Pollice verso di Regione sul piano industriale di STMicroelectronics

“Insufficienti garanzie sul futuro del sito di Agrate Brianza”. E l’annuncio di un summit coi vertici aziendali a Palazzo Lombardia.
“Il piano industriale presentato oggi da STMicroelectronics non ha fornito sufficienti garanzie sul futuro del sito di Agrate Brianza, che deve restare centrale e strategico per le prospettive di sviluppo della società”. Lo afferma l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, che ha partecipato a Roma, nella sede del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), al tavolo convocato dal ministro Adolfo Urso durante il quale il gruppo italo-francese ha presentato il proprio piano industriale.
“Alla luce di quanto emerso nel corso della presentazione del nuovo piano industriale – prosegue Guidesi – insieme all’assessore al Lavoro Simona Tironi convocheremo un incontro straordinario a Palazzo Lombardia con i vertici aziendali e i sindacati per fare chiarezza sul destino del sito di Agrate, dove lavorano migliaia di persone esprimendo competenze e professionalità in un ambito strategico come quello dei semiconduttori”.
Un epilogo che rappresenta una grossa delusione tanto più considerata l’attesa che l’ha preceduto. Il coinvolgimento del Governo nel caso brianzolo della multinazionale è stato sollecitato per mesi con appelli ripetuti dal mondo sindacale. La prima data fissata per il vertice (3 aprile) era addirittura saltata all’ultimo per impegni governativi urgenti legati alla questione dei dazi di Trump. Ma il contrordine era arrivato quando davanti al Ministero, erano presenti centinaia di lavoratori e lavoratrici giunti da tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, in attesa di conoscere il proprio futuro.
Picchiano duro Fiom e Fim sul piano industriale di STMicroelectronics
Picchia duro sulle lacune del piano industriale la Fiom Cgil che ha diramato una breve nota. “Ad Agrate Brianza si parla di crescita… ma è solo una sostituzione, non un vero sviluppo”, esordisce elencando poi tutte le carenze individuate: “Il piano industriale è confuso e privo di certezze concrete; il raddoppio della produzione a 300mm era già previsto per il 2025 e finanziato con fondi pubblici; ora ce lo ripropongono in ritardo e al posto della produzione esistente, non in aggiunta; annunciata anche una demolizione parziale del fabbricato AG8 che porterebbe ad un esubero di circa 1000 persone: dove sono i veri investimenti? Dove sono le nuove prospettive industriali”? E la chiosa: “Il futuro di Agrate non può basarsi su ritardi e sostituzioni. No ai tagli mascherati da innovazione”!
Parole dure e allarmate anche da Fim: “Preoccupante esito dell’incontro di questa mattina al Mimit sul piano industriale di ST Microelectronics, l’azienda pur fornendo generiche assicurazioni sugli obiettivi di risalita di fatturati e investimenti, ha sostanzialmente comunicato l’esistenza di un piano che prevede 2800 esuberi a livello mondiale, non è stato fornito alcun dettaglio rispetto all’impatto sui siti italiani e in particolare per quanto ci riguarda sul sito di Agrate Brianza. Come Fim Cisl MBL esprimiamo forte preoccupazione per l’esito dell’incontro che addensa sul sito di Agrate ulteriori nubi; l’impegno espresso dal ministero di voler costruire un protocollo condiviso tra governo, azienda e parti sociali sul piano industriale di ST è certamente un aspetto importante e positivo ma che non può assolutamente cancellare le legittime preoccupazioni di lavoratrici e lavoratori di Agrate. Nei prossimi giorni dovrà essere fissata la data del prossimo incontro ministeriale da cui ci aspettiamo i dettagli necessari del piano prospettato nell’incontro di oggi, a partire da quelli relativi ai livelli occupazionali che sono per noi prioritari rispetto ad ogni altro aspetto”.
Un commento al tavolo di Roma è arrivato anche dal capogruppo leghista in Regione Alessandro Corbetta. “La Lega e Regione Lombardia sono pronte, come sempre, a sostenere le iniziative per difendere l’occupazione e la produzione. L’obiettivo è quello di mantenere sul territorio brianzolo un polo strategico, come quello dei semiconduttori, dove lavorano migliaia di persone. Da parte della proprietà servono però maggiori garanzie per lo sviluppo dell’azienda con sede ad Agrate; solo così le istituzioni, in primis la Regione, potranno fare da regista tra le parti lavorando per scongiurare licenziamenti e delocalizzazioni mettendo in campo tutto quanto possibile”.
Il caso della multinazionale con sede in Brianza sta scuotendo il mondo sindacale e migliaia di dipendenti da mesi. Il quadro è critico da tempo. Il 2024 si è chiuso a 13 miliardi di dollari, 4 miliardi in meno alla previsione di 17 miliardi. E la previsione di 20 miliardi per il 2030 sembra irrealizzabile.