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Quando il linguaggio del lavoro diventa codice, ecco l’inventario da scoprire della manifattura

16 aprile 2025 | 08:52
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Quando il linguaggio del lavoro diventa codice, ecco l’inventario da scoprire della manifattura

L’omaggio di Confimi Industria al patrimonio linguistico del lavoro. In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, un libro celebra l’eccellenza italiana attraverso il linguaggio unico delle sue imprese.

Quante volte quello che sembra non è. Oppure si credeva che fosse. E anche nel mondo della manifattura, dove si vive di ingegno, di scoperte e di brevetti, si vive anche in modo originale la lingua italiana, fino a far mutare, a modificare, il significato di alcune parole, che nel mondo del lavoro diventano altro rispetto alla consuetudine. Confimi, l’associazione di imprese, capitanata da Paolo Agnelli, il re della produzione delle pentole, ha deciso di celebrare con un libro, e con il contributo di Treccani, il linguaggio unico delle sue imprese.

E così si scopre che i denari, come suggerisce una prima lettura è sì un’unità di valore, ma in campo tessile non indica nessun guadagno, è il sistema per misurare il peso di una fibra a filamento continuo; indiamento, al contrario del verbo indiare (beatificare, avvicinarsi al divino) cui sembra apparentemente riferito, indica un trattamento per rendere impermeabili le ceramiche; invasatura, nelle imprese dei dispositivi medici indica la componente di una protesi; mano, invece, nel linguaggio industriale, indica al tempo stesso la facciata di un foglio (industria cartaria), la sensazione di morbidezza (industria tessile), lo spessore di un materiale (industria edile) ma anche la direzione di un componente (industria meccanica).

Non mancano i neologismi, quelle parole entrate nell’uso comune e quindi anche nei vocabolari: da coworking a H24 fino a jit – just in time. Declinazioni in campo industriale e regionale anche per ceo, la sigla ormai abusata di chief executive officer, che può diventare ragazzino a Padova o zio a Cremona.

Insomma, il significato delle parole si fa linguaggio settoriale e sembra invitare a ripensare ogni significato conosciuto. Il libro ha la prefazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

conferenza-nazionale-confimi-paolo-agnelliPaolo Agnelli

“Inventario – Il linguaggio della manifattura” è un invito a scoprire un mondo ricco di storia, di passione e di innovazione, un omaggio a chi ogni giorno contribuisce a rendere grande il Made in Italy. “Non è solo una raccolta di definizioni – è invece il monito di Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria – ma un tributo alla forza e alla vitalità della manifattura. Conservarne le parole significa custodire la memoria del nostro lavoro e tramandarla alle generazioni future”.

Il volume, che si presenta come un “vocabolario” pop della manifattura italiana, offre una panoramica del settore, dalle materie prime ai macchinari, dai processi produttivi alle figure professionali. Lo scrittore Raffaele Alberto Ventura, nel suo contributo, evidenzia come il linguaggio della manifattura sia un vero e proprio codice che racchiude i valori e le competenze di un settore in continua evoluzione. “Il concetto di lavoro, monolitico, rimanda alla molteplicità dei lavori: non un significato univoco, quindi, ma innumerevoli significati. Ci vorrebbe un dizionario per enumerarli tutti, o perlomeno un primo inventario: eccolo, dunque, lo tenete tra le mani”, scrive Ventura.

“Inventario – Il linguaggio della manifattura” si articola in 26 capitoli, uno per ciascuna lettera dell’alfabeto. Le definizioni delle 26 parole poste in apertura dei capitoli sono state sviluppate con il contributo di Treccani e sono state tratte dalla banca dati della sua enciclopedia e del suo vocabolario. Successivamente, si sviluppano una serie di parole relative al settore industriale, artigianale e del lavoro che si utilizzano in vari contesti, con particolare attenzione alle variazioni regionali, al gergo popolare e, quando possibile, con un tocco ironico. Ma c’è un filo rosso che le unisce tutte: l’impresa familiare, il “fatto in Italia”.