Il fondatore di MANTRA brucia 82 milioni di dollari in token OM

22 aprile 2025 | 12:14
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Il fondatore di MANTRA brucia 82 milioni di dollari in token OM

Dopo il crollo che ha cancellato oltre 5 miliardi di dollari di capitalizzazione, il fondatore di MANTRA brucia token per ristabilire la fiducia nell’ecosistema e rilanciare il progetto.

Il fondatore di MANTRA, John Patrick Mullin, brucia 150 milioni di token OM per un valore di 82 milioni di dollari dopo il crollo del 90% della capitalizzazione. Azione mirata a ricostruire la fiducia.

John Patrick Mullin, fondatore e CEO di MANTRA, blockchain Layer 1 specializzata in asset reali, ha annunciato la decisione di bruciare 150 milioni di token OM, per un valore di circa 82 milioni di dollari, al fine di ricostruire la fiducia nella rete.

La mossa segue il crollo del valore di OM, che il 13 aprile ha perso oltre il 90% della sua capitalizzazione di mercato, pari a più di 5 miliardi di dollari.

Il crollo del token OM scuote la comunità

Il rapido crollo del token OM, avvenuto nell’arco di poche ore, ha scosso profondamente la comunità.

In risposta, Mullin ha dichiarato che il burn dei token intende dimostrare il suo fermo impegno nella costruzione del progetto e nel ripristino della fiducia nell’ecosistema. I token, attualmente in staking, saranno rimossi entro il 29 aprile e successivamente inviati all’indirizzo di burn della rete.

Il burn dei token consiste nella loro rimozione definitiva dalla circolazione, una strategia che potrebbe ridurre l’offerta complessiva e, potenzialmente, incrementare il valore per i possessori rimanenti.

“Non ci sono state vendite di $OM da parte del team MANTRA durante questo periodo di difficoltà di mercato”, ha affermato Mullin su X, smentendo qualsiasi coinvolgimento del team nel crollo del token.

MANTRA ha inoltre rivelato di essere in trattative con i partner per valutare un possibile aumento del numero di token da bruciare, fino a 300 milioni, pari a circa il 16,5% dell’offerta totale di 1,8 miliardi di token OM.

Secondo il team, questa iniziativa ridurrebbe la percentuale di token vincolati dal 31,47% al 25,30%, migliorando potenzialmente le ricompense di staking per gli utenti.

Il crollo è stato attribuito a “liquidazioni sconsiderate” da parte dell’azienda, mentre Laser Digital, un investitore nel progetto, ha dichiarato di non essere coinvolto nell’evento. Mullin ha anche lanciato un sondaggio su X per chiedere agli utenti se appoggiassero il piano di burn dei token.

Oltre 8.000 persone hanno partecipato, con più dell’81% a favore di un burn immediato.

In seguito all’annuncio, il prezzo di OM ha registrato un breve rialzo, per poi calare nuovamente. In questo momento OM registra un aumento del 2,75% rispetto a ieri.

La decisione di Mullin ha una valenza più simbolica o pragmatica?

La decisione di John Patrick Mullin di bruciare una quantità così significativa di token rappresenta un gesto simbolico e operativo per cercare di ristabilire la fiducia degli investitori in MANTRA.

In un momento in cui il mercato ha reagito con estrema volatilità, questa mossa mira a dimostrare l’impegno del team nel lungo periodo e a ridurre l’offerta in circolazione per potenzialmente stabilizzare il prezzo del token. Se sostenuta da ulteriori iniziative concrete, potrebbe segnare un punto di svolta per il futuro del progetto.

Gli utenti sono sempre più interessati a progetti come Mantra che hanno una ricaduta in asset reali. Un progetto con token in prevendita che sta suscitando grande interessare si chiama Best Wallet, e il token BEST.

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