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“È morto Papa Francesco, è morto il nostro Papa”: il dolore di PizzAut per la scomparsa del Santo Padre

21 aprile 2025 | 11:21
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“È morto Papa Francesco, è morto il nostro Papa”: il dolore di PizzAut per la scomparsa del Santo Padre

È un giorno di dolore per milioni di persone nel mondo, ma lo è in modo speciale per la famiglia di PizzAut, che aveva incontrato Papa Francesco in un’occasione diventata indimenticabile

Le parole si spezzano tra le lacrime di Lorenzo, uno dei ragazzi autistici che fanno parte del progetto PizzAut.È morto Papa Francesco, è morto il nostro Papa”, ripete al telefono, dieci volte di fila, la voce rotta dal pianto. Dall’altra parte della cornetta c’è Nico Acampora, fondatore di questa straordinaria avventura di inclusione e lavoro, che cerca di rassicurarlo: “Lorenzo non è morto… è solo andato nel posto che desiderava: a fianco del Signore”.

È un giorno di dolore per milioni di persone nel mondo, ma lo è in modo speciale per la famiglia di PizzAut, che aveva incontrato Papa Francesco in un’occasione diventata indimenticabile. Era il 1° aprile – una data che oggi sembra un segno del destino – quando Nico e i suoi ragazzi, partiti a bordo del food truck da Monza, arrivarono in Piazza San Pietro. In missione speciale: portare una pizza al Santo Padre.

E quel giorno accadde qualcosa di straordinario. Papa Francesco, con la sua consueta umiltà e la capacità di capire il cuore degli ultimi, chiese di indossare il grembiule rosso di PizzAut. Un gesto semplice, eppure potente. Guardando le associazioni presenti in Vaticano, disse:
“Voi state dimostrando che il Buon Samaritano può essere una persona disabile.”

Parole che scossero le coscienze, che aprirono strade nuove all’inclusione. Quelle parole, quel gesto, quella foto con il grembiule, oggi diventano memoria viva. Testimonianza di un uomo che ha saputo amare il prossimo non solo con discorsi, ma con fatti. Con la forza rivoluzionaria della tenerezza. “Ci mancherà la tua guida, ci mancheranno le tue parole, ci mancherà il tuo esempio,” scrive Acampora, commosso, “Papa Francesco, Suor Veronica e Don Luca mi hanno riavvicinato alla fede. Ve ne sarò grato in eterno.”

La morte di Papa Francesco lascia un vuoto immenso. Ma anche un’eredità di speranza. E tra chi continuerà a portare avanti il suo insegnamento, c’è anche questa straordinaria brigata speciale fatta di ragazzi e ragazze autistici, che con farina e amore hanno conquistato il cuore del Papa. E ora lo immaginano seduto, sereno, a tavola accanto a Dio, con addosso ancora quel grembiule rosso.