Una ragazza sorridente che “sbuca” dalla prima pagina del Corriere della Sera il giorno della proclamazione della Repubblica, nel giugno 1946. Una foto-icona che racconta la speranza di un Paese che guarda avanti dopo il fascismo e la guerra. L’autore è monzese, Federico Patellani, classe 1911, maestro del fotogiornalismo italiano.
La storia della costruzione dell’identità italiana. Il suo lavoro, commentano il Sindaco e l’Assessore alla Cultura, a oltre quarant’anni dalla sua morte, conserva ancora uno sguardo attuale e testimonia gli sforzi compiuti dagli italiani per la costruzione di un’identità comune, fatta di molti intrecci, sfumature culturali e di costume. La mostra consentirà ai monzesi di scoprire un fotografo eccezionale e, nel contempo, di presentare in Arengario un evento di altissima qualità culturale.
Il “giornalista nuova formula”. Federico Patellani, uno dei più importanti fotografi italiani del XX secolo, è stato il primo fotogiornalista italiano. Già nel 1943 aveva indicato come doveva essere il “giornalista nuova formula”: un giornalista che, oltre a scrivere i testi, sapesse anche realizzare immagini “viventi, attuali, palpitanti”. Patellani si avvicina alla fotografia dopo la laurea in Legge, durante il servizio militare in Africa nel 1935, quando documenta con una Leica le operazioni del Genio Militare italiano. Dal 1939 collabora con il settimanale “Tempo” di Alberto Mondadori che si rifaceva all’esperienza dell’americano “Life” adattato alla realtà italiana. Sensibile e colto narratore, testimone puntuale della società italiana, Patellani (scomparso a Milano nel 1977) racconta senza retorica l’Italia nel dopoguerra, che cerca di dimenticare il passato recente e di ritrovare le proprie radici, ma narra anche la ripresa economica di un Paese che sta cambiando pelle, passando da contadino a industriale, la moda, il costume e la vita culturale.
L’omaggio a “Stromboli”. Infine un omaggio al film di Roberto Rossellini “Stromboli. Terra di Dio”, a quasi settant’anni dalla sua uscita: a fianco degli straordinari ritratti di Ingrid Bergman e del regista, una bacheca con le pagine del servizio pubblicato da “Tempo” nel 1949, che documentano la realizzazione del film, i luoghi e i protagonisti, insieme ai provini delle immagini che raccontano il metodo di lavoro di Patellani.
Gli orari. La mostra potrà essere visitata fino a domenica 28 luglio nei seguenti orari: martedì, mercoledì e venerdì dalle 16 alle 19; giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; sabato dalle 10 alle 13, dalle 16 alle 19 e dalle 21 alle 23; domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso libero.
Informazioni: Ufficio Cultura ed Eventi – tel. 039/366381 – email: mostre@comune.monza.it.