Monza. In vent’anni una persona da neonato diventa un giovane adulto. Nella migliore delle ipotesi un’azienda, nello stesso arco temporale, acquisisce basi solide, diversifica affari e mercati, costruisce il proprio brand. E un’associazione in 20 anni cosa può fare? Se parliamo di Fiab MonzainBici, che ha appena raggiunto l’importante anniversario, le iniziative, le idee e le battaglie sono state davvero tante. Probabilmente non tutte vinte, ma sicuramente tutte vissute con impegno e passione.
Al compleanno di Fiab MonzainBici, che ha festeggiato al cinema Capitol ieri sera, 15 dicembre, con la visione del film-documentario “Cicliste per caso Grizzly Tour”, la condivisione dei momenti più significativi di 20 anni di attività e l’immancabile accoppiata brindisi e torta, c’erano una parte dei 250 soci volontari.
Compresi alcuni tra quei pochi che nel 2002 hanno consentito la nascita a Monza di quest’associazione cicloambientalista, ormai diventata una delle voci più ascoltate in città quando si parla di mobilità sostenibile e di sicurezza per le strade di Monza.
Un team, rodato da tante esperienze all’insegna del cambiare la vivibilità del nostro territorio, che è cresciuto negli anni a suon di eventi culturali, biciclettate “mangerecce”, ciclo-escursioni, incontri con istituzioni e cittadini, azioni di sensibilizzazioni capaci di coinvolgere i bambini, le loro famiglie e, in maniera sempre più decisa negli ultimi tempi, le donne.
UNA STORIA CHE CONTINUA…
Allora non è un caso probabilmente, che a guidare Fiab MonzainBici da quasi due anni ci sia propria una donna. Saveria Fontana, eletta nel marzo del 2021, è la prima esponente del gentil sesso a guidare l’associazione. Ambientalista e amante della natura da sempre, è convinta che uno degli obiettivi principali per il 2023 debba essere proprio quello di aumentare il numero di socie. Anche come elemento di emancipazione sociale e culturale.
“Mi sono avvicinata non molto tempo fa alla Fiab MonzainBici, che ho conosciuto da vicino in occasione della prima Fancy Women Bike Ride – spiega Fontana – si tratta di un evento annuale, nato in Turchia dieci anni fa, che si tiene la terza domenica di settembre nell’ambito della Settimana europea della mobilità sostenibile ed ho contribuito a portare a Monza”.
“Ho subito avvertito di essere entrata a far parte di una realtà solida, in cui persone come Massimo Benetti, tra i fondatori di Fiab MonzainBici, suo ex presidente ed attuale portavoce, sono ancora punti di riferimento molto attivi – continua – dopo essermi sperimentata e rodata nel mio nuovo ruolo, sono pronta a dare il massimo nel 2023 con tanti progetti che seguono tre fili conduttori: l’ambiente, la donna, i rapporti con la politica e altre realtà associative locali“.
I PROGETTI
Su quest’ultimo fronte il percorso di Fiab MonzainBici, che da poco ha cambiato lo Statuto ed è diventata un’Aps (Associazione di promozione sociale) ha registrato recenti sviluppi. E altre novità ci sono all’orizzonte.
“Abbiamo presentato le nostre osservazioni al Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) della Provincia di Monza e Brianza – annuncia Fontana – tra le proposte, elaborate attraverso un tavolo di lavoro con le Fiab di Lissone, Desio e delle Groane, c’è quella di prevedere una pista ciclabile su ogni strada provinciale, nuova o risistemata, in modo da creare connessioni per chi usa le due ruote”.
Un’altra delle priorità del 2023 per l’associazione cicloambientalista è sicuramente lavorare in rete con tutti quelli, da Legambiente ad Arco Donna fino a Novo Millennio che condividono, anche soltanto in parte, la necessità di mettere la mobilità sostenibile al centro della progettazione e della crescita di una città in tutti i suoi aspetti. Anche in quello della progettazione urbanistica.
Lo dimostra l’idea, che la Fiab MonzainBici sta portando avanti con la Consulta di Triante, di realizzare a Piazza Giovanni XXIII, uno slargo tra viale Europa, via Monte Cervino e via Cavallotti, un esempio di urbanistica tattica, una modalità per ridisegnare in modo creativo spazi specifici, come appunto piazze, incroci e luoghi di passaggio, in modo da renderli più utili, sicuri e piacevoli da vivere.
LA LENTEZZA SERVE
Sempre Triante, insieme ai quartieri San Giuseppe e San Carlo di Monza, è al centro di un’altra proposta dell’associazione cicloambientalista. Quella di istituire una zona 30 in cui le vetture possano andare ad un massimo di 30 Km/h. Le velocità ridotta, in aggiunta alla riduzione della carreggiata, ai rialzi in asfalto e ai cuscinetti berlinesi, abbasserebbe il numero di incidenti mortali e non. Anche tra i ciclisti, da sempre utenti deboli della strada.
La zona 30 in una delle zone più popolose di Monza è stata discussa anche nell’ultima assemblea della Consulta di Triante a cui hanno partecipato anche le assessore del Comune di Monza Andreina Fumagalli e Giada Turato, rispettivamente con deleghe alla Partecipazione e alla Mobilità e Valerio Monteni, architetto e progettista esperto di mobilità sostenibile.
Un inizio ben augurante secondo Massimo Benetti e Silvio De Capitani, nell’ordine portavoce e vicepresidente di Fiab MonzainBici.
commenta