Intervista a Gary Gensler: elogio di Bitcoin, critiche alle altcoin

Nella sua prima intervista dopo l’addio alla SEC, Gensler distingue Bitcoin dal resto del mercato cripto e avverte: la maggior parte dei token non ha fondamenta solide.
Gary Gensler, ex presidente della SEC, torna a parlare e prende posizione sul futuro delle criptovalute. Sottolinea la resilienza di Bitcoin e critica la natura speculativa di migliaia di token basati unicamente sul sentiment di mercato.
Gary Gensler ha rotto il silenzio durato due mesi, partecipando alla trasmissione Squawk Box della CNBC, concedendo la sua prima intervista dopo le dimissioni da presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense, lo scorso 20 gennaio. In uno scambio di 17 minuti con Andrew Ross Sorkin, l’ex regolatore ha elogiato la resilienza di Bitcoin, paragonando la maggior parte dei token non-Bitcoin a “meme basati sul sentiment”.
Le dichiarazioni sono arrivate mentre la SEC, ora sotto la guida di Mark T. Uyeda, si sta progressivamente allontanando dalle politiche di controllo che avevano contraddistinto l’era Gensler. L’ex presidente si è astenuto dal commentare singoli casi, sottolineando piuttosto come l’intero settore delle criptovalute manchi di fondamenta solide.
Gensler abbraccia il massimalismo su Bitcoin
«Mi prenderò una certa distanza dai singoli casi, ma ribadisco questo concetto al vostro pubblico: si tratta di una porzione molto piccola dei mercati finanziari. Tuttavia, se foste interessati, considerate che ogni asset finanziario si basa in qualche modo sui fondamentali e sul sentiment. Questo settore, però, è fondato per il 99% – o forse si potrebbe dire al 100% – sul sentiment, e molto poco sui fondamentali», ha affermato Gensler, riferendosi al mercato al di fuori di Bitcoin.
«E mentre qualcosa come Bitcoin potrebbe persistere nel tempo, perché ci sono sette miliardi di persone nel mondo e un interesse reale, esistono altri diecimila o quindicimila di questi token che parrebbero mossi esclusivamente dal sentiment. Posso dire per esperienza che in genere questo tipo di dinamica non finisce bene, portando al crosso dell’asset», ha aggiunto.
Sollecitato dal co-conduttore Joe Kernen sulla possibilità che Bitcoin meriti un trattamento diverso, Gensler ha ammesso un’analogia con i metalli preziosi – che aveva spesso evitato durante il suo mandato – affermando: «Penso che la distinzione sia simile a quella che riscontriamo nei metalli: ce ne sono solo due o tre che attirano la nostra attenzione. Noi esseri umani nutriamo una certa fascinazione per alcuni metalli preziosi, come ad esempio per l’oro. Non credo che riusciremo a mantenere lo stesso livello di attrazione per dieci o quindicimila meme coin e token basati sul sentiment scambiati nel tempo».
L’intervista arriva in un momento in cui la Commissione sta ritirando in modo senza precedenti alcune delle cause legali avviate durante la presidenza Gensler.
Il 27 febbraio, ad esempio, la SEC ha chiesto formalmente di abbandonare il procedimento contro l’exchange Kraken, una delle cause di maggiore rilevanza avviate nel 2023, citando “un cambiamento di priorità operativa” e “la necessità di riallocare le risorse verso settori emergenti della regolamentazione finanziaria”.
Questo disimpegno segna una svolta nel clima normativo americano, con il Congresso e la Casa Bianca sempre più coinvolti in una revisione complessiva dell’approccio alle criptovalute. La nomina di Uyeda, percepito come più cauto e meno interventista, riflette una volontà politica di distinguere le innovazioni sostenibili – come Bitcoin – dalle speculative bolle legate ai token minori.
Il ribaltamento più significativo riguarda Ripple Labs. Il 19 marzo, l’amministratore delegato Brad Garlinghouse ha rivendicato la vittoria dopo che la SEC ha deciso di ritirare l’appello annunciato contro la sentenza mista emessa l’anno scorso sulle vendite di XRP. Una mozione congiunta presentata l’11 aprile presso la Corte d’Appello del Secondo Circuito degli Stati Uniti ha chiesto la sospensione di tutti gli appelli, ponendo di fatto fine a una battaglia legale durata quattro anni, che per un certo periodo aveva persino il potenziale di ridefinire lo status giuridico delle criptovalute negli USA.
Durante il mandato di Gensler, l’ufficio per l’applicazione della legge ha avviato o ampliato più di 150 procedimenti contro soggetti legati al settore cripto, sostenendo in modo costante che la quasi totalità dei token, ad eccezione di Bitcoin, rientrasse nella categoria dei titoli non registrati. Ora, anche dopo le dimissioni, Gensler continua a rafforzare questa linea interpretativa piuttosto che moderarla. Celebrando la resilienza di Bitcoin e liquidando gli altri token come strumenti guidati unicamente dal “sentiment”, Gensler ha ribadito una posizione che si avvicina alle tesi più radicali ed estreme, ovvero che solo la criptovaluta originale, a suo avviso, può aspirare a funzionare come vera moneta non sovrana.
In questo nuovo contesto, l’uscita di scena di Gensler sembra aprire la strada a un cambio di tono nella regolamentazione delle criptovalute, ma non necessariamente a un cambiamento sostanziale. Il suo endorsement implicito a Bitcoin, unito al progressivo disimpegno della SEC da cause chiave, lascia intendere una fase di consolidamento per il settore. Tuttavia, il messaggio resta chiaro: il mercato cripto, fatta eccezione per Bitcoin, è ancora considerato altamente speculativo. Gli investitori dovranno continuare a muoversi con prudenza in un quadro normativo in continua evoluzione.

Al momento della stesura di questo articolo, BTC veniva scambiato a 84.178 dollari.
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