 80° ANNIVERSARIO della LIBERAZIONE“.

drappo dell'ANPI

“Si legge di tutto in questi giorni sui giornali locali, le scuse più assurde che giungono da alcuni amministratori e partiti della destra brianzola coinvolti rasentano il revisionismo storico – si sfoga il segretario. – Verrebbe anche da ridere davanti a certe affermazioni se non fosse però che parliamo della nostra storia, dei nostri morti e di eroi civili che ci hanno restituito la libertà”.

Lorenzo Sala: “Questa situazione è una vergogna: penso che tutti cittadini debbano saperlo”

“Questi 20 comuni sono tutti di centrodestra – prosegue Sala – ma non solo, alcuni di questi hanno deciso persino di non includere ed invitare l’ANPI alle celebrazioni della liberazione che hanno organizzato. È una vergogna. Non posso esimermi dal non denunciare pubblicamente che è inaccettabile vedere amministrazioni comunali della nostra provincia non esporre lo striscione che l’associazione nazionale partigiani italiani ha proposto ad ogni comune. Io penso che sia giusto che tutti i cittadini conoscano questa scelta assurda e mi appello alle forze civiche e liberali che fanno parte di quelle amministrazioni affinché non si girino dall’altra parte ed esortino i loro sindaci a dare il giusto significato al 25 Aprile, a coinvolgere l’ANPI nelle celebrazioni e ad esporre uno striscione che è patrimonio di tutte e tutti i cittadini
Il 25 Aprile è il fondamento su cui poggia la Costituzione Italiana e su cui i sindaci giurano. È loro compito, nel loro ruolo istituzionale, proteggere la memoria, diffondere la storia e i valori dell’antifascismo e della Resistenza che della Costituzione sono il fondamento”.

lorenzo sala pdLorenzo Sala

“La Liberazione è riuscita perché ha saputo unire chi ha voluto resistere e conquistare la libertà contro chi invece ancora sposava l’ideologia fascista, la violenza e la discriminazione razziale che ha portato in Italia ed in Europa la vergogna e il dramma dei campi di concentramento.Anche la Brianza ha conosciuto e vissuto questo protagonismo popolare e dal basso”, chiosa il segretario dem.

Tensione comuni / ANPI: i casi di Besana, Lissone e Lentate

Intanto la scelta di non esporre il drappo per il 25 aprile in alcuni comuni ha scatenato le reazioni delle sezioni locali ANPI e delle varie forze politiche. A Besana si è detto contrario allo striscione pubblico anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta scatenando la reazione dell’ANPI che ha definito “oltraggiose” alcune affermazioni del politico. Anche a Lissone dura la reazione di ANPI contro l’amministrazione Borrella che si è aggiunta agli altri “no”. L’ultimo caso di botta e risposta amministrazione / ANPI è stato Lentate sul Seveso: qui quello che è successo.