Esclusiva

I “Carabinieri dell’arte”, intervista al Comandante del Nucleo TPC di Monza, Claudio Sanzò

Tra i 16 Nuclei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale distribuiti su tutto il territorio nazionale, il Nucleo TPC competente per l'intera regione Lombardia trova la sua sede, dal 1996, presso la prestigiosa Villa Reale di Monza.

Generico dicembre 2023
TPC Monza

Tra i 16 Nuclei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale distribuiti su tutto il territorio nazionale, il Nucleo TPC competente per l’intera regione Lombardia trova la sua sede, dal 1996, presso la prestigiosa Villa Reale di Monza. Un punto di riferimento per la salvaguardia del ricco patrimonio artistico e culturale della regione. Il Comandante, Ten. Colonnello Claudio Sanzò, ha rilasciato alla Redazione di MBNews, un’entusiasmante esclusiva intervista in cui ci svela segreti, peculiarità e obiettivi dei “custodi dell’arte”.

Generico dicembre 2023

Può fornire un quadro generale della missione del Nucleo per la Protezione del Patrimonio Culturale?

I Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale sono inquadrati in un reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri; reparto nato oltre 54 anni fa per cercare di porre un freno al sempre più dilagante traffico illecito di beni culturali dal nostro Paese verso collezioni di privati e musei oltreconfine. Per tale ragione venne richiesto al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri che un gruppo di Carabinieri si occupasse proprio di contrastare questa piaga. Nasceva cosi, di concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, il “Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione – Nucleo Tutela Patrimonio Artistico”.
Da quei tre Carabinieri destinati alla tutela del nostro Patrimonio nel 1969, sono trascorsi tanti anni e, a partire dal 2001, il Comando ed i suoi oltre 300 Carabinieri sono noto in tutto il mondo con l’acronimo T.P.C. Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.
ll Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è alle dipendenze funzionali del Ministro della cultura e svolge funzioni di polo informativo e di analisi, a favore anche delle altre Forze di Polizia.
Nell’espletamento del nostro servizio ci avvaliamo di uno strumento informatico, di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria: la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, la più grande a livello mondiale nello specifico settore, che contiene informazioni sui beni da ricercare, di provenienza italiana e estera. Oggi, come in passato, il Comando opera sul territorio nazionale in collaborazione con tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri ed in sinergia con le articolazioni del Mic. Per le attività di indagine finalizzate al recupero di beni culturali italiani esportati illegalmente, collabora con Interpol ed Europel mentre, nei casi in cui non si possa procedere per via giudiziaria, fornisce il proprio contributo nell’ambito del Comitato per il recupero e le restituzioni, istituito presso il Mic.

Generico dicembre 2023

Dove si trova la caserma dei Carabinieri del Nucleo TPC competente per l’intera Regione Lombardia?

Sin dall’apertura nel 1996 l’allora Nucleo Tutela Patrimonio Artistico ora Tutela Patrimonio Culturale (dal 2001) si trova all’interno dei locali della storica Villa Reale di Monza. Proprio tra la rotonda dell’Appiani ed il roseto Niso Fumagalli ci sono i nostri uffici. Dal maggio scorso anche il Gruppo TPC competente su 8 dei 16 Nuclei (Torino, Genova, Monza, Bologna, Venezia, Udine, Firenze ed Ancona) ha sede presso la Villa Reale per coordinare le attività in tutto il nord Italia e parte del centro. Due ragioni in più di orgoglio per Monza ed un servizio maggiore a favore del Patrimonio culturale lombardo.

Quanto è importante la tutela del patrimonio culturale in Italia?

Da sempre l’Italia è considerata un “museo a cielo aperto” in considerazione degli immensi tesori che custodisce da Nord a Sud. Questa ricchezza rappresenta le nostre radici, la nostra identità e proprio per tale ragione la tutela di ciò che ci hanno lasciato in eredità inostri predecessori è fondamentale perché permette oggi di godere appieno di Bellezze invidiate da tutto il mondo, ma soprattutto consentirà alle future generazioni di poter conoscere il loro passato, apprezzare la nostra cultura, le tradizioni, l’italianità, quella più bella. Se non fosse sufficiente tutto ciò per apprezzare l’importanza della tutela del patrimonio culturale, basti ricordare che la Costituzione sancisce, tra i suoi principi fondamentali: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione…” questo è ciò che sancisce l’articolo 9 e se dopo questo leggessimo e rileggessimo il dispositivo del primo comma dell’articolo 52 allora avremmo chiaro che è “la difesa della Patria è sacro dovere di ogni cittadino”. Ovviamente la Patria non è solo il confine geografico del nostro Paese e la sua difesa non può limitarsi ai due Carabinieri che arrestano Pinocchio, ai soldati che difendono con elmetto e moschetto i nostri confini, gli F-35 che sorvegliano lo spazio aereo nazionale, la difesa della Patria è la salvaguardia degli interessi nazionali, della nostra cultura, della nostra identità. Ecco che allora possiamo dire che la difesa del patrimonio culturale è dovere di ogni cittadino, sempre e ovunque. Quanto sia importante la tutela del patrimonio culturale lo si può comprendere dalla lettura di questa frase che campeggiava all’ingresso del museo nazionale dell’Afghanistan a Kabul “A nation stays alive when its culture stays alive.”

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Potrebbe descrivere alcune delle sfide più significative che l’unità affronta nella protezione del patrimonio culturale italiano?

A mio avviso la sfida più grande è quella dell’instillare una vera e completa consapevolezza della grande responsabilità che ricade su ognuno di noi. Non possiamo più credere che la tutela del patrimonio culturale sia esclusiva degli addetti ai lavori. L’Arma dei Carabinieri da sempre è impegnata in un progetto diffuso per accrescere nei giovani e non solo, la cultura della legalità e la consapevolezza dell’importanza della sicurezza, favorendo la conoscenza ed il rispetto delle regole. Il Nucleo TPC di Monza nel solo anno accademico 2022-2023 ha incontrato più di 2300 studenti delle 12 province lombarde e di ogni ordine e grado, perché essere custodi consapevoli del nostro patrimonio è un compito che richiede tempo e bisogna comprenderne il significato sin dai banchi di scuola. Ma molti sono stati anche gli studenti di master italiani e stranieri a cui è stata illustrata l’opera quotidiana sia preventiva sia repressiva condotta dai Carabinieri dei 16 Nuclei dislocati sul territorio nazionale. Dobbiamo tutti comprendere che la differenza la facciamo noi, nei nostri centri storici, nelle nostre piazze e nelle nostre Chiese. Come? Non imbrattando beni culturali, non danneggiandoli bensì conoscendoli, valorizzandoli e salvaguardandoli.

In che modo la sua unità collabora con altri organi di polizia, musei e organizzazioni internazionali per salvaguardare i manufatti culturali?

Il Comando TPC collabora quotidianamente con gli organi periferici e centrali del Ministero della Cultura. Le nostre attività vengono svolte unitamente ai funzionari delle Soprintendenze. In Lombardia per esempio lavoriamo con le Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio (Como-Lecco-Monza Brianza-Pavia-Sondrio-Varese; Milano; Brescia-Bergamo; Cremona-Lodi-Mantova) nonché quella Bibliografica. Costante è la collaborazione col Segretariato Regionale Musei.
Collaboriamo con gli altri organi di polizia nazionali e stranieri; infatti svolgiamo la funzione unica di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le forze di Polizia e degli Organismi internazionali.
La nostra collaborazione si esplica tanto nel controllo dei Musei per la sicurezza anticrimine, quanto nella partecipazione a progetti di studio e ricerca.
Un recente esempio della costante collaborazione con le SABAP lombarde è, per esempio, l’allestimento permanente di alcuni reperti, sottratti dal Nucleo Carabinieri TPC di Monza al mercato antiquario illecito e l’inaugurazione nella sede della Soprintendenza di un angolo di “bellezza salvata”. “A inaugurare l’allestimento permanente dei reperti, tre statue romane di squisita fattura, c’erano Francesca Furst, Segretario Regionale del Ministero Italiano della Cultura per la Lombardia, la Soprintendente Emanuela Carpani e il tenente colonnello Claudio Sanzò, che hanno illustrato l’ennesimo successo della stretta e costante collaborazione tra i militari del nucleo monzese e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano: un’azione tesa a fermare, vigilando sul territorio e sui canali commerciali, la dispersione del nostro patrimonio archeologico sul mercato illegale, alimentato dagli scavi clandestini.”  Al fine di contrastare il traffico illecito di beni culturali attraverso i confini nazionali e per rintracciare, sequestrare e rimpatriare i beni culturali rubati, il Comando Carabinieri TPC ha intensificato la sua cooperazione con le forze dell’ordine straniere e le organizzazioni internazionali.
Sono stati avviati progetti di gemellaggio, di addestramento e di rafforzamento delle capacità investigative delle forze di polizia locali in molti Paesi come in Giordania , Messico , Libano, Uzbekistan e Macedonia dove ho preso parte in prima persona.

In Argentina la nuova Task Force dei “Los Cascos Azules de la Cultura” della Repubblica Argentina , creata sul modello italiano dei “Caschi Blu della Cultura” con patrocinio UNESCO, è stata presentata il 18 novembre 2022 presso l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires, nel giorno del 20° anniversario dall’istituzione del Dipartimento argentino per la protezione del patrimonio culturale, anch’esso fondato a suo tempo con il supporto dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC). Le unità della nuova Task Force sono state addestrate dai Carabinieri TPC e dagli esperti del Ministero della Cultura italiano. Anche in Finlandia e precisamente ad Helsinki, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ha fornito importanti insegnamenti al primo workshop formativo e interattivo sul contrasto al traffico illecito di opere arte, antichità e beni culturali, organizzato dal Dipartimento Minacce Transnazionali di Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE/TNTD). Nel corso del workshop hanno affiancato i Carabinieri gli investigatori della Policia Nacional e della Guardia Civil spagnola, del Dipartimento americano della US Homeland Security Investigations, dell’F.B.I., INTERPOL, UNOCT, ICOM, Blue Shield International.

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Quali sono alcune delle principali strategie e tecniche utilizzate dall’unità per combattere il traffico illegale e il furto d’arte?

Il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Monza cosi come gli altri Nuclei e la Sezione dislocati su tutto il territorio nazionale, svolge i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale secondo le seguenti modalità operative:
controlli presso le aree archeologiche e su attività commerciali, fisse e ambulanti;
attività investigativa specialistica, volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web e delle piattaforme di e-commerce;
• acquisizione di notizie atte a promuovere le iniziative necessarie per la protezione del patrimonio storico e artistico nonché per la protezione dei beni ambientali;
• gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti “Leonardo”;
consulenza specialistica in favore del Ministero della Cultura e dei suoi organi territoriali;
Per individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (come furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria nonché per sequestrare e recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, sovente si estendono le indagini anche all’estero, grazie alle convenzioni internazionali e ad accordi bilaterali ed alla cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, INTERPOL, EUROPOL e le Forze di Polizia straniere.
Non di meno, risulta fondamentale per l’individuazione delle violazioni alle norme di tutela culturale e paesaggistica l’effettuazione dei controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri operatori del settore; operazioni effettuate soprattutto in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali.

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Può condividere dei casi significativi in cui la sua unità ha recuperato con successo manufatti culturali rubati?

Una delle attività più particolari che mi viene in mente degli ultimi tempi è il sequestro del dragone alato di marmo di Candoglia che stava su una delle guglie del Duomo di Milano. Si tratta di un doccione di oltre 200 chili che si era staccata a seguito dei bombardamenti del 1943. Se ne erano perse le tracce sino a quando le nostre indagini lo hanno individuato in Olanda e poi sequestrato in centro Italia al gallerista che intendeva commerciarlo alla “The European Fine Art Foundation” (TEFAF) che è largamente riconosciuta come la più grande organizzazione per le belle arti, l’antichità e il design con sede a Maastricht.
Il bene culturale è risultato di provenienza delittuosa perché venduto, in violazione di quanto stabilito dalla normativa in materia di alienazione di beni culturali, da una galleria d’arte meneghina il cui rappresentante aveva esportato illecitamente il bene all’estero presentandolo ad un ufficio esportazione per ottenere il certificato di libera circolazione, rilasciando dichiarazioni non veritiere e soprattutto affermando che il doccione non fosse il risultato di un distacco ma che provenisse dal Nord Europa, pur consapevole della reale natura e provenienza del bene stesso.
Anche mediante l’esecuzione di un ordine europeo di indagine e della conseguente emissione del certificato di congelamento per l’esecuzione nei Paesi dell’unione Europea per la successiva confisca del bene culturale e la sua restituzione all’avente diritto, con il coordinamento di EUROJUST, il collaterale organo di Polizia Nazionale olandese ha collaborato alla ricostruzione del viaggio che il doccione aveva effettuato in Europa partendo dall’Italia.
L’attività condotta dai Carabinieri del Nucleo TPC d Monza ha permesso inoltre di ripercorrere le cessioni che dal secondo dopoguerra in poi si sono susseguite sino ai giorni nostri, appurando come il titolare del diritto di proprietà sul doccione fosse ancora oggi la Veneranda Fabbrica del Duomo, a cui è stato così restituito il dragone alato.
Di recente invece cinque monete dell’Antica Grecia, risalenti al periodo tra il V ed il I secolo a.C., sono state individuate e recuperate dai noi del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Monza, nell’ambito di un’attività di controllo dei siti di e-commerce per il contrasto del mercato clandestino di materiale archeologico.
Le monete, testimonianza diretta dell’arte, della cultura e dell’economia dell’Antica Grecia e riconducibili ad un arco cronologico che copre il periodo “classico” (V secolo d.C.) e quello ellenistico (IV-II secolo a.C.), sono state sequestrate in collaborazione con i funzionari della SABAP di Milano, a seguito di indagini giudiziarie che ne hanno accertato la natura archeologica e l’origine storica. Restituite all’ambasciatrice di Grecia in Italia, Eleni Sourani, nel corso di una cerimonia a Roma, le monete antiche documentano in modo tangibile i modelli artistici e culturali che hanno profondamente influenzato la cultura del bacino del Mediterraneo fino ai giorni nostri.

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Quale ruolo svolge la tecnologia nella protezione del patrimonio culturale e come è evoluta negli ultimi anni?

Il ruolo della tecnologia nella protezione del patrimonio culturale è cruciale e ha conosciuto una notevole evoluzione negli ultimi anni. Basti pensare alla sorveglianza all’interno dei luoghi della cultura ed ai sistemi di allarme che sono diventati più sofisticati.
L’utilizzo di dati geospaziali, come satelliti e droni, permette di monitorare siti culturali da diverse prospettive e di individuare eventuali cambiamenti nell’ambiente circostante. Numerosi sono in questo ambito i progetti come per esempio: POMERIUM, AMOR, VADUS, SPACE TO TREEE , per il monitoraggio e conservazione dei beni culturali immobili. I progetti, sostenuti dalla Agenzia Spaziale Italiana nell’ambito del programma ARTES dell’Agenzia Spaziale Europea, sono incentrati sulla realizzazione di sistemi di monitoraggio avanzati per il patrimonio culturale, con l’integrazione di diverse metodologie e tecnologie per estrarre informazioni a valore aggiunto atte a supportare le attività dell’Ente Gestore, in particolare le attività relative alla pianificazione e gestione delle manutenzioni. Gli scenari di rischio affrontati con le tecnologie previste dai progetti sono vari. Tra questi si menzionano in particolare la stabilità del suolo e dei manufatti, l’impatto delle attività antropiche, l’analisi della vegetazione infestante, le analisi della concentrazione ed effetto degradante di agenti inquinanti nell’ambiente urbano.
Inoltre l’integrazione di tecnologie come l’intelligenza artificiale consente la rilevazione automatica di comportamenti sospetti e l’allerta rapida in caso di intrusioni. Proprio per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per il contrasto al traffico illecito di beni culturali, L’Arma è stata premiata per i meriti del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale che ha sviluppato il progetto S.W.O.A.D.S. (Stolen Works Of Art Detection System), per l’individuazione on-line di opere d’arte rubate. Durante il Police World Summit a Dubai abbiamo ricevuto ad inizio 2023 il premio internazionale “INNOVATIVE POLICE FORCE AWARD”.
SWOADS rappresenta l’evoluzione del sistema informativo per il Comando CC TPC “Leonardo” per la ricerca e l’individuazione delle opere d’arte trafugate tramite la raccolta automatica di dati dal web, dal deep web e dai socia/ media e la successiva analisi con strumenti per la comparazione automatica delle immagini di ricerca evoluta dei contenuti testuali e descrittivi.
La tecnologia e la scienza in questo campo è ovunque (Scansione laser e modellazione 3D, Imaging multispettrale, Intelligenza artificiale e analisi dei dati, digitalizzazione degli archivi…) e se ne potrebbe parlare molto. Ma un altro progetto meritevole di menzione è RITHMS: RESEARCH, INTELLIGENCE AND TECHNOLOGY FOR HERITAGE AND MARKET SECURITY. Il progetto intende rafforzare la capacità operativa delle forze di polizia e delle autorità doganali/di frontiera nell’affrontare la natura sempre più organizzata e poli-criminale del traffico di beni culturali attraverso la ricerca, l’innovazione tecnologica, la sensibilizzazione e la formazione.

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Quali sono i quadri legali e gli accordi internazionali che guidano il lavoro del suo Nucleo nella protezione del patrimonio culturale?

La normativa nazionale di settore è molto stratificata e se aggiungessimo anche quella internazionale il quadro diverrebbe ancora più complesso. Di certo non possiamo non citare l’articolo 9 della nostra Carta Costituzionale, il codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il codice penale che, a seguito della riforma del marzo 2022, ha inserito il titolo VIII bis “dei delitti contro il patrimonio culturale”. L’impianto normativo nazionale attuale ha profonde radici nelle leggi Nasi del 1902 “Portante disposizioni circa la tutela e la conservazione dei monumenti ed oggetti aventi pregio d’arte o di antichità”, Rosadi del 1909 “Le antichità e le belle arti” e Bottai del 1939 “Tutela delle cose d’interesse Artistico o Storico”.
A livello internazionale dobbiamo di certo ricordare la Convenzione Unesco sottoscritta a Parigi il 14 novembre 1970 e ratificata in Italia nel 1978, “Convenzione sulla circolazione dei beni culturali concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali” primo documento internazionale rivolto a contrastare il traffico illecito di beni culturali, quella de L’Aja del 1954 ed i suoi protocolli aggiuntivi “Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato” di cui l’anno prossimo ricorreranno i 70 anni nonché la recente Convenzione di Nicosia volta a prevenire e combattere il traffico illecito e la distruzione di beni culturali ratificata con la legge n. 6 del 2022 ed entrata in vigore il 1° aprile 2022.

Quali consigli ha per le persone interessate a intraprendere una carriera nella protezione del patrimonio culturale o nell’Arma dei Carabinieri in generale?

Per entrare a far parte dell’Arma dei Carabinieri diversi sono gli iter che si possono seguire. Sul nostro sito istituzionale www.carabinieri.it possono essere trovate tutte le informazioni utili per intraprendere la professione di Carabiniere, le novità sui concorsi pubblici, interni e sulla riserva selezionata. Per far parte del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, è necessario essere preventivamente arruolati nell’Arma, aderire ad apposita interpellanza che richiede esperienza di polizia giudiziaria e possesso di adeguato titolo di studio minimo di scuola secondaria e frequentare uno specifico corso addestrativo tenuto da storici dell’arte e da funzionari del Ministero della Cultura, al termine del quale si ottiene la relativa specializzazione. Nell’ambito delle Forze di Completamento volontarie, per la sola categoria degli Ufficiali, il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha attivato la c.d. “Riserva Selezionata” che nasce dall’esigenza, per soddisfare eventuali esigenze operative, addestrative e logistiche, di disporre di un bacino di personale – donne e uomini – in possesso di particolari professionalità d’interesse non compiutamente disponibili nell’Arma dei Carabinieri. Per alimentare la Riserva Selezionata, tali professionalità potranno essere reperite tra gli Ufficiali di complemento in congedo dell’Arma dei Carabinieri ed i professionisti provenienti dalla vita civile in possesso di precisi requisiti riscontrabili sul sito www.carabinieri.it .
Come consiglio per intraprendere una carriera nella protezione del patrimonio culturale sia in ambito civile sia militare, mi sento di suggerire di informarsi, approfondire e studiare le tante sfaccettature che questo tema, tanto cruciale quanto attuale, presenta: normativa italiana non solo per la tutela dei beni culturali e del paesaggio, ma anche il codice penale, la procedura penale e le normative doganali; convenzioni internazionali, flussi economici legati all’arte, diplomazia culturale, profitti illeciti e loro riciclaggio, tecnologia, falsi…
Navigando all’interno del sito del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale si potranno esplorare il database dedicato ai beni culturali illecitamente sottratti più grande del mondo, i bollettini e le pubblicazioni realizzate dal Comando CC TPC.
Bisogna sempre essere animati da curiosità e volontà di voler concretamente e consapevolmente essere parte di un Sistema Paese che comprende come nelle proprie radici e nella propria storia non via sia solo una possibilità economica e di turismo, ma anche e soprattutto la propria identità culturale.

In che modo il ruolo e le responsabilità del Nucleo per la Protezione del Patrimonio Culturale sono evoluti nel corso degli anni e cosa immagina per il suo futuro?

Il ruolo e le responsabilità del Nucleo Carabinieri per la Protezione del Patrimonio Culturale sono ovviamente evoluti nel corso degli anni per adattarsi alle sfide sempre crescenti legate alla protezione del patrimonio culturale nonché al continuo miglioramento della sensibilità nella tutela non solo nazionale, bensì globale del patrimonio culturale. Il Comando fu fondato nel 1969 come primo organismo di polizia specializzato nella protezione dei beni culturali al mondo per divenire oggi un riferimento internazionale per tutti quei Paesi che vorrebbero dotarsi di un sistema analogo di tutela. La sua evoluzione è stata guidata principalmente da cambiamenti socio culturali e nelle esigenze e crescenti minacce al patrimonio culturale:

1. Cambiamento delle minacce: Nel corso degli anni, il patrimonio culturale è diventato sempre più vulnerabile a furti, traffico illecito, danni causati da conflitti armati, disastri naturali e vandalismo. Il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale ha dovuto adattarsi a questi cambiamenti e sviluppare competenze specializzate per affrontarli come per esempio con l’istituzione della task force “Caschi Blu della Cultura”;

2. Cooperazione internazionale: Con l’obiettivo di arginare il traffico illecito di beni culturali attraverso i confini nazionali, il Comando ha intensificato la sua cooperazione con le forze dell’ordine straniere e le organizzazioni internazionali per contrastare il fenomeno, rintracciare, sequestrare e rimpatriare i beni culturali rubati. Sono stati avviate progetti di gemellaggio, di addestramento e di rafforzamento delle capacità investigative delle forze di polizia locali in molti Paesi.

3. Utilizzo della tecnologia: Il Nucleo ha sviluppato la propria Banca dati realizzando il sistema S.W.O.A.D.S. ed avviato collaborazioni con istituti di ricerca per la scansione laser e la modellazione 3D, l’Imaging multispettrale, l’Intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, nonché una app iTPC recentemente aggiornata. L’applicazione è stata creata per rendere fruibili i contenuti di grande interesse culturale, sui dispositivi mobili attualmente più diffusi. È possibile dare il proprio contributo nella lotta ai reati ai danni del patrimonio culturale e supporta l’attività investigativa dei Carabinieri del TPC, tesa al recupero delle opere d’arte perdute, garantendo il massimo livello di portabilità e diffusione alle proprie potenzialità telematiche. L’applicazione offre i seguenti servizi:
• Consultazione dei bollettini delle ricerche: i bollettini delle opere d’arte trafugate sono pubblicazioni, realizzate dal Comando CC TPC ed edite dal Comando Generale dell’Arma, in cui sono contenute le opere di maggior rilevanza trafugate nel tempo. I bollettini rappresentano un valido strumento per contrastare il traffico illecito di opere d’arte. Questa funzionalità consente di ricercare informazioni sulle opere d’arte in essi contenute.
• Ricerca visuale: questa funzionalità di ricerca visuale consente al cittadino di scegliere un’immagine e di riconoscere, in tempo reale, pregevoli opere d’arte trafugate, attraverso la comparazione di immagini con quelle contenute in un apposito archivio informatico dedicato.
• Creazione del Documento dell’opera d’arte (Object ID): L’Object ID è una “carta d’identità” del bene, custodita dal legittimo proprietario, che consente un’esaustiva descrizione e fotografica di beni culturali, risultando fondamentale in caso di furto, in quanto consente al personale operante di disporre di elementi oggettivi per l’identificazione del bene.
• Informazioni: questa funzionalità permette di acquisire con facilità le informazioni su come contattare o raggiungere la sede TPC geo-localizzata più vicina.

4. Educazione e sensibilizzazione: Il Comando TPC nell’ambito di un progetto più ampio di divulgazione della cultura della legalità ha promosso attivamente programmi di educazione e sensibilizzazione per il pubblico, al fine di aumentare la consapevolezza sulla tutela del patrimonio culturale e coinvolgere la comunità nel suo ruolo di tutela, incontrando la cittadinanza, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, ma anche quelli delle università e di corsi di alta formazione.

Per il futuro, si può immaginare che il Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale continuerà a evolversi per affrontare le nuove sfide dotandosi di nuove tecnologie, consolidando ed intensificando la cooperazione internazionale anche per la tutela del patrimonio culturale minacciato dai cambiamenti climatici, così adattandosi alle sfide e alle opportunità emergenti.

Infine, quale soddisfazione personale trae dal suo ruolo nella preservazione del patrimonio culturale italiano e quale messaggio vorrebbe trasmettere al pubblico riguardo alla sua importanza?

Premetto che ritengo la tutela del patrimonio culturale italiano e di qualsiasi altra cultura strumento chiave per la comprensione della nostra storia e per il mantenimento della nostra identità culturale. Questo patrimonio comprende opere d’arte, monumenti, manufatti storici, documenti e tradizioni che raccontano la storia, l’arte e la cultura di una nazione o di una comunità. Il patrimonio culturale è un tesoro condiviso che ci collega alle generazioni passate e ci permette di trasmettere la nostra eredità alle generazioni future. È essenziale che le tutti noia siamo consapevoli dell’importanza del patrimonio culturale e della sua vulnerabilità a causa di minacce come il traffico illecito, il vandalismo ed il degrado.
Tutti possiamo contribuire alla protezione del patrimonio culturale, sia attraverso la promozione della consapevolezza che attraverso il rispetto delle leggi e delle norme che lo proteggono.
La conoscenza della storia e della cultura è un passo fondamentale verso la comprensione e il rispetto del patrimonio culturale. Gli sforzi educativi sono essenziali per garantire la sua conservazione.
La tutela del patrimonio culturale deve essere sostenibile a lungo termine, garantendo che le generazioni future possano godere delle stesse risorse culturali di cui godiamo oggi.
Ecco, allora che la mia soddisfazione trae origine da questa presa di coscienza: essere cittadino significa veramente far parte di una squadra, ognuno col proprio ruolo e con le proprie possibilità; solo collaborando tutti insieme si potrà ottenere un risultato che garantisca alla future generazioni di avere piena consapevolezza della nostra identità culturale. La mia soddisfazione si trova nell’appartenere a questo Sistema Paese, fornendo un apporto concreto alla sua salvaguardia.

In una nota pellicola di Hollywood si diceva che: “…Puoi sterminare una generazione di persone, radere al suolo le loro case, troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi i loro conseguimenti, e la loro storia, è come se non fossero mai esistite. Solo ceneri che galleggiano… ed è la sola cosa che non possiamo permettere”.

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