Cronaca

Il centro sociale, appena sgomberato, scende in piazza: attesi manifestanti da tutta la regione

L'appuntamento è per le ore 14 in piazza Castello, poi si snoderanno per le vie della città. Attesi sostenitori da tutta la Lombardia anche perchè sarà l'occasione per celebrare i 20 anni del collettivo.

monza corteo foa boccaccio
Corteo Foa - Foto d'Archivio

Terzo sgombero in pochi mesi per il centro sociale Foa Boccaccio che oggi, senza una “casa”, scende il piazza per manifestare contro il provvedimento messo in atto lo scorso mercoledì. L’appuntamento è per le ore 14 in piazza Castello, poi si snoderanno per le vie della città. Attesi sostenitori da tutta la Lombardia anche perchè sarà l’occasione per celebrare i 20 anni del collettivo.
“Vent’anni di politica autorganizzata e di lotta in prima linea ci hanno obbligato a fare i conti con la repressione dello Stato, ma allo stesso tempo ci hanno anche insegnato che la solidarietà è un’arma. Denunce, processi, multe, condanne e assoluzioni sono parte integrante di un percorso politico che ha come obiettivo la trasformazione radicale del mondo che viviamo: saper fronteggiare collettivamente anche queste circostanze costituisce un aspetto fondamentale della nostra comunità politica” scrivono i ragazzi sulla loro pagina Facebook.
“A Monza, l‘attuale giunta è in piena continuità con la precedente per quanto riguarda la politica securitaria e la narrazione della sicurezza. La Giunta Pilotto ha fatto “anche meglio“ di quella precedente, sgomberandoci per ben tre volte in pochi mesi con la pretestuosa scusa della presenza di amianto e dell’ammaloramento degli edifici occupati” proseguono.
Per la prima volta in vent’anni, poi, partirà anche un processo per il reato di occupazione in relazione all’esperienza di via Timavo, che il Foa definisce “Un grave precedente con cui Pilotto punta a colpire la nostra esperienza politica, attraverso un escamotage sempre più utilizzato dalle procure, ossia il tentativo di ridurre ad atto criminale un’attività ventennale di politica, autogestione e lotta sul territorio. Non sarà certo questo processo, né gli altri che ci troviamo ad affrontare o che affronteremo, tanto meno gli sgomberi in successione, a porre fine alla nostra esperienza e alla nostra voglia di lottare”.
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