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Il caso STMicroelectronics in Regione: “stanno dimenticando Agrate”

17 aprile 2025 | 19:16
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Il caso STMicroelectronics in Regione: “stanno dimenticando Agrate”

Scia di commenti all’incontro in Regione. Assenti i vertici aziendali. Richiesta da più parti: rifare da capo il piano industriale.

Il caso STMicroelectronics è finito in Regione al cospetto della IV Commissione attività produttive e delle sigle sindacali, così come era stato chiesto da più parti, tanto più alla luce del piano industriale presentato dalla direzione aziendale al ministero, con scarsa soddisfazione di chi non ha visto nella pianificazione garanzie indispensabili. Dal consiglio regionale si riassume così la necessità impellente: “Rivedere completamente il piano industriale presentato lo scorso 10 aprile dalla multinazionale STMicroelectronics e che prevede 2800 esuberi a livello mondiale e la riconversione del sito di Agrate Brianza”. E’ quanto hanno ribadito i rappresentanti sindacali intervenuti in audizione durante la riunione odierna della Commissione presieduta da Marcello Ventura (FdI). L’incontro era stato richiesto dai Consiglieri Onorio Rosati (AVS), Luigi Ponti (PD) e Jacopo Dozio (FI) e ha visto la partecipazione di una folta delegazione sindacale, con esponenti di FIOM Cgil Brianza, FIM Cisl Monza Brianza Lecco, UILM Milano, Fismic Confsal e della RSU, e di rappresentanti delle istituzioni e di funzionari della Giunta regionale. Da parte del sindaco di Agrate Simone Sironi e del Consigliere delegato della Provincia di Monza e Brianza Francesco Cirillo (presente anche il Presidente della Provincia Luca Santambrogio) è stata espressa la  preoccupazione per le possibili ricadute negative sul territorio. Sulla stessa lunghezza d’onda sono intervenuti i Consiglieri regionali, sia di maggioranza che di minoranza, ricordando le cifre del problema occupazionale: in Lombardia 10 mila la voratori coinvolti (tra dipendenti diretti e indiretti). Intanto si guarda a martedì 22 aprile data in cui si terrà, presso l’assessorato regionale allo Sviluppo economico, un incontro alla presenza di azienda e sindacati.

La visione del sindacato sul caso STMicroelectronics

“Come FIM CISL Monza Brianza Lecco, unitamente alle altre organizzazioni sindacali – hanno scritto invece i sindacati – abbiamo espresso alla commissione e agli esponenti di regione Lombardia la nostra forte preoccupazione per l’inadeguatezza industriale e la problematicità sociale del piano presentato dal management STM lo scorso 10 aprile presso il ministero del Made in Italy, ovviamente con particolare riferimento alla situazione del sito di Agrate che nell’ambito del piano previsto rischia di presentare un problema occupazionale di rilevante importanza nell’immediato e un progressivo impoverimento di tutto l’impianto nel suo complesso nel prossimo futuro a causa della mancanza di investimenti nell’oggi e della totale aleatorietà di quelli ‘promessi’ dal piano industriale negli anni a venire”. La richiesta avanzata alla IV commissione e a Regione Lombardia è stata quella di affiancarsi alle lavoratrici e ai lavoratori STM e alle organizzazioni sindacali nel chiedere ad STM la modifica del piano presentato, fin dalle fondamenta.

Il commento del Pd

gigi ponti in Regione

“Ci sono in ballo oltre mille esuberi che abbiamo il dovere di scongiurare – ha detto Rosati del Pd – anche perché l’impatto reale coinvolgerebbe fino a 10mila famiglie legate all’indotto. È indispensabile il ritiro di questo piano industriale, che, come emerso chiaramente anche oggi, non risponde alle reali esigenze produttive e occupazionali, ma appare esclusivamente orientato alla riduzione dei costi”. Sempre dal Pd, Gigi Ponti: “Parliamo di una delle crisi più complesse del sistema produttivo lombardo  e dopo l’audizione di oggi, le nostre preoccupazioni non possono che aumentare”.

Il forzista jacopo Dozio, consigliere regionale: “Il piano di investimenti della società italo-francese prevede un ridimensionamento della forza lavoro e non è pensabile che possano essere sacrificati 1000 dipendenti nel sito brianzolo – ha aggiunto l’azzurro vimercatese -.Stiamo parlando di un’azienda che conta nel solo sito Agratese di oltre 5300 lavoratori diretti e oltre 1000 a Cornaredo. Si tratta di un settore strategico per la produzione di semiconduttori e con la partecipazione dello Stato”.

Jacopo Dozio

STMicroelectronics non è solo Catania

Al commento aggiunge la stoccata ai vertici aziendali il leghista Alessandro Corbetta, intervenuto più volte in queste settimane sul caso STMicroelectronics. “La tutela dell’occupazione e la produzione – ha detto – non deve riguardare solo la Sicilia o gli stabilimenti francesi ma anche la storica sede di Agrate e l’impegno, ad ogni livello, deve essere quello di mantenere sul nostro territorio un polo strategico, come quello dei semiconduttori, dove lavorano più di 5.300 persone tra produzione, ricerca, sviluppo e uffici e dove ci sono stati importanti investimenti pubblici anche da parte della stessa Regione. Ci uniamo alle richieste espresse chiaramente oggi dalle parti sindacali, mentre giudichiamo particolarmente negativa e irrispettosa l’assenza al tavolo di oggi da parte dei vertici aziendali.

alessandro corbetta lega

Una visione, quella di Corbetta, in qualche modo condivisa da Paola Pizzighini, regionale del M5S. “La situazione del sito di Agrate Brianza – ha scritto – è particolarmente critica. Mille lavoratori rischiano il licenziamento, nonostante le interlocuzioni in corso tra l’azienda e il Governo a livello nazionale. Il Ministro Urso sta cercando di risolvere personalmente le difficoltà del sito di Catania, ma ha dimenticato gli esuberi annunciati sul territorio lombardo