Sciopero a STMicroelectronics, Schlein con i lavoratori: “No ai tagli in un settore strategico”

11 aprile 2025 | 15:34
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Sciopero a STMicroelectronics, Schlein con i lavoratori: “No ai tagli in un settore strategico”

Dopo la doccia fredda arrivata da Roma, oggi – venerdì 11 aprile – è il giorno della protesta. Dalle 11 alle 13 si è svolto un presidio con sciopero davanti ai cancelli dello stabilimento STMicroelectronics di Agrate Brianza, dove centinaia di lavoratori hanno risposto all’appello lanciato dai sindacati per dire no al nuovo piano industriale presentato ieri al tavolo ministeriale. Al fianco delle maestranze anche la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, accompagnata dall’ex ministro Andrea Orlando e da alcuni parlamentari del territorio.

Schlein ha espresso profonda preoccupazione non solo per il destino dello stabilimento brianzolo, ma anche per il rischio che l’Italia continui a perdere terreno nei settori industriali strategici, come quello della microelettronica, lasciando spazio a una pericolosa deriva di deindustrializzazione.

Il documento presentato ieri dalla multinazionale prevede 2.800 esuberi a livello mondiale, con la possibilità che fino a 1.000 possano interessare proprio il sito brianzolo da qui al 2027. Una prospettiva che ha acceso l’allarme tra le maestranze e in tutto il territorio.

Presidio alla STMicroelectronics di Agrate Brianza

Secondo le rappresentanze sindacali, il piano industriale presentato ieri è “confuso e privo di certezze concrete”. A destare maggiore preoccupazione è la situazione dello stabilimento di Agrate, dove “il raddoppio della produzione a 300mm – già previsto per il 2025 e sostenuto da fondi pubblici – viene ora rilanciato in ritardo e non come ampliamento, ma come sostituzione dell’attuale produzione. In più, è stata annunciata la demolizione parziale del fabbricato AG8, una mossa che potrebbe generare un esubero di circa 1.000 addetti” spiega la Fiom Cgil in una nota stampa.

Durante il presidio non sono mancati i comizi. A prendere la parola è stata Isabella Mica, coordinatrice FIM CISL in RSU: “Noi vogliamo un futuro, certezze. Vogliamo che i posti di lavoro e le competenze vengano preservati. Chiediamo a Regione Lombardia e al Governo di sostenerci. Qui dobbiamo alzarci in piedi, marciare e farci sentire a tutti i livelli, perché dobbiamo salvare il nostro futuro”.

Al fianco dei lavoratori anche alcuni politici locali da sindaco di Vimercate, Francesco Cereda al il sindaco di Agrate Brianza, Simone Sironi: “Siamo qui perché la situazione è incerta. In queste settimane ci siamo confrontati con i rappresentanti sindacali. I posti di lavoro devono essere tutelati, ma serve anche un serio piano di investimenti per questa realtà strategica. Il Comune farà la sua parte”.

Nei prossimi giorni dovrà essere fissata la data del prossimo incontro ministeriale da cui lavoratori e sindacati si aspettano i dettagli del piano prospettato nell’incontro di ieri.

Botta e risposta in Regione Lombardia

E mentre ieri Regione Lombardia ha detto di essere pronta a fare la sua parte tramite le parole dell’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, che era presente al tavolo di lavoro a Roma: “Convocheremo un incontro straordinario a Palazzo Lombardia con i vertici aziendali e i sindacati per fare chiarezza sul destino del sito di Agrate” (leggi qua l’articolo completo) arriva l’affondo della sinistra: “Il Governo Meloni continua a voltarsi dall’altra parte, mentre la Regione Lombardia, guidata dal centrodestra da trent’anni, resta immobile, senza una proposta, senza una visione, senza un piano per il lavoro”, dichiarano Silvia Roggiani, deputata e segretaria PD Lombardia e Lorenzo Sala, segretario PD Monza e Brianza.

“A rischio c’è il destino occupazionale di centinaia di lavoratrici e lavoratori, ma anche la tenuta di un’intera filiera produttiva decisiva per la microelettronica europea. Ci chiediamo dove siano finiti il Presidente Fontana e la Lega, sempre pronti a parlare di autonomia e territorio ma che alla prova dei fatti hanno abbandonato la ST di Agrate. Serve subito una politica industriale chiara, coraggiosa e lungimirante. Il tempo dell’attesa è finito” concludono i due politici Dem.