Niente drappo Anpi, ma Lissone celebra la Liberazione con un lungo corteo

Il corteo attraversa la città per ricordare i caduti. La Sindaca Laura Borella: “La libertà è un bene prezioso da custodire e difendere”.
A Lissone, in occasione dell’80° anniversario della Liberazione, un lungo corteo ha attraversato le vie cittadine per rendere omaggio ai caduti e a tutte le vittime lissonesi che hanno lottato per la libertà durante la Resistenza al nazifascismo. L’evento si è svolto sullo sfondo di una polemica ancora viva: la mancata esposizione del drappo commemorativo proposto dall’ANPI. Una decisione che, come a Besana e Lentate sul Seveso, ha riacceso il dibattito sull’importanza dei simboli e della memoria condivisa in occasione del 25 aprile.
Dopo la Santa Messa, presso la Chiesa Parrocchiale Santa Maria Zaccaria di Bareggia, la cerimonia per il 25 aprile ha attraversato via dell’Asilo, via Missori, via Don Colombo, via XXV Aprile, via San Carlo e via Cardinal Ferrari con la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai caduti. Dopo un minuto di silenzio in memoria di Papa Francesco e successivamente l’Alzabandiera, il corteo ha celebrato la Santa Messa nella chiesa dell’Addolorata dirigendosi poi verso il cimitero cittadino per commemorare i caduti e deporre fiori e una corona d’alloro.

Il corteo ha ripreso la marcia per via Manzoni soffermandosi nei luoghi dedicati alle vittime lissonesi della Resistenza. Sono stati ricordati gli otto cittadini e partigiani fucilati dai nazifascisti, Arturo Arosio, Pierino Erba, Carlo Parravicini, Remo Chiusi, Mario Somaschini, Ercole Galimberti, Davide Guarenti e Attilio Meroni, e i sette morti nei lagher nazisti, Andrea Gioggoi, Mario Bettega, Giulio Colzani, Gianfranco De Capitani, Aldo Fumagalli, Ferdinando Cassanmagnago e Attilio Mazzi.
Lissone ha onorato e ricordato anche il Milite Ignoto, simbolo di unità nazionale, il Maresciallo Valerio Renzi, ucciso in un agguato delle Brigate Rosse, i caduti nelle due guerre mondiali e gli Uomini dell’Arma. Alla cerimonia ufficiale sono state presenti anche le Associazioni combattentistiche e d’arma con i loro vessilli con l’accompagnamento musicale del Corpo musicale S. Cecilia di Bareggia e del Corpo Bandistico S. Cecilia di Lissone.
Festa della Liberazione, a Lissone corteo, memoria e dibattito sul drappo Anpi
Piazza Libertà, teatro dell’ingresso in città dei soldati americani il 28 aprile 1945, ha ospitato gli interventi per i discorsi commemorativi da parte di Giuseppe Valtorta, vice presidente Associazione Nazionale Combattenti e Reduci sezione di Lissone, Mariuccia Brusa, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sezione di Lissone, Laura Borella, sindaco di Lissone, Carletto Bianchi e Annina Pennati per la lettura di una poesia dedicata al 25 aprile.
Filo conduttore degli interventi è l’invito a trasformare la memoria in un impegno concreto, anche di fronte agli scenari internazionali segnati da conflitti in corso e da piani di riarmo. Il 25 aprile ricorda la conquista di dignità umana, di valori e ideali che devono essere radici della democrazia. La memoria diventa così azione: ripudiare la violenza, custodire la libertà e sostenere la pace.

Necessari però ancora chiarimenti per la mancata esposizione dello striscione dell’Anpi: “L’Anpi Provinciale ha chiesto a tutte le amministrazioni comunali l’esposizione di un sobrio drappo celebrativo per l’80° anniversario della Liberazione. – ha dichiarato Mariuccia Brusa, portavoce Anpi sezione di Lissone, durante i discorsi commemorativi tenuti in piazza Libertà – Non abbiamo mai chiesto un trattamento privilegiato rispetto ad altre associazioni. Del resto il drappo nemmeno riporta il logo dell’Anpi ed è giusto che non lo riporti. Oggi non è affatto la festa dell’Anpi, oggi è la festa nazionale della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La festa della libertà ritrovata che ha consentito a tutti, comprese le amministrazioni locali, di riprendere la normale vita politica e democratica. Viva il 25 aprile, viva la Resistenza, viva la Costituzione”.
La sindaca di Lissone, Laura Borella, ha motivato la decisione dell’amministrazione come coerente con una linea già adottata in passato dichiarandosi amareggiata riguardo la polemica: “Abbiamo sempre evitato l’esposizione di striscioni di qualsiasi tipo sul Municipio per non creare disparità sia perché la Liberazione ha già il suo simbolo istituzionale: il tricolore. È a quello che rendiamo onore oggi.” E ha aggiunto: “La memoria non si dimostra con uno striscione, ma con le azioni quotidiane che esprimono i valori di libertà e democrazia“.
A chiudere la cerimonia, tra commozione e ricordi, è stata la lettura di una poesia in dialetto di Carletto Bianchi, testimone diretto dell’ingresso dei carri armati americani a Lissone il 28 aprile 1945, e di Annina Pennati. Una testimonianza in prosa ricca di ricordi e sentimenti che concluso la manifestazione con la commemorazione che proseguirà con ulteriori iniziative.
Venerdì 25 aprile alle ore 21:00, presso la Sala Polifunzionale della Biblioteca civica in piazza IV Novembre, è prevista la videoproiezione del docufilm “Anche il mio destino”, realizzato da “Filippo Grilli Filmmaker” insieme ad alcuni studenti dell’I.I.S. Europa Unita di Lissone e del Liceo Parini di Seregno, seguito da un dibattito con il pubblico. Per la giornata di domenica 27 aprile alle ore 17.00, semrpe presso la Sala Polifunzionale della Biblioteca civica in piazza IV Novembre, l’ANPI Lissone propone “Il prezzo della Libertà”: un concerto multimediale in occasione del 25 aprile con musiche, racconti, immagini e filmati che rivelano alcuni aspetti delle canzoni antifasciste e le drammatiche vicende di violinisti partigiani.