Calcio Monza, quanti incroci con gli ex in Laguna

Il Calcio Monza di scena a Venezia: Lagunari obbligati a vincere per tenere viva quella speranza di salvezza che i biancorossi hanno ormai abbandonato.
È un Venezia tutt’altro che rassegnato quello che attende il Calcio Monza in Laguna: seppure la tenacia non sia stata accompagnata da un colpaccio che accorciasse la classifica (il Lecce e la salvezza sono a -5) in modo netto, l’undici allenato da Eusebio Di Francesco è vivo e pronto a giocarsi il tutto per tutto nei prossimi 180′ contro Monza ed Empoli.
Scontro in coda
I veneti non hanno ancora vinto nel 2025, ma l’approccio ai match è stato sbagliato di rado: solo il Bologna ha sconfitto nelle cinque ultime gare un Venezia zavorrato dalla sterilità offensiva: appena due reti nelle ultime sette partite, seppur impreziosite da un triplo 0 a 0 contro Lazio, Atalanta e Napoli. Il gol su azione non arriva ormai due mesi e questo fa sì che ad andare sabato all’assalto dei biancorossi, in quello che rischia di essere un aperitivo della Serie B ’25-’26, sia il penultimo attacco. La spinta ai lagunari può venire – oltre che dalla consapevolezza di trovarsi di fronte ad una vera e propria ultima spiaggia – dal fattore campo: il Venezia ha ottenuto le sue tre vittorie (e 15 dei suoi 21 punti) proprio al Pier Luigi Penzo, trasferta per logistica scomoda.
Riuscirà l’undici di Alessandro Nesta a svestire i panni di “vittima designata” in questo scontro salvezza? L’ultima, desolante prestazione contro il Como lascia davvero poche speranze.
Gli avversari
Di Francesco ha dato alla matricola ereditata da Vanoli organizzazione e spirito, ma mancano gli spunti individuali di qualità. Le note liete albergano ovunque, tranne che in avanti: Radu si è rivelato un’ottima chiamata dopo il grave infortunio occorso all’emergente portiere Stankovic, in difesa il giovane Idzes ha acquisito leadership e il valdostano Nicolussi Caviglia, incidentalmente capocannoniere del gruppo, tiene con piede così educato la cabina di regia al punto da essere l’unico rimpianto di Thiago Motta nel suo periodo juventino.
La cessione in B di Pohjanpalo – capitano e giocatore simbolo del club – che proprio domenica ha steso con un tris la capolista Sassuolo, è stata inevitabile, stante un’offerta del Palermo che ha sfiorato la clausola da 6 milioni e uno stipendio che lambisce (bonus inclusi) i 2 milioni.
Reduce da un crollo tanto inatteso quanto beffardo in Ciociaria, l‘allenatore abruzzese, che raggiunse le semifinali di Champions alla guida della Roma, fatica ad uscire da una spirale negativa, ma non abiura al credo tattico offensivo e “giochista”: Radu; Schingtienne (Marcandalli), Idzes, Candé; Ellertsson, Perez (Doumbia), Nicolussi Caviglia, Busio (Duncan), Zerbin; Gytkjaer, Oristanio potrebbero essere gli undici titolari, con Fila, Maric e Yeboah che però vantano eguali chances di partire dal 1′.
Quanti ex
Dà un pizzico di pepe alla sfida la presenza tra i Leoni di vari ex: Christian Gytkjaer ha poco più che polveri bagnate (2 gol), ma il 35enne danese, che non è mai stato un bomber (35 centri in 5 anni nel Bel Paese), si è guadagnato un posto nella storia del Calcio Monza con i botti nel playoff (5 volte a bersaglio e la doppietta sotto la Torre) e la prima vittoria in Serie A contro la Juvenuts.
Il 30enne Mirko Maric è sempre stato spaesato in maglia Monza (34 presenze, 3 gol) e ha dato il meglio nella parentesi di Crotone, mentre il 26enne Alessio Zerbin (in maglia Napoli un tricolore da comprimario e una doppietta alla Fiorentina in Supercoppa, e uno sfumato ritorno al Monza in questo campionato) non ha ancora spiccato il volo atteso da Frosinone.
Dietro le quinte, il DS Filippo Antonelli Agomeri: lavoratore silenzioso e competente, ha accompagnato la lunga scalata del Monza dalla Serie D al Paradiso prime di trasferirsi in Laguna e centrare al primo tentativo la seconda promozione tra i grandi. Probabilmente nella sezione “rimpianti” di questa tremenda stagione sportiva non vanno inseriti solo nomi di calciatori…