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Educare al mondo digital: la vera sfida per genitori fragili e tecnologie ipnotizzanti

9 aprile 2025 | 10:23
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Educare al mondo digital: la vera sfida per genitori fragili e tecnologie ipnotizzanti

A Concorezzo un incontro ricco di consigli pratici per genitori e educatori, per affrontare le sfide dell’uso consapevole della tecnologia tra i più giovani e migliorarne l’educazione a 360°.

Per una sera, Concorezzo si è trasformata in un punto di riferimento per il dibattito sull’educazione digitale. Esperti, genitori ed educatori per affrontare il delicato tema dell’uso dello smartphone e dell’accesso ai social tra i più giovani. Giovedì 3 aprile alle 20:45, una Villa Zoja sold out ha ospitato un incontro dedicato alle famiglie dal titolo “Mio figlio vuole lo smartphone, cosa rispondo?”. La risposta a detta del professor Marco Gui, professore associato presso il Dipartimento di Sociologia e si occupa di Sociologia dei media, ha risposto: “Quando avrai 14 anni.” Certo, questa è l’età ideale, perché prima, e il professore ha mostra enormi quantità di dati, il rischio è di danneggiare la sviluppo e le capacità cognitive del ragazzino. Poi, è anche vero che se tutti ce l’hanno, bisogna in qualche modo mediare. Ma non è semplice e lo sanno bene i genitori che hanno aderito anche a Concorezzo ai Patti Digitali. Un progetto promosso proprio dal professore per gestire al meglio il rapporto dei figli con la tecnologia.

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb

Una tavola rotonda di assoluto prestigio con esperti del settore, tra cui Massimiliano Capitanio (commissario AGCOM), il già citato professor Marco Gui, Luana Lavecchia (a capo delle Relazioni Governative per TikTok nell’Europa sud-orientale) e Simona Panseri (direttore Comunicazione e Relazioni Pubbliche per l’Europa meridionale presso Google). Tra codici, filtri, e timer sono diversi gli strumenti utili messi in campo dai colossi del digitale per aiutare i genitori nel non far ammalare di telefonino e di social i propri figli. Ma se da una parte oggi restare scollegati dalla tecnologia sembra di fatto impossibile, dall’altra parte è emerso ancora di più il ruolo che deve tornare ad avere la cara e vecchia educazione. E il rapporto di fiducia tra genitori e figli. La tecnologia è certamente un’opportunità e deve essere usata in modo costruttivo. Per i genitori è una nuova sfida educativa che va affrontata con regole chiare e con la stessa attenzione con cui si insegna il rispetto per altre forme di responsabilità.

Insomma, se i genitori hanno paura che i loro figli rubino la carta di identità per logarsi su alcuni siti (per entrare nei social bisogna avere almeno 14 anni in Italia), perché non hanno paura che gli rubino le chiavi della macchina per andare a farsi un giro di notte? Perché hanno spiegato loro i rischi che si corrono a guidare senza patente. Perché i genitori non nascondono le bottiglie di liquori e i figli non le rubano dalla vetrinetta per ubriacarsi? Perché sono consapevoli dei rischi che la loro salute correrebbe. La stessa consapevolezza deve arrivare sui rischi di un uso eccessivo dello smartphone. Rischi di cui si ha poca storia alle spalle, ma qualche segnale di allarme è già arrivato.

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb

Patti Digitali: l’importanza di un’educazione condivisa

Parola d’ordine: comunità. L’evento ha sottolineato come la questione non riguardi solo i singoli nuclei familiari, ma l’intera comunità fatta di scuola, istituzioni e genitori che devono collaborare per creare regole condivise che facilitino un approccio equilibrato alla tecnologia: i cosiddetti Patti Digitali. E proprio grazie all’IC Marconi che i genitori di Concorezzo possono oggi aderire ai Patti Digitali per costruire quell’ambiente di dialogo tra genitori, insegnanti ed esperti e contribuire così a rispettare tempi e modalità di ingresso dei giovani nel mondo degli smartphone e dei social.

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb Maria Laura Soldiviero, presidente del Consiglio di Istituto

“Era un po’ di tempo che noi genitori pensavamo a cosa poter fare per questo tema non tanto perché lo usano ma perché lo usano in maniera non adeguata, penso ad esempio, come ci ha sottolineato un’insegnante, alle chat di classe che escludono alcuni ragazzi- ha spiegato Maria Laura Soldiviero presidente del Consiglio di Istituto- . Così abbiamo deciso di intraprendere la strada dei patti digitali il cui obiettivo è creare regole condivise dalla comunità per l’utilizzo responsabile dei dispositivi.”

Dati AGCOM: numeri allarmanti in rete

Allarmanti i numeri riportati da Massimiliano Capitanio durante la serata che dimostrano come i reati digitali stiano subendo un preoccupante aumento.

“Il 93% dei ragazzi possiede uno smartphone, nella metà dei casi ricevuto intorno ai 12 anni, e almeno il 50% degli adolescenti tra gli 11 e i 19 anni trascorre oltre 5 ore al giorno su questi dispositivi – ha spiegato il commissario AGCOM. – Oltre al tempo passato sui social e davanti alla TV, emergono temi delicati come cyberbullismo, sexting, revenge porn e sharenting che richiedono maggiore consapevolezza e strumenti di prevenzione.”

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb Massimiliano Capitanio, commissario AGCOM

Un passo avanti in questa direzione è stato fatto con la distribuzione dei primi 5.000 patentini digitali, un’iniziativa volta a fornire agli studenti le conoscenze fondamentali per esplorare internet e i social network in modo consapevole e responsabile. Dal novembre 2023 ,i genitori possono attivare gratuitamente il parental control attraverso il proprio operatore telefonico, ma ad oggi solo 500.000 famiglie hanno usufruito di questa opportunità.

“Nel 2024 – ha continuato Capitanio, – i reati digitali sono aumentati: 319 casi di cyberbullismo (+12% rispetto al 2023), 370 casi di molestie sessuali (+5%) e quasi 3.000 episodi di pedopornografia. Inoltre, la Polizia Postale ha rimosso circa 3.000 siti di contenuti illeciti e ha ricevuto quasi 20.000 segnalazioni per truffe online.

L’incidenza negativa anche sulla scuola

Marco Gui, docente universitario di Sociologia e Ricerca Sociale promotore dei Patti Digitali, ha evidenziato i rischi dell’uso precoce dei social media. Avere uno smartphone o un account social prima dei 14 anni, limite di legge in Italia, può compromettere sia lo sviluppo delle competenze digitali sia il rendimento scolastico. “C’è quindi un motivo scientifico sul perché il momento della preadolescenza non deve essere passato sui social – ha continuato Gui. – Un secondo motivo è familiare: una piccola percentuale di genitori ha le competenze adeguate ma non c’è motivo per farlo anticipatamente. ”

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb Marco Gui

TikTok e Google: strumenti per una navigazione sicura

Luana Lavecchia, responsabile delle relazioni internazionali di TikTok, piattaforma che oggi conta in Italia 23 milioni di utenti, ha illustrato le nuove funzionalità della piattaforma pensate per tutelare i minori. Segue questi binari Genitori in Blu Jeans, un progetto sviluppato da TikTok con Fondazione Carolina, aiuta educatori e famiglie italiane a guidare gli adolescenti nel loro percorso online, promuovendo un approccio sicuro e consapevole.

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb Luana Lavecchia, responsabile delle relazioni internazionali di TikTok

“È bello vedervi qui in tanti oggi perché c’è bisogno di questo, c’è bisogno di Comunità – ha detto Lavecchia. – La nostra piattaforma sta compiendo uno sforzo enorme per aiutare i genitori nell’accompagnare al meglio i ragazzi nel mondo web. TikTok è un luogo e, come tale, può essere sporcato. La nostra community ci aiuta a mantenerlo pulito, ma è fondamentale il ruolo dei genitori e della società tutta”.

Anche Google ha illustrato i propri strumenti per la sicurezza digitale. Simona Panseri, direttore comms e public affairs Google Italia, ha evidenziato tre pilastri fondamentali su cui si basa il lavoro dell’azienda: garantire un’esperienza online positiva, proteggere i ragazzi dai pericoli del web e rispettare le dinamiche specifiche di ogni famiglia. Strumenti come YouTube Kids, Family Link e School Time consentono di gestire meglio il tempo trascorso sui dispositivi e ridurre le distrazioni durante le ore scolastiche.

Tutti strumenti però che si affiancano, come sottolineato anche da Panseri, al difficile e prezioso lavoro di essere genitori e di impartire ai propri figli un’educazione a 360°.

Incontro genitori e smartphone Concorezzo mb Simona Panseri, direttore comms e public affairs Google Italia

Educazione digitale: una sfida comune