Politica

Dario Allevi pronto a candidarsi sindaco: “Monza deve tornare a volare alto”

Allevi pronto a fare il sindaco e attacca senza se e senza ma l'attuale giunta. Per le elezioni dice: "Basta a politici calati dall'alto e sì alle primarie".


Dario Allevi c’è. L’ex vice sindaco di Monza con la giunta Mariani, l’ex presidente della Provincia di Monza e Brianza, ieri sera ha svelato le carte di fronte a oltre duecento cittadini venuti per ascoltare i progetti del centro destra.

La sua volontà non era certo un segreto. Da mesi in molti gli chiedevano di uscire allo scoperto. Lui è da sempre ben visto in città, stimato anche dai suoi avversari politici (ha alle spalle una carriera pluri ventennale), ha da poco superato i 50 anni, ed è una persona energica e sportiva (un buon giocatore di tennis).

Ieri sera, 29 giugno, il primo passo verso quella che potrebbe essere la lunga rincorsa verso la carica di primo cittadino della città di Monza. “Mi metto a disposizione”, e nei dieci minuti di discorso che hanno anticipato l’ufficialità della scelta fatta, ha inquadrato nel mirino sia l’obiettivo che vuole ottenere e sia ha gettato le basi della linea politica che seguirà.

Vogliamo mandare a casa questa amministrazione: la peggiore che Monza abbia mai visto. Pensavamo di aver toccato il fondo con il sindaco di sinistra Faglia, ma ci sbagliavamo.” Ed è stato un lungo elenco quello di Allevi. Ha messo a nudo uno dopo l’altro gli aspetti che, a suo parere, sono i fallimenti dell’attuale gestione della città. “Hanno aumentato le tasse, ma non sappiamo come spendano i nostri soldi. Non c’è un’opera per la quale la giunta Scanagatti verrà ricordata, perchè loro hanno tagliato i nastri dei nostri progetti. Troppo facile, così! Un esempio su tutti è la Villa Reale di Monza: gli abbiamo lasciato un gioiello unico, restaurato e tornato alla bellezza di un tempo. Oggi dopo quattro anni leggiamo dai giornali che la gestione è nel caos: la responsabilità politica è del presidente del Consorzio che è il sindaco della città. – A questo punto c’è l’affondo dell’ex presidente – Questo sindaco fa lo struzzo: quando ci sono i problemi mette la testa sotto la sabbia. Gli esempi sono innumerevoli: quando la confindustria locale ha deciso di fare la fusione con Assolombarda, lui non ha detto nulla. Non è intervenuto e il risultato è stato che abbiamo perso una rappresentanza territoriale e con essa una storia lunga più di un secolo. Ora stiamo rischiando di perdere anche il Gran Premio. Mentre il sindaco di Imola va un giorno sì e uno no da Bernie Ecclestone per cercare di portare a casa il contratto, il nostro sindaco non fa nulla. Il risultato è che potremmo perdere ciò che rende Monza famosa nel Mondo. L’amministrazione di sinistra ha peggiorato la sicurezza, affossato il commercio, non ha curato le strade e la viabilità. Vogliamo cambiare? Bene, scegliamo il candidato e facciamo un programma per far tornare questa città a volare alto.

Un fiume in piena Dario Allevi difronte ad una platea che lo ha lungamente applaudito.
Alla serata organizzata in via Magenta dal Comitato Monza 2017 promosso da Luigi Moretti e dal professor Bertazzini, ha coinvolto non solo politici, come Pierfranco Maffè, Martina Sassoli, l’ex sindaco Marco Mariani e Cesare Boneschi, ma tanti cittadini abituati a votare il centro destra e che volevano scoprire i suoi piani futuri.

Il problema del centro destra oggi è il centro destra stesso. Due, finora, i candidati per le amministrative: Dario Allevi (Forza Italia) e Massimiliano Romeo (Lega Nord), lanciato proprio a Monza da Salvini durante un comizio a Marzo [Leggi articolo e Guarda il video]. Certo il candidato ideale per la Lega sarà pure Romeo, ma se il centro destra dovesse andare diviso quello che gli elettori temono è la fine che ha fatto Parisi a Milano, perdendo contro Sala del Pd.  “La questione è banalmente aritmetica – spiega con il suo solito pragmatismo l’ex sindaco leghista Marco MarianiDivisi si perde: punto e basta!”.

La soluzione per Allevi, ormai nota a tutti, per uscire da questa contrapposizione suona una musica che eravamo abituati a sentire a sinistra, ma “se qualcosa di buono fanno anche loro – ribadisce Allevi – perchè non farlo anche noi”. E allora sì alle primarie, “Basta che poi chi perde non si presenti comunque alle elezioni con una propria lista: sarebbe scorretto!”

Sempre intorno alla scelta del candidato, Allevi ha sentenziato: “Basta a politici calati dall’alto dalle segreterie di partito: oggi l’uomo forte lo sceglie la città di Monza. Tutte le volte che così non è stato, guarda caso, abbiamo perso!”.
L’unità intorno ad unico candidato è la nuova stella polare che tutti hanno seguito per tornare a casa e fare sonni tranquilli. Il problema del centro destra è anche di presentarsi con delle liste credibili e “pulite” . Lo sanno bene e lo hanno ripetuto tutti più volte nei loro interventi: “Nessun candidato impresentabile. Questi signori, restino fuori!”

L’atmosfera già calda per il clima estivo si è poi surriscaldata con gli interventi di Massimiliano Longo, Agostino D’Antuoni, Pierfranco Maffè e sopratutto con quello di Giuliano Ghezzi (Forza Italia).

A Monza la campagna elettorale del centro destra è già iniziata. A dir il vero non ieri ma a Marzo con Salvini che ha sponsorizzato Romeo. Non basterà allo schieramento avere un candidato forte e senza macchia, chiunque esso sia, non basterà avere un programma che non sia il libro dei sogni, ma prima di ogni cosa sarà necessario presentare agli elettori una squadra compatta e che abbia voglia di lavorare per la città per cinque anni.

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