Guerra

In arrivo a Monza il ‘pullman 0’ con a bordo mamme e bambini da salvare dalla guerra ucraina

Una macchina potente di solidarietà partita dall'avvocato monzese Agostino D'Antuoni e che ha coinvolto le associazioni e la istituzioni monzesi. C'è bisogno di alloggi, abiti e coperte per chi arriva in città e medicinali.

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- Foto d'Archivio

Monza.  E’ in arrivo un pullman carico di mamme e bambini nella città di Monza, partito da Piacenza, arrivato a Susiec, una cittadina polacca al confine con l’Ucraina. Bambini malati oppure nati da pochissimo. E’ il pullman della speranza, della libertà. E’ il “pullman 0″ : perché sarà il primo di una lunga lista. Un’iniziativa di solidarietà partita dall’avvocato monzese Agostino D’Antuoni e che ha coinvolto associazioni e istituzioni del territorio: il Comune di Monza, in primis, il Comitato Maria Letizia Verga, l’associazione Lele For Ever, San Vincenzo, la Croce Rossa di Monza e Brianza.

“Sul pullman in arrivo questo pomeriggio ci dovevano essere 56 persone, ma ce ne saranno alla fine solo 50 – spiega l’avvocato ad MBNews – sei persone, tra cui due bambini, non siamo riusciti a farli salire perché non sono riusciti a raggiungere il confine. La situazione è sempre più tragica in Ucraina, i militari sparano anche sui pulmini pieni di profughi”.

Una potentissima macchina di solidarietà, partita dall’avvocato monzese e che ha coinvolto numerose persone: tutte unite a formare un unico grande abbraccio di accoglienza, pronte con ogni possibilità, anche la più piccola, a dare una mano ai profughi in fuga dalla guerra.

“Ieri sera a casa mia c’erano 80 persone, 40 collegate online – spiega l’avvocato ad MBNews, che ci racconta la riunione fatta per coordinare l’arrivo a Monza del primo pullman e per coordinare la partenza dei prossimi  – sono rimasto sbalordito dal grande cuore dimostrato dalla città di Monza, sono tutti in prima linea per aiutare, ci sono persone che addirittura si sono fatte avanti dicendo di poter mettere a disposizione anche un solo lettino nella stanza dei propri figli. E’ incredibile quello che sta accadendo. Monza è una città viva. Devo ringraziare – continua – il mio sindaco, Dario Allevi, che non appena gli ho raccontato quello che volevo fare mi ha subito risposto “dimmi quello che ti serve, e io ci sarò”.

IL PULLMAN 0, DA PIACENZA AL CONFINE POLACCO PER SALVARE MAMME E BAMBINI

Ci sono volute più di 20 ore di viaggio per il pullman 0, partito da Piacenza e arrivato nella giornata di ieri, lunedì 7 marzo, in una città al confine Polacco per accogliere 50 persone, principalmente mamme con bambini piccolissimi o bimbi malati oncologici o ematoncologici.

Un viaggio lunghissimo ma sicuramente non paragonabile a quello fatto dai profughi, da queste mamme insieme ai loro bambini che, per arrivare al confine magari hanno camminato per giorni interi. Arrivando sfinite, infreddolite, con la solo forza di proteggere i loro figli. Figli che hanno dovuto salutare i loro papà, trattenuti in Ucraina. Bambini che hanno subito, in pochi giorni, diversi traumi legati alla guerra, alla separazione improvvisa. Alla paura.

“Purtroppo la situazione peggiora di ora in ora, non è una cosa che si risolverà a breve – ci spiega l’avvocato D’Antuoni – ad accogliere il pullman 0 oggi a Monza, non ci sarò solo io insieme a tutte le associazione e le istituzioni, ma ci sarà anche il sindaco, una decina di medici. Il Comitato Letizia Verga ospiterà 14 di questi profughi, mettendo a disposizione degli alloggi, così come San Vincenzo che ha dato la disponibilità per un appartamento”.

Il primo pullman di una lunga serie, come dicevamo all’inizio di questo articolo: non c’è ancora una data di partenza, ma il prossimo pullman salverà 80 bambini dell’orfanotrofio di Maripol e poi ci sono da salvare anche quelli dell’Ospedale di Kiev.

“I militari bombardano sui civili, mitragliano contro i pulmini pieni di profughi diretti al confine”, conferma l’avvocato monzese che in questi ore sta ricevendo davvero tantissime telefonate perché la solidarietà dei monzesi, e dei brianzoli tutti, è enorme.

Cosa serve?

Alloggi per lo più. Mamme e bambini in arrivo dall’Ucraina hanno bisogno di un posto dove stare, un letto dove dormire.

“Vorrei lanciare un appello – conclude Agostino D’Antuoni – tenete coperte e indumenti caldi anche a casa, non donate tutto, perché servono anche qui perché arriveranno, e continueranno ad arrivare, tantissime mamme con i loro piccolini. Al confine servono medicinali, quelli sì, continuate a inviarli”.

Come è possibile aiutare?

Se qualche lettore vuole mettere a disposizione un letto o un alloggio può chiamare il numero 039 – 9636372, dove le segretarie prenderanno nota di tutto.

Servono anche soldi. Per chi volesse fare donazioni in denaro, può contattare direttamente l’Associazione Lele For Ever.

Noi di MBNews, ovviamente, attraverso questo articolo, speriamo di diventare una forte cassa di risonanza per far girare il più possibile questo appello d’aiuto e di ricerca alloggi, nella speranza di far diventare questa macchina di solidarietà partita dall’Avvocato D’Antuoni, insieme ad associazioni e istituzioni, ancora più potente.

“Non c’è nessuna associazione che non abbia risposto al mio appello”, ci dice, “serve davvero l’aiuto di tutti”.

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