Il focus

Legno-arredo, il 21 aprile i lavoratori brianzoli in sciopero al Salone del Mobile

Tra le ragioni della protesta, che riguarda un settore strategico per il nostro territorio, la riconferma del modello contrattuale che consente il recupero del potere d'acquisto.

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Aumenti retributivi per tutelare il potere d’acquisto. Meno ore di lavoro e pari retribuzione. Maggiore formazione per gli operai e gli impiegati di uno dei settori cardine dell’economia e dell’export italiano. Sono queste le richieste che il comparto del Legno-Arredo porterà venerdì 21 aprile al centro dello sciopero di 8 ore che, oltre a manifestazioni territoriali, prevede il suo clou al Salone del Mobile, in programma a Milano dal 18 al 23 aprile.

La decisione di incrociare le braccia da parte dei sindacati nazionali Fillea Cgil, Filca Cisl, FenealUil e degli operatori del Legno-Arredo, un settore tra i più importanti del Made in Italy, con un suo notevole peso e una lunga tradizione a Monza e in Brianza, è arrivata dopo che si sono interrotte le trattive con Federlegno per il rinnovo del contratto, scaduto lo scorso 31 dicembre.

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Gianfranco Cosmo

“Federlegno ha abbandonato il tavolo delle trattative rifiutandosi di riconfermare il modello contrattuale consolidato dal 2016, che consente di recuperare in maniera più efficace il potere di acquisto per i lavoratori e l’inflazione reale” spiega Gian Franco Cosmo, Segretario generale della Fillea Cgil Monza e Brianza.

“La rivalutazione per il 2022, che deve ancora esserci data, ammonta a circa 130 al mese di aumento della paga base – continua – è inaccettabile che, in un settore dove le imprese italiane hanno realizzato un fatturato di 55 miliardi di euro nel 2022, Federlegno faccia carta straccia di un accordo firmato e di un meccanismo di riequilibrio del potere d’acquisto, che è una delle condizioni per far uscire i lavoratori dal rischio povertà. Basti pensare a quanto sono aumentati i mutui a tasso variabile”.

LO SCIOPERO

La manifestazione del 21 aprile è stata preceduta da una serie di iniziative. Anche a Monza e in Brianza, dove il comparto del Legno-Arredo impiega circa 36mila persone. “Abbiamo proclamato il blocco immediato degli straordinari e delle ore di flessibilità – spiega il Segretario generale della Fillea Cgil – inoltre si sono svolte una serie di assemblee per comunicare ai lavoratori del settore le ragioni dello sciopero”.

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La giornata del 21 aprile sarà scandita da un programma ben definito, che caratterizzerà le 8 ore dello stato di agitazione dei lavoratori del settore del Legno-Arredo. “Dalle ore 7 alle ore 9 ci saranno presidi davanti a sei delle aziende più significative del nostro territorio – annuncia Cosmo – si tratta di Cassina, Giorgetti, Minotti, Flexform e Boffi, che hanno sede a Meda e della Molteni di Giussano”.

LE PROSPETTIVE

“L’obiettivo è sensibilizzare i proprietari di queste aziende perché facciano pressione su Federlegno in modo da convincerla a tornare al tavolo delle trattative con il sindacato – continua – dopo le due ore di presidio, ci sposteremo tutti in zona Fiera a Milano, dove sarà in corso il Salone del Mobile. Passeremo davanti a tutte le porte di ingresso ai padiglioni e faremo volantinaggio”.

Il 21 aprile, insieme ai lavoratori brianzoli e lombardi, ci saranno anche molti operai e impiegati del Legno-Arredo provenienti da altre Regioni del Nord Italia: in particolare Veneto, Piemonte ed Emilia-Romagna.

“Ci aspettiamo che Federlegno ascolti la nostra voce e accetti le nostre richieste – afferma il Segretario generale della Fillea Cgil Monza e Brianza – in caso contrario, visto il notevole malumore dei lavoratori, metteremo in atto altre forme di lotta”.

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