La politica deve fare uno sforzo per rinnovare i suoi temi, per accelerare le risposte agli imprenditori e per adattarsi al passo della piccola e media impresa. Questo il messaggio che Confimi Industria Monza e Brianza ha consegnato ai candidati di zona in vista delle prossime elezioni. Lo ha fatto durante un faccia a faccia organizzato ad hoc presso l’hotel Elitis di Nova Milanese giovedì 15 settembre con Fabio Albanese di Monza In Azione, Rosario Mancino di Fratelli d’Italia, Sara Montrasio del Movimento 5 Stelle, Barbara Ongaro del Partito Democratico e Fabrizio Sala di Forza Italia. Al confronto, moderato dal direttore di Mb News Matteo Speziali, hanno preso parte il presidente di Confimi Franco Goretti, la vice Simona Ronchi e il direttore Edoardo Ranzini.
Sul tavolo pochi (ma sostanziali) temi: l’indipendenza energetica; l’accesso al credito per le Pmi e la questione di cuneo fiscale e del salario minimo. Tutte questioni che per i piccoli imprenditori del tessuto economico lombardo hanno un’importanza vitale.
ENERGIA
Per quanto riguarda le politiche energetiche diversi politici si sono trovati d’accordo su punti chiave: la necessità di promuovere l’autonomia energetica e quella di abbassare i costi dei consumi che per le imprese (come per le famiglie) stanno diventando proibitivi. “Le politiche energetiche in Italia hanno tempi di messa in opera lunghi – ha detto Mancino – bisogna fare leva sull’Europa per un tetto al prezzo dell’energia. Per questo serve un governo forte e autorevole”. D’accordo, rispetto ai tempi lunghi, la candidata del Pd Ongaro: “sì all’economia circolare e alle comunità energetiche, ma mentre ci si arriva bisgna trovare soluzioni. C’è la possibilità dei rigassificatori e occorre, in prospettiva, lavorare alle infrastrutture e fare investimenti sull’idrogeno”.
L’IDROGENO
Tema quello dell’idrogeno, sul quale Sala, vice presidente di Regione Lombardia, ha informato che alcuni ricercatori stanno lavorando a Mantova e in Valcamonica a due progetti molto promettenti. Montrasio dei S Stelle ha parlato di “agevolazioni reali alle imprese che attuano la conversione. Investimenti poi sull’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili attrarverso le comunità energetiche”.
IL CREDITO
Sul tema del credito Albanese ha dichiarato l’intenzione di “far crescere la Pmi sostenedo il credito e aiutando il passaggio generazionale con un incremento importante dei crediti d’imposta per le Pmi che si quotano in borsa. Defiscalizzazione infine sugli utili lasciati in azienda”. Per Sala sul sistema bancario serve uno scatto in avanti, dalla formazione del personale bancario (“che oggi in Italia non ha assolutamente la facoltà di concedere crediti alle aziende che li chiedono”) alla “creazione della concorrenza al sistema bancario. Come? Con i fondi”. E l’esempio di Israele riceve e finanzia progetti da tutto il mondo, con un istituto creato ad hoc e in grado di cambiare le normative agilmente, in modo funzionale ai progetti.
MENO BUROCRAZIA
Tutti d’accordo sulla necessità, appunto, di snellire la burocrazia e le procedure che in Italia mettono in difficoltà perfino i fiscalisti e d’accordo anche sul taglio del cuneo fiscale con una spaccatura però riguardo il reddito di cittadinanza, strumento apertamente condannato da Mancino e da Sala e guardato con diffidenza anche dall’imprenditoria, convinta che abbia un ruolo nelle difficoltà crescenti dopo la pandemia nel trovare personale. Settore della ristorazione in primis.
In denso incontro si è chiuso con un elogio all’industria manifatturiera italiana e in particolare a quella Brianzola, con le sue peculiarità e il suo funzionamento virtuoso.
commenta