Attualità

Dal 6 maggio La Cavallera chiude alle auto: al via i lavori per renderla ciclo-pedonale

La rabbia del sindaco di Arcore: "Non avevano i soldi per riparare delle buche: vergognoso"


Il giorno annunciato è arrivato: la Strada Comunale della Santa, meglio nota come Cavallera, chiude al transito dei mezzi motorizzati, auto e moto. E lo fa da lunedì 6 maggio, quando inizieranno i lavori voluti dall’Amministrazione 5 stelle di Vimercate guidata da Francesco Sartini per trasformarla in via in ciclo-pedonale.

Niente più auto dunque, niente più scorciatoie per arrivare da Vimercate ad Arcore e viceversa, bypassando il traffico delle arterie principali: lungo i circa 2 chilometri di Cavallera ci sarà un viale alberato, su cui potranno transitare solo bici, pedoni e mezzi agricoli.

Il progetto, che verrà in parte finanziato con il Fondo Aree Verdi di Regione Lombardia, per circa 73.500 euro, prevede la sostituzione della pavimentazione, la fornitura e la posa in opera di fioriere con barriere mobili a scorrimento per la regolazione o il blocco del traffico, il rifacimento del fondo stradale e la predisposizione di una futura piantumazione. La strada sarà pertanto chiusa al transito veicolare e pedonale a partire dal 6 maggio, data in cui inizieranno i lavori di rimozione dell’asfalto bituminoso ai lati della strada, così da consentire la successiva piantumazione. Entro l’estate la strada sarà riaperta al solo transito ciclopedonale, fatta eccezione per i mezzi agricoli autorizzati. La piantumazione, invece, avverrà nel tardo autunno, quando le condizioni saranno ideali per l’attecchimento delle nuove essenze.

Nel futuro, come spiegato dal Sindaco Francesco Sartini, si vorrebbe completare l’intervento con il prolungamento del percorso ciclo-pedonale anche lungo via Per Arcore, nel tratto che porta dal distributore di benzina fino al semaforo. Ma questa, al momento, è solo un’idea.

Molto più di un’idea il futuro green della Cavallera, a cui si è sempre opposto, senza risultati, il sindaco del Comune vicino, Rosalba Colombo.

«Un progetto senza senso – ha chiosato – Sartini mi deve spiegare qual è il senso di realizzare una strada ciclabile che parte dal nulla (la frazione di Oreno) e finisce nel nulla (l’area industriale di Arcore). Una buona Amministrazione ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei suoi cittadini. Qui, da lunedì, vedremo un migliaio di auto, secondo il dato fornito da loro stessi, che percorrevano la strada fino a ieri, riversarsi sul Pagani e sulla via Cesare Battisti, intasando il traffico. Non c’è nemmeno un senso dal punto di vista ambientale. Era necessario un intervento complessivo, magari con il coinvolgimento dei Comuni limitrofi, come il mio, su cui questa scelta ricadrà in termini negativi. Si otterrà il risultato di fare arrabbiare gli automobilisti e chi abita in quella zona, che ora dovrà fare il giro dell’oca per arrivare ad Arcore o viceversa, e di fare diventare la strada una fogna a cielo aperto, senza controllo alcuno». «La verità, il senso di tutto questo è uno solo – ha concluso Colombo – Semplicemente non avevano soldi per riparare delle buche, e questo è vergognoso. Voglio ricordare che Arcore ha investito quest’anno un milione di euro per la manutenzione delle strade».

Sicuro del fatto suo, invece, il Primo Cittadino vimercatese: «Con questo intervento restituiamo la strada alla sua originaria vocazione agricola e creiamo un percorso ciclo-pedonale di pregio – ha commentato – Eliminiamo inoltre una fonte di pericolo, essendo la strada stretta e con una visuale in certi punti insufficiente. Le analisi dei flussi di traffico ci rassicurano sulla bontà della decisione presa. Aggiungo che la possibilità di percorrere la strada con i veicoli e l’assenza di abitazioni induce molti incivili a considerarla una sorta di discarica abusiva.  Infine, allargando l’orizzonte, vorrei sottolineare il fatto che le giovani generazioni stanno manifestando in tutto il mondo per ricordarci che è arrivato il momento di rinunciare a qualche comodità (e in questo caso si tratta di una rinuncia davvero piccola) per tornare a occuparci dell’ambiente in cui viviamo, riscoprendo forme di mobilità più sostenibile».

(Articolo aggiornato alle 14.50 di martedì 30 aprile)

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