Seregno, don Samuele Marelli e i presunti abusi: la lettera alle famiglie

Domenica 30 marzo, durante le celebrazioni liturgiche nelle chiese di Seregno, è stata letta una lettera della Comunità Pastorale in risposta alle recenti accuse di presunti abusi sessuali rivolte a don Samuele Marelli
Domenica 30 marzo, durante le celebrazioni liturgiche nelle chiese di Seregno, è stata letta una lettera della Comunità Pastorale in risposta alle recenti accuse di presunti abusi sessuali rivolte a don Samuele Marelli, ex vicario della comunità religiosa Giovanni Paolo II.Il sacerdote aveva lasciato la comunità nel gennaio 2024, dopo che nel dicembre 2023 erano giunte all’Ordinario diocesano segnalazioni riguardanti presunti comportamenti inappropriati.Successivamente, è stato avviato un processo canonico presso il Tribunale ecclesiastico regionale lombardo, la cui conclusione è attesa nelle prossime settimane.
Seregno: presunti abusi di don Samuele Marelli: la lettera della Comunità Pastorale
“Carissime famiglie, le notizie delle ultime ore ci disorientano, ci preoccupano e ci fanno arrabbiare. Tra di noi ci sono persone che hanno molto sofferto, che ancora soffrono moltissimo e che portano un grosso peso da tanto (troppo) tempo.
Questo però sia il tempo per ritrovarci uniti, parlarne, anche arrabbiarci, se serve; urlare tutto il turbamento che portiamo nel cuore: pregare, se ce la sentiamo. Ma restiamo insieme! Il male divide, spezza, ci mette l’uno contro l’altro; noi invece vogliamo dire che ancora crediamo nel Bene, che desideriamo il bene per noi e per i più giovani che ci sono affidati. Non è facile, ma possiamo riuscirci solo insieme. Il silenzio di questi mesi ha permesso non solo lo svolgimento efficiente delle indagini, ma soprattutto che chi è più coinvolto in questa tristissima vicenda venisse accompagnato con delicatezza attraverso un percorso psicologico, psichiatrico e spirituale. Ci siamo affidati a professionisti e a esperti che stanno vivendo con noi momenti decisivi. E ci stiamo già attivando per creare spazi e tempi perché nessuno nella nostra comunità rimanga solo o si senta abbandonato. Tanto abbiamo già fatto, ancora di più possiamo e dobbiamo fare. Noi ci siamo, con voi e per voi. Sempre! Vi aspettiamo e vi vogliamo bene” questa la lettera indirizzata ai fedeli e alle presunte vittime.