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Discarica San Damiano, un nuovo esposto dai residenti brugheresi

L'impianto di trattamento rifiuti speciali alla rotonda di viale delle Industrie e a due passi dalle case brugheresi di San Damiano, ha iniziato a funzionare e i residenti hanno presentato un'altro esposto.


L’impianto di trattamento rifiuti speciali alla rotonda di viale delle Industrie e a due passi dalle case brugheresi di San Damiano, ha iniziato a funzionare e i residenti hanno presentato un’altro esposto a Procura, Asl, Arpa, Comune di Monza e Provincia per vederci chiaro sui rumori e sull’inquinamento.

I residenti di Brugherio, insieme al sindaco Marco Troiano e all’assessore Marco Magni a non volere assolutamente a due passi dalle proprie abitazioni quella che chiamano «Una fabbrica vera e propria con rumori e emissioni di polveri sottili nocive». A corredo dell’esposto hanno allegato le rilevazioni fonometriche e i video realizzati a pochi metri dall’impianto autorizzato nel 2011 dal Comune di Monza su un terreno agricolo, poi diventato produttivo con una variante.

«Prima di tutto abbiamo rilevato che questa non è una semplice discarica, ma una fabbrica vera e propria dove, però, il trattamento dei rifiuti avviene a cielo aperto e non al chiuso – ha spiegato Tino Barzetti del Comitato di San Damiano – e questo ci fa paura perché le polveri provocate dalla frantumazione di pezzi di autovetture sono tossiche e pericolose e secondo noi non si vigila abbastanza su quello che accade». Ad operare intanto è la Cem che è subentrata, subito dopo l’autorizzazione, alla Crimo srl (società che deteneva al 51% la Cem stessa). «E ci viene il dubbio che sia stata solo un veicolo per prendere l’autorizzazione – aggiunge Barzetti – ma è tutto da accertare con la Magistratura che sappiamo è al lavoro». Ma è ovvio che dovranno essere i tecnici di Asl e Arpa a verificare. A dire il vero la Provincia di Monza, dopo che era scoppiato il caso, aveva fatto sapere che la ditta che gestisce l’impianto aveva stralciato l’autorizzazione a demolizione di autovetture. Ma, per i residenti e per il Comune di Brugherio non basta.

Intanto, mentre il Comune di Brugherio si è attivato al fianco dei cittadini e dopo essersi introdotto al tavolo degli enti coinvolti, ha fatto richiesta dei documenti per capire meglio la questione, quello di Monza sembra latitare. «Il sindaco di Monza prima di tutto dice che la responsabilità è della scorsa amministrazione, ma questo è ovvio, e poi che sarebbe meglio non fare nulla prima di sapere come sta procedendo l’indagine della magistratura – ha spiegato l’assessore Marco Magni – intanto stiamo aspettando la data per l’incontro pubblico che entrambi i sindaci organizzeranno con i residenti e forse con la ditta».

Ancora nulla sulla richiesta del Comune di Brugherio dei documenti relativi alla zonizzazione acustica. «Per ora ci hanno consegnato soltanto un documento relativo ad un pozzo insistente sul confine con l’area del quartiere brugherese che per noi era sospetto per gli scarichi nelle falde – ha spiegato Magni – ma niente ancora sul piano di zonizzazione acustica e a ben vedere quello che stanno facendo adesso mi viene un dubbio, comunque a questo punto abbiamo solo la speranza che il Comune di Monza si attivi con noi organizzando al più breve un incontro pubblico congiunto con i residenti».

Foto by archivio MBNews

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