L'incontro

Lissone, a Bicimania Vincenzo Nibali si commuove con il pubblico!

L'ex ciclista, vincitore di un Tour de France, due Giri d'Italia e una Vuelta, ha ripercorso la sua carriera e spiegato il suo nuovo ruolo di consulente tecnico del marchio di abbigliamento Q36.5.

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Lissone. Giallo, rosa, rosso. Tre colori che all’apparenza non hanno molto in comune, ma nella vita di Vincenzo Nibali, ex ciclista su strada italiano, raccontano in estrema sintesi una carriera sportiva di primissimo livello.

Lo “squalo dello Stretto”, così soprannominato per le sue origini siciliane e per la sua tecnica di corsa sempre all’attacco, infatti, è tra gli unici sette corridori della storia ad aver vinto tutti e tre i grandi giri, il Tour de France (2014), il Giro d’Italia (2013 e 2016) e la Vuelta (2010), indossando quindi, sul traguardo finale, rispettivamente la maglia gialla, rosa e rossa del leader.

Nibali, che si è aggiudicato, tra gli altri successi, anche due classiche monumento, il Giro di Lombardia nel 2015 e 2017 e la Milano-Sanremo nel 2018, ha terminato l’attività agonistica nel 2022. Ma non ha per nulla appeso la bici al chiodo. Anzi il mondo delle due ruote continuano ad essere una parte fondamentale della sua vita. Come ha spiegato nella serata “A tu per tu con i grandi dello sport” organizzata da DF Sport Specialist presso il punto vendita Bicimania di Lissone.

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UNA CARRIERA ECCEZIONALE

“Le mie vittorie restano per me ricordi indelebili, anche per i festeggiamenti che le hanno accompagnate e per il calore dei miei supporter, tra i quali il gruppo dei CanNibali” racconta Vincenzo a Salvo Aiello, conduttore della serata che, in qualche modo, celebra anche il ritorno di DF Sport Specialist e Bicimania, marchi creati da Sergio Longoni, al ciclismo professionistico come sponsor del Team corratec – Selle Italia, squadra giovane, ma già in evidenza nelle prime tappe del Giro d’Italia in corso.

“Come nella vita, anche nello sport non mancano i momenti difficili – continua Nibali, che è stato ripetutamente applaudito dal numeroso pubblico presente a Lissone e si è anche visibilmente commosso dopo un video che ha ripercorso alcuni momenti salienti della sua lunga carriera – tra le mie delusioni più grandi, sicuramente la caduta che nel finale mi ha impedito di vincere una medaglia alle Olimpiadi di Rio nel 2016“.

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NUOVE OPPORTUNITA’

Lo Squalo dello Stretto, che sin da giovanissimo ha lasciato la sua terra d’origine, la Sicilia, per mietere successi sin dalla categoria Allievi e Juniores per poi passare nel 2005 al professionismo con la Fassa Bortolo, ha già concretamente cominciato a guardare avanti.

Dopo 17 anni passati in giro per il mondo per gareggiare a bordo di un mezzo a due ruote, infatti, Nibali non solo si mette alla prova nella mountain bike, suo primo amore sportivo, ma ricopre il ruolo di consulente tecnico del marchio di abbigliamento da ciclismo Q36.5 e del Team Q36.5 Pro Cycling. Una sfida che sfrutta le competenze tecniche e la nota attenzione ai materiali del fuoriclasse siciliano.

“Ho scelto Q36.5, che nel nome ha la temperatura in cui il corpo umano è più in salute e rende al meglio, perché mi è piaciuto il progetto giovane e innovativo – spiega Nibali – in fondo se durante la carriera da atleta cerchi di fare le scelte migliori per te stesso, ora posso permettermi di selezionare le possibilità in grado di aiutare tutti”.

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Tra i prodotti che sta lanciando il marchio Q36.5, la cui squadra maschile Professional di ciclismo su strada, costruita in poco tempo, è già promettente a tal punto da puntare a partecipare al Giro d’Italia nel 2024, c’è Grid Skin.

“Si tratta di una nuova tecnologia, presa in prestito dal motociclismo, che consente a chi va sulle due ruote un maggiore comfort e soprattutto la protezione della pelle da abrasioni dovute a cadute” afferma Walter De Luca, Sales Director di Q36.5, azienda con sede a Bolzano e fondata da Luigi Bergamo nel 2013.

“Ho provato la maglia Grid Skin e direi che la capacità di garantire maggiore sicurezza ai ciclisti è davvero importante – aggiunge Nibali – durante la mia carriera, tra gli altri infortuni, mi sono anche rotto due volte la clavicola“. Insomma se l’esperienza insegna, Vincenzo ne ha da vendere. Anche sul come farsi meno male.

 

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