Ottanta osservazioni per il nuovo piano provinciale dei rifiuti. Entro aprile il documento approderà in Consiglio provinciale. Nel frattempo, però, i tecnici di palazzo Grossi si stanno danno da fare per mettere a fuoco le osservazioni pervenute da parte degli enti territoriali. L’obiettivo primario del documento è contenere la produzione dei rifiuti e raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti dalla normativa nazionale e dal nuovo piano regionale che sono indicati in almeno il 65%.
“Le osservazioni presentate dai Comuni rappresentano un ulteriore sprone per perseguire gli ambiziosi obiettivi che abbiamo previsto nel piano – spiega Dario Allevi, presidetnte della Provincia -. Siamo certi che il lavoro di squadra avviato con le amministrazioni comunali contribuirà a elevare gli standard e migliorare la qualità dei servizi pubblici”.
Gli obiettivi di palazzo Grossi sono quattro: ridurre la produzione di rifiuti urbani, raggiungere elevati livelli di differenziata e di qualità della raccolta al 2020, aumentare il recupero di materia ed energia e azzerare il rifiuti urbano residenziale in discarica, autosufficienza per il trattamento del rifiuto urbano residenziale. Poi, sono previsti altri obiettivi di natura strategica fra i quali emerge l’estensione della tariffazione puntuale “al maggior numero di Comuni, sino a una copertura totale provinciale per il 2020. Un quartiere di Lissone ha già iniziato la sperimentazione e lo stesso sta accadendo a Seregno.
“E’ necessario abbandonare una volta per tutte la logica del rifuuti come mero scarto e considerarlo finalmente fonte di nuovi cicli produttivi – ha aggiunto l’assessore provinciale all’Ambiente, Martina Sassoli -. Le innovazioni tecnologiche oggi consentono di suoerare le logiche di smaltimento seguite finora, consapevoli che il lavoro di squadra avviato con le amministrazioni comunali contribuirà a elevare gli standard e migliorare la qualità dei servizi pubblici”. L’assessore Sassioli ha sottolineato poi l’elemto innovatico introdotto dal piano rifiuti della Brianza rispetto ad altri visto che allinea i criteri di localizzazione degli impianti con le previsionbi del piano territoriale di coordinamento.
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