Resta in primo piano il problematico tema dei medici di medicina generale ad Arcore. Ma dopo una serie di pessime notizie, come le dimissioni della sostituta di Stefano Campari Sabrina Licata, in meno di una settimana di servizio, all’orizzonte potrebbe esserci qualche novità positiva. Secondo indiscrezioni, tutte e sei le dottoresse che hanno gestito negli ultimi mesi il servizio di guardia medica nell’ambulatorio di Cascina del Bruno, per pazienti “orfani” di medico, avrebbero presentato la propria candidatura per il ruolo, presso il Comune di Arcore. Il concorso di Ats Brianza si è chiuso la scorsa settimana e ai suoi risultati, plausibilmente disponibili per prossimo mese, sono appese le sorti degli arcoresi privi del dottore di famiglia. Le operazioni di selezione sul concorso sono particolarmente complesse. Ogni professionista che ha partecipato ha potuto indicare una pluralità di destinazioni. La selezione dovrà trovare lo schema perfetto per le destinazioni di ogni medico di base e la speranza è che ad Arcore approdino professionisti per assorbire le migliaia di pazienti che oggi possono contare solo sulla guardia medica. Intanto resta chiuso l’ambulatorio di Bernate che il Comune aveva allestito e, attraverso Ats, messo a disposizione della dottoressa Licata.
Spostata la classe della primaria di Bernate nel corpo centrale della scuola e riadattati gli spazi con l’aiuto di volontari, l’Amministrazione comunale li aveva aperti, ma l’ambulatorio è durato appunto meno di una settimana. La Licata, pare per via delle pressioni dei pazienti esasperati da mesi di carenza di un medico, ha rassegnato le dimissioni. L’episodio è balzato all’attenzione della cronaca e un commento al vetriolo è stato espresso dal Pd di Arcore. “Fatta salva l’idea del sindaco di offrire un nuovo spazio ed il lavoro compiuto con generosità dai volontari – recita un comunicato – il risultato si rivela quello di uno spazio inadatto e con gravi carenze”. Mancherebbero arredi adeguati, una rete telefonica adatta e un sistema informatico efficace, senza contare “sala d’aspetto ridotta ai minimi termini e la carenza di parcheggi nelle vicinanze”. E, a chiudere: “Non è possibile continuare in questo modo, con soluzioni raffazzonate ed affrettate che invece di migliorare, finiscono per peggiorare la situazione”. Tutte accuse che il sindaco Maurizio Bono ha liquidato come inesatte.
Intanto l’ambulatorio di Bernate resta chiuso.