Si alza il sipario

Riapre il Teatrino della Villa Reale di Monza: rinnovato splendore per una scena artistica di prestigio fotogallery

Durante la conferenza è stato presentato anche il comitato artistico che si occuperà dell'offerta artistica.

presentazione teatrino villa reale mb
Da sinistra Francesca Furst, Francesca Caruso e Paolo Pilotto

Come si dice, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere. In questo caso, il piacere per gli occhi di molti monzesi e non è finalmente ammirare il Teatro di Corte della Villa Reale di Monza, tornato all’originario splendore e da oggi, 15 gennaio 2024, ha riaperto ufficialmente. I lavori di recupero del teatro erano iniziati nel 2018. Il cantiere, sul quale sono stati investiti più di un milione e mezzo di euro, ha comportato: il rifacimento degli impianti, il restauro delle macchine da scena, il consolidamento della galleria e la messa a norma dell’area dei camerini e del foyer, il restauro di 320 metri quadri di pareti dipinte.

LA PRESENTAZIONE

Oggi, lunedì 15 gennaio, si è svolta la conferenza stampa di riapertura del teatrino (così è noto ai monzesi ndr.) e la presentazione ufficiale del Comitato Artistico. Presenti all’incontro il presidente del Consorzio Villa Reale e Parco, sindaco di Monza, Paolo Pilotto; Francesca Caruso, assessore alla cultura di Regione Lombardia; Francesca Furst, segretario regionale del Ministero della Cultura per la Lombardia; Arianna Bettin, assessora alla cultura di Monza; Giuseppe Distefano, direttore Generale del Consorzio Villa Reale e Parco di Monza; Corrado Beretta, responsabile area valorizzazione e fruizione del consorzio; Fabio Marco Berti, responsabile area tecnica del Consorzio; Carlo Catacchio, soprintendenza archeologica  Belle Arti e Paesaggio; Simona Offredi, restauratrice e Saul Beretta, Annamaria Onetti, Enrico Pagano, comitato artistico Teatro di Corte.

“E’ stato davvero fatto un grandissimo lavoro di recupero – commenta Corrado Beretta – questo teatro era in un grave stato di degrado e ora, stiamo solo aspettando il sipario, finalmente il Teatro di Corte della Villa Reale, che ha accolto grandi artisti come Carla Fracci e Franco Battiato, può finalmente risorgere dalle sue stesse ceneri, come una Fenice”.

Riapertura teatrino Villa Reale mb
Da sinistra Arianna Bettin e Giuseppe Distefano

Il Teatrino di Corte della Reggia di Monza, situato sull’ala laterale sinistra della Reggia, è un vero e proprio teatro di corte con un palcoscenico in legno e un fondale di scena con soggetto mitologico realizzato da Andrea Appiani. II soffitto della platea è interamente affrescato con motivi floreali, strumenti musicali e maschere dai colori vivaci, mentre il soffitto del palcoscenico presenta una volta in cotto dipinta. Sul lato opposto al palcoscenico si trovano il palchetto Reale e la balconata. Sono ancora visibili le macchine da scena nel sottopalco recentemente recuperate.

Un gioiello insomma che “può diventare un punto di riferimento culturale non solo per Monza ma per tutta la Lombardia” sottolinea l’assessore Regionale Caruso. Ricordiamo che Regione ha cofinanziato il restauro con 488.000 euro e per il masterplan ha investo 55milioni di euro per il rilancio di Reggia e Parco.

Riapertura teatrino Villa Reale mb

IL TEATRO DI CORTE, CHE PRIMA NON ESISTEVA, TORNA AL SUO ORIGINARIO SPLENDORE DOPO IL RESTAURO

Il teatro di corte è un luogo bellissimo. Un luogo creato ad hoc. Infatti, come spiega Beretta: “non esisteva nella costruzione principale della Villa Reale con l’impianto originale del Piermarini ma questi spazi, che prima erano adibiti a guardaroba e cucina, vengono reinventati a teatro – e spiega – dopo che il teatro che esisteva a Monza subisce un incendio e non viene più ricostruito”. Il restauro del Teatro di Corte, infatti, ha riportato alla luce la ghiacciaia del Piermarini e alcune piastrelle di re Umberto I. Si nota ancora oggi la presenza delle finestre proprio perchè gli ambienti non erano stati pensati per un teatro.

“Ogni elemento di questo teatro ha una sua storia, meravigliosa – commenta Carlo Catacchio – tra l’altro questo teatro fu realizzato in soli 4 mesi con una spesa di 20mila lire”.

VILLA REALE OBIETTIVO MUSEO

Insomma, Monza riprendere possesso di un pezzo della sua storia. Grande entusiasmo anche da parte del presidente del Consorzio, Paolo Pilotto che, in apertura di conferenza ha detto: “Basti pensare che tre anni fa la Villa Reale era chiusa. Da tre anni a questa parte ha ripreso a respirare: la Villa è un grande attrattore culturale, paesaggistico, architettonico, storico e artistico. Un enorme grazie va al Direttore Distefano (oggi al suo ultimo giorno di incarico leggi qua l’articolo ndr) che si è impegnato moltissimo, così come al consiglio di gestione all’assemblea. Complimenti che non devono essere scontati, perché comunque stiamo parlando di un compendio di 720 ettari di parco e 52 edifici: quindi un lavoro non semplice”. Insomma è stata l’occasione per fare il punto della situazione sul lavoro degli ultimi 3 anni e per sottolineare che “è stata avviata la procedura per riconoscere la Villa Reale come museo. Stiamo facendo i passi giusti per rendere Reggia e Parco non meno importante della Venaria e della Reggia di Caserta”.

“LA BELLEZZA GENERA BELLEZZA”

“L’evento di oggi celebra il ritorno di un piccolo gioiello di architettura ottocentesca qual è il Teatro di corte della Villa Reale di Monza a spazio di aggregazione e di espressione artistica, restituendolo alla sua funzione originaria. Un obiettivo reso possibile anche grazie al contributo del Ministero, che fa da sempre del recupero e della valorizzazione dei luoghi simbolo del nostro patrimonio storico e artistico una priorità – scrive in una lettera il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e per il turismo Lucia Borgonzoni, assente per impegni a Roma – per il progetto sono stati investiti quasi un milione e duecentomila euro, finalizzati a lavori di riqualificazione e restauro che in parte ancora sono in atto e proseguiranno per i prossimi mesi e che una volta terminati permetteranno l’avvio del calendario artistico della nuova stagione teatrale. Come dico sempre, “la bellezza genera bellezza” e questo deve continuare a essere il nostro motto e lo spirito che alimenta il nostro impegno, perché l’Italia custodisce immensi tesori che meritano di essere sì tutelati, ma anche riportati in vita per diffondere e tramandare alle nuove generazioni la nostra identità ricca da sempre di tradizioni e cultura”.

Un pensiero condiviso anche dall’assessora alla cultura di Monza, Arianna Bettin: “La bellezza genera bellezza solo se a monte c’è la cura. Una cura che dovrà essere messa in atto nel futuro del Teatro di Corte della Villa Reale, perché solo così lo si può davvero rendere vivo. So che c’era una grande attesa per questo momento perchè il teatrino suscita ricordi ed emozioni, non solo alle Istituzioni qui presenti, ma anche a moltissimi monzesi”.

“TUTELA E VALORIZZAZIONE”

“Tutela e Valorizzazione” sono le parole su cui hanno messo l’accento l’assessore regionale e il segretario regionale del ministero prima e poi riprese da Distefano: “La tutela è stata resa possibile grazie ai finanziamenti del Ministro e dall’impegno di Regione Lombardia con l’accordo di programma con l’obiettivo indicato anche nel masterplan di creare una “Reggia di tutti”, adesso invece si apre il capitolo della valorizzazione con il contributo di tutti coloro che sono pronti e partecipare a questa fase”. E qui entra in scena la manifestazione di interesse per realtà territoriale che si apre domani, dove il mondo delle associazioni potrà fare proposte per arricchire il palinsesto culturale del Teatro di Corte. Proposte che saranno vagliate e andranno ad integrare quelle del Comitato artistico, composto dall’unione di tre menti delle associazioni: Musicamorfosi, Orchestra Canova e DanceHauspiù. Inoltre l’orchestra giovanile Canova diretta da Pagano sarà residente proprio al teatro della Reggia.

Dunque un punto di partenza questo e non un punto di arrivo. Un pensiero condiviso da tutti i presenti.

Riapertura teatrino Villa Reale mb
Il comitato artistico

LA STORIA DEL TEATRINO

Del Teatrino di Corte della Reggia di Monza nel progetto redatto dal Piermarini non si fa cenno, né nei primi disegni conservati nella sua città natale di Foligno, né presso l’Archivio di Stato di Milano, né nel Fondo Estense dell’Archivio di Stato di Vienna di un teatrino. Ciò non meraviglia se si considera che Piermarini stesso aveva edificato tra il 1777 e il 1778 il Teatro Arciducale di Monza nella Piazza del Mercato che doveva servire per l’intrattenimento musicale degli Arciduchi Ferdinando e Maria Beatrice d’Este. Fu inaugurato nell’autunno del 1778 con “Il curioso indiscreto” di Pasquale Anfossi.

Dopo che Eugenio di Beauharnais con la moglie, la viceregina Amalia, si sono installati insediati nella Villa, sentono il bisogno di dare alla vita di corte un po’ provinciale un respiro più elevato. Andato a fuoco il Teatro Nazionale, il compito di risolvere il problema è affidato all’architetto Luigi Canonica, discepolo del Piermarini fin dal tempo fin dal tempo dell’Accademia di Brera, esperto nella costruzione di teatri e dal 1801 Sovrintendente alle Fabbriche Nazionali. L’architetto folignate adatta una sala delle cucine della Reggia e progetta e realizza il nuovo Teatro di Corte. I limiti imposti alla progettazione lo inducono a pensare alla planimetria del Teatro Olimpico di Sabbioneta, costruito per il duca Vespasiano Gonzaga tra il 1588 e il 1590 su progetto dell’architetto vicentino Vincenzo Scamozzi.

Riapertura teatrino Villa Reale mb

Il primo articolo di cronaca che documenta gli spettacoli del teatrino realizzati dalla Compagnia del Teatro Carcano di Milano è datato 3 agosto 1808.

Dopo l’oblio in cui cade nell’800 il Teatrino viene riaperto in occasione della Biennale del 1923, la prima rassegna d’arte decorativa contemporanea di questo tipo. In questo periodo sono portate sulla scena rappresentazioni sia in prosa che in musica.

Dato il degrado durante il 900, viene eseguita una campagna di restauro. I lavori durano cinque anni comportando un’opera paziente da parte di artigiani, artisti, muratori, pittori. Anche il fondale fisso dell’Appiani è stato restaurato riprendendo la sua funzione originaria di scenario del palcoscenico. Il palchetto, ultima testimonianza delle due gradinate emicicle, è stato liberato da tutti i tendaggi in broccato essendo stati trovati i tendaggi originari.

Così, dopo questo ripristino del Teatrino, si tornano a percepire le tendenze estetiche ed i valori non solo strutturali e decorativi ma anche teorici e culturali che si andavano affermando in questa fase del neoclassicismo europeo. Sono testimoni di questa fase culturale, sociale e politica il soffitto, con volta ribassata o ad ombrello, interamente affrescato con motivi floreali, strumenti musicali e maschere dai vivi colori. I dipinti della sala di gusto impero, opera di Giovanni Perego aiutante dello scenografo Alessandro Sanquirico (1780-1849). Il palcoscenico in legno, leggermente inclinato verso gli spettatori, con una volta in cotto dipinta e il boccascena delimitato da due grossi pilastri affrescati terminanti con un’arcata ribassata all’interno della quale sono inseriti cinque rosoni quadrati e quattro rosoni rettangolari in colori contrastanti.

Da aprile 2018 il Teatrino di Corte è sottoposto a restauro. Oggi 15 gennaio 2024 c’è stata la presentazione alla stampa.

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