Il Monza lotta, ma perde anche a Venezia. Decide la rete di Fila nella ripresa!

I biancorossi resistono più di un’ora, ma poi subiscono il gol che li condanna alla 21esima sconfitta in campionato. Per la condanna matematica alla serie B ormai manca pochissimo.
Per la Chiesa cattolica questa domenica è quella in cui il Vangelo parla della Passione di Gesù Cristo, preludio alla Resurrezione della Pasqua. La personale passione del Monza, dal sapore decisamente più laico, è iniziata molti mesi fa. Forse addirittura ad inizio campionato. E Venezia è stata soltanto l’ennesima tappa di una via Crucis sportiva ormai giunta quasi al termine. Senza, però, che sia prevista alcuna resurrezione.
L’impressione, infatti, è che il Monza, al di là delle sue colpe e mancanze, sia condannato a perdere o, raramente, a pareggiare. Ma mai a vincere. Anche a Venezia, infatti, dopo una partita piuttosto spigolosa, condotta su binari di un equilibrio non proprio spettacolare per più di un’ora, è arrivata la rete avversaria. Che ha chiuso definitivamente i conti, non più riaperti nonostante questa volta i biancorossi abbiano cercato fino all’ultimo di restare nel match.
LA CRONACA
Nella formazione iniziale del Monza le novità sono in parte obbligatorie, in parte dovute alle scelte di mister Nesta. Che decide di inserire in difesa Andrea Carboni al posto dello squalificato Kyriakopoulos e a centrocampo Urbanski insieme ai confermati Ciurria e Akpa-Akpro. In attacco ci sono, come ormai consuetudine, Keita e Dany Mota.
Di fronte ai biancorossi ci sono tra i titolari gli ex Gytkjaer e Zerbin. Nessuno dei due, soprattutto il primo, inciderà più di tanto sulla partita. Chissà se involontariamente è stata una forma di rispetto per i colori biancorossi. Il Monza, come contro il Como, inizia subito bene. Al 5′ Pedro Pereira colpisce di testa e solo un grande intervento di Radu evita il vantaggio dei ragazzi di Nesta.

IL PRIMO TEMPO
Il Monza appare animato da buona volontà. Tra i più positivi Keita, uno dei pochi a saper saltare l’uomo e ad avere il cambio di passo. Proprio l’ex attaccante di Inter, Lazio e Cagliari, però, deve abbandonare il campo tra le lacrime a metà primo tempo. L’entità dell’infortunio al retto femorale sarà da valutare, ma intanto l’ennesima tegola si abbatte sulla casa biancorossa.
Il Venezia ne approfitta per creare le due migliori occasioni della prima frazione di gioco. Prima Nicolussi Caviglia ci prova direttamente da calcio di punizione e Turati si salva con l’aiuto della traversa. Poi l’estremo difensore del Monza si oppone di prima intenzione al tiro di Marcandalli. Il gioco è piuttosto spezzettato e l’intervallo lascia l’impressione di un equilibrio che non si romperà facilmente.
LA RIPRESA
Il secondo tempo non cambia di molto lo status quo. Di fronte, del resto, c’è una squadra, il Venezia, che non vince da 14 partite ed un’altra, il Monza, che ormai ha un piede e mezzo, per non dire due, in serie B.
I biancorossi, inoltre, perdono, sempre per infortunio, un’altra delle poche pedine fondamentali di questo campionato. Anche Izzo, infatti, deve abbandonare il campo dolorante e zoppicante. Caprari, nonostante tutto, prova a far vedere qualcosa di buono in attacco, ma non riesce a creare pericoli.

IL VANTAGGIO DEL VENEZIA
A dare la svolta, invece, sono i cambi che Di Francesco effettua dopo un’ora di gioco. Entrano, infatti, Yeboah e Fila. Ed è proprio quest’ultimo al 72′ a decidere il match: Ellertsson, tra i migliori dei lagunari, ruba il tempo a Birindelli e mette in area dove Fila, libero in area dalla chiusura di Caldirola, mette in rete la sua prima marcatura in serie A!
A quel punto Nesta si gioca anche le carte Forson e Gagliardini, ma è il Venezia a sfiorare il raddoppio. Merito solo di un grande Turati se Nicolussi Caviglia, uno che su punizione ha già dimostrato più di una volta di avere il piede molto educato, non riesce ad inserire il suo nome nel novero dei marcatori.
Nel finale Yeboah e Doumbia provano ancora a spaventare la difesa del Monza, che a differenza di altre volte cerca con la forza della disperazione di proporsi ancora in avanti. Non servono, però, sette minuti di recupero per impedire la 21esima sconfitta biancorossa in 32 partite di campionato. Un bilancio che, considerando gli avversari delle ultime sei partite, rischia di diventare da record negativo assoluto.
Credit: E-Mage Studio
Marcatori: 72′ Fila (V)
VENEZIA (3-5-2): Radu; Marcandalli (61′ Haps), Idzes, Candé; Zerbin, Perez (71′ Doumbia), Nicolussi Caviglia, Busio (85′ Conde) Ellertsson; Oristanio (61′ Yeboah), Gytkjaer (60′ Fila). A disp. Joronen, Grandi, Zampano, Bjarkason, Duncan, Sverko, Ladisa, Carboni, Maric. All: Di Francesco.
MONZA (3-5-2): Turati; Pedro Pereira, Izzo (50′ Caldirola), Carboni (76′ Palacios); Birindelli, Urbanski (77′ Forson), Bianco, Akpa – Akpro (76’Gagliardini), Ciurria; Keita Balde (26′ Caprari), Mota Carvalho. A disp. Pizzignacco, Mazza, Brorsson, Lekovic, Castrovilli, Sensi, Ganvouola, Petagna, Martins, Vignato. All. Nesta.
Arbitro: Fabio Maresca (Napoli)
Ammoniti: Zerbin (V), Urbanski (M), Yeboah (V), Ellertsson (V), Caldirola (M), Pedro Pereira (M)
Espulso: Al 96′ Fila (V) per doppia ammonizione.
Note: Tempo piuttosto sereno, terreno in buone condizioni.
Recupero: 3′ pt, 6′ st