Ambiente

Meda, troppa fretta nei lavori alla rete idrica? Il sindaco: era necessaria

Il gruppo Sinistra e Ambiente attacca l'amministrazione di Meda per il progetto di manutenzione della rete idrica. Il sindaco Caimi replica: «Abbiamo fatto in fretta e bene».

meda allagata piazza municipio tarò foto di marco agudio 5

Accesa polemica sui lavori di manutenzione al torrente Tarò e al reticolo idrico minore di Meda. A sollevare il vespaio è il gruppo Sinistra e Ambiente, che spiega di aver effettuato due sopralluoghi (dicembre 2015 e marzo 2016) al confine con Cabiate, nella cosiddetta “Val di Mez” dove sono stati realizzati gli interventi più importanti.

Già a dicembre (i lavori erano stati approvati dalla Giunta comunale ad ottobre e si erano conclusi a novembre, ndr) il gruppo ambientalista aveva inviato a Massimo Nava, assessore alla Protezione civile, un report dettagliato, evidenziando delle preoccupazioni per «un progetto fatto in fretta»: ora, dopo la prima piena di inizio marzo, la situazione non sembra essere migliorata. «Purtroppo i nostri timori e le nostre perplessità hanno trovato conferma – dicono i portavoce di Sinistra e Ambiente -. Una prima amara considerazione è che alcuni interventi effettuati nel torrente sono già, in parte, da rifare. In particolare parte della gigantesca palificazione, che non ha svolto il suo compito di trattenere la corrente, ma anzi ne è stata erosa alla base, ha impedito l’evoluzione del fenomeno franoso, che peraltro non determinava nessun rischio in quanto ambito non fruito». E non è tutto: l’erosione ha intaccato gli argini rifatti in sponda sinistra orografica, e le briglie distanziatrici sono state divelte. Un risultato paradossale, se si tiene conto che le altre briglie, meno ambiziose e più vecchie di una decina d’anni, svolgono ancora in modo dignitoso il proprio compito. «Eppure questo intervento è costato circa 54mila euro – precisano da Sinistra e Ambiente -. Come avevamo ipotizzato, i lavori, fatti di corsa sulla base di un progetto frettoloso redatto in cinque giorni, invece di mettere in sicurezza i luoghi nei quali si è intervenuti hanno, per certi versi, amplificato il dissesto idrogeologico della valle, trasportando materiale, prima in quiete, attraverso il tratto tombinato di via Como nell’alveo del Tarò, innescando un rialzo della quota della piena nella porzione nord di Meda. Parte delle palizzate realizzate sono collassate, il loro riempimento è stato svuotato dalla corrente che si è infiltrata al di sotto del livello di difesa spondale».

Tende a stemperare i toni la replica del sindaco, Giovanni Giuseppe Caimi«I lavori sono stati fatti velocemente perché era necessario – risponde il primo cittadino -. Siamo riusciti ad ottenere un finanziamento regionale per 150mila euro anche grazie alla documentazione fotografica, raccolta grazie alla Protezione civile, del tratto da Cabiate a Seveso. Abbiamo fatto in fretta? Vero. Ma siamo una pubblica amministrazione che fa le cose bene e spende i soldi in modo appropriato». Non a caso, spiega Caimi, la direzione dei lavori è stata affidata ad un ingegnere civile con esperienza internazionale: «E se qualcuno può dimostrare che il nostro tecnico non ha lavorato bene ce lo dimostri – continua -, anzi, li invito a farsi avanti». Però è vero che ci sono già verificate delle erosioni, o no? «Sì, in seguito alle forti piogge, ma ce lo aspettavamo – spiega Caimi -. In torrenti di questo tipo le erosioni ci saranno sempre: l’intervento era volto a mettere in sicurezza quanto era stato rovinato». Tanto più che la sistemazione dell’alveo dei fiumi non è di competenza del comune. «Proprio questa mattina (mercoledì 30 marzo, ndr) il nostro assessore Nava era a colloquio con l’ingegner Luigi Mille e il geologo Dario Fossati, di Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po, ndr), per discuterne – racconta -. Hanno un progetto e dei finanziamenti regionali, noi non abbiamo le competenze per agire». Presto, dunque, potrebbero esserci ulteriori novità in merito.

 In apertura, piazza del Municipio allagata a novembre 2014. Foto di Marco Agudio

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