Fermate i cantieri, salvate gli operai dal caldo micidiale, lo chiedono i sindacati Cgil, Cisl e Uil alle istituzioni di Monza e Brianza: altre regioni e comuni lo hanno già fatto proteggendo i loro lavoratori da infortuni e gravi rischi per la salute. D’altra parte l’immagine di operai avvolti nelle tute da lavoro, nei cantieri roventi dell’estate è ben impressa nell’immaginario collettivo e strappa ogni volta sguardi di comprensione.
L’appello dei sindacati a tutela in particolare degli operai sui cantieri è diretto alle istituzioni locali, al Prefetto e ai Sindaci della provincia cui i sindacati chiedono di “disporre il fermo delle attività nei cantieri edili nelle ore più calde della giornata, seguendo l’esempio delle ordinanze già emesse in tantissime Regioni e Comuni d’Italia”.
La questione del caldo insostenibile sui cantieri, sollevata dai sindacati, è di stretta attualità e necessita di un intervento rapido. Per i prossimi giorni i bollettini meteo del Governo e dell’Inail prevedono, infatti, anche nella provincia di Monza e Brianza, ondate di calore con picchi altissimi e “con rischi altrettanto alti di infortuni e malesseri sul lavoro in particolare per i lavoratori che operano nel settore edile”, sottolineano le sigle di settore di Cgil, Cisl e Uil che evidenziano poi i limiti dell’uso della cassa integrazione per questo problema.
“Lo strumento della cassa integrazione ha il limite dell’unilateralità poiché può essere deciso solo dai datori di lavoro – scrivono – è necessario invece che tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore siamo messi nella condizione di svolgere l’attività in sicurezza a prescindere dalla sensibilità dei datori di lavoro e che le istituzioni svolgano un ruolo attivo insieme alle OO.SS“.