Ambiente

Pedemontana, rischio diossina: “Insieme in rete” e Comuni firmano lettera di diffida

L'hanno firmata i gruppi partecipanti al coordinamento "Insieme in Rete", il sindaco di Seveso e quello di Desio.

conferenza-stampa-diffida-pedemontana-diossina-seveso-mb

Una lettera di diffida ai realizzatori della Pedemontana, per tutelare il territorio che sarà attraversato dalla tratta B2 (Lentate sul Seveso, Barlassina, Meda, Seveso, Desio) e C (Cesano Maderno, Bovisio Masciago). A firmare, “Insieme in Rete”, un coordinamento di 18 gruppi e associazioni che lavorano insieme dal 2007 per seguire l’iter della creazione dell’autostrada Pedemontana, il comune di Seveso, e quello di Desio. «La nostra è una diffida, non un’accusa»: lo chiarisce subito il sindaco di Seveso, Paolo Butti, che ha assunto il ruolo di coordinatore.

Ma perché una lettera di diffida? I territori citati sopra sono stati tutti interessati, in misura minore o maggiore, dalla contaminazione da Tcdd (diossina) in seguito all’incidente della fabbrica Icmesa del 1976. La realizzazione della Pedemontana comporterebbe la movimentazione di grandi quantitativi di terra, ricca della sostanza tossica che ha reso il nome di Seveso tristemente celebre: si teme che questo potrebbe avere come conseguenza la dispersione nell’aria di molecole di Tcdd. «Il danno ricadrebbe sulla popolazione già fragile, sia dal punto di vista psicologico che da quello, fisico, di resistenza alla sostanza tossica – afferma Gemma Beretta, che fa parte del coordinamento “Insieme in rete” -. Corriamo il rischio, gravissimo, di generare un’altra ferita su quella del ’76, ancora aperta».

L’allarme è scattato quando ci si è resi conto che il progetto della Pedemontana non sembrava tener conto della problematica della diossina. «Nel primo progetto si parlava addirittura di uno sbancamento per 7 ettari (sui 40 totali) del Bosco delle Querce, simbolo di rinascita in seguito al disastro dell’Icmesa, ma anche “coperchio” che custodisce le scorie dell’incidente – spiega Alberto Colombo, sempre di “Insieme in Rete” -. Ora lo sbancamento è stato ridotto, ma non basta».

diffida-pedemontana-diossina-seveso-cartina-mbLa diossina non è racchiusa solo nel Bosco delle Querce: si è depositata su ampie porzioni del territorio, non ritenute però eccessivamente contaminate (ai tempi furono chiamate zona B e zona R), e quindi mai bonificate secondo quelle metodologie tecniche applicate all’area del Bosco delle Querce. Alle preoccupazioni dei gruppi ambientalisti si sono unite anche il comune di Seveso, che ha assunto anche un ruolo di coordinamento, e quello di Desio. «Credo che la partecipazione di questi due comuni abbia valore altamente simbolico per questa vicenda – commenta Gemma Beretta -. Seveso è il comune-chiave che visse in prima persona il dramma della diossina, Desio l’ultimo comune ad entrare nell’area R: la sua adesione mostra una presa di coscienza che caratterizza anche i paesi più distanti». Insieme, valendosi del supporto legale dello studio Ribolzi Cocco e Salomoni, hanno elaborato un’istanza giudiziaria di partecipazione al procedimento e di diffida nei confronti dei diversi soggetti responsabili o coinvolti nell’attuazione dell’opera.

«Chiediamo di partecipare al procedimento amministrativo che sta portando all’approvazione del progetto – dichiara il sindaco di Seveso, Paolo Butti -. Inoltre, diffidiamo dal procedere nella realizzazione della pedemontana senza prima aver ottemperato quanto prescritto dalla legge». In effetti, il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione economica) aveva formulato in proposito più di 300 prescrizioni, a partire da delle analisi eseguite sul territorio nel 2008: una di queste obbligava ad ulteriori analisi per la delimitazione areale dei territori interessati dalla Pedemontana. Analisi che, a oggi, non sono ancora state eseguite.

Si dice preoccupato l’assessore Cassamagnago, di Desio: «non sappiamo cosa potrà saltare fuori dove passa la Pedemontana. La partita ambientale è importante, e non sono solo gli ambientalisti a voler giocare. Bisogna aumentare la conoscenza del problema, e la consapevolezza nei cittadini».

by G.S.

MBNews è anche su WhatsApp. Clicca qui per iscriverti al canale e rimanere sempre aggiornato.
commenta