Nella nostra amata Brianza, più o meno esattamente come in ogni altra parte d’Italia ed in quasi tutto il mondo, il fenomeno delle scommesse e del gioco d’azzardo ha assunto dimensioni considerevoli.
Nella nostra amata Brianza, più o meno esattamente come in ogni altra parte d’Italia ed in quasi tutto il mondo, il fenomeno delle scommesse e del gioco d’azzardo ha assunto dimensioni considerevoli tanto che alcuni si spingono a considerarlo una vera e propria piaga sociale. Ovviamente il problema non è tanto nel giocare in sé, ma nell’abuso e nella dipendenza in cui alcuni (troppi!) soggetti cadono. Quello che scientificamente viene definito GAP, gioco d’azzardo patologico, o più comunemente ludopatia o azzardopatia.
La società civile e le istituzioni del nostro territorio però non stanno a guardare e molto recentemente sono balzati agli onori della cronaca locale una importante novità ed una positiva conferma. Cominciamo da Seregno: il Comune è riuscito ad ottenere un contributo di ben 30 mila euro erogato dalla Regione Lombardia per un progetto finalizzato a combattere la dipendenza da gioco d’azzardo.
Il progetto, dalla durata di un anno (da Luglio 2017 a Luglio 2018) con il Comune ente capofila di una rete di vari soggetti pubblici e privati, prevede degli specifici percorsi formativi per gli agenti della Polizia locale per uno scrupoloso controllo e l’eventuale repressione di comportamenti illeciti nell’ambito delle slot machine. L’altra parte del progetto prevede una capillare azione di informazione nei confronti di proprietari e gestori di esercizi commerciali con la condivisioni e la diffusione delle esperienze positive di chi ha scelto di dire basta alla presenza di macchine da gioco nella propria attività.
Su quest’ultimo aspetto possiamo collegarci all’iniziativa del comune di Lissone dove invece è stato confermato uno sconto del 20% sulla Tari, la poco amata tassa sui rifiuti comunale, alle attività commerciali che hanno deciso di rinunciare all’istallazione di macchine da gioco (slot machine, videolottery o qualsiasi altro apparecchi che preveda una vincita in denaro) nel proprio negozio. Si tratta dell’ultima iniziativa a livello cronologico di una più ampia campagna che l’amministrazione comunale di Lissone ha lanciato sul fenomeno dopo l’adesione al Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo e dall’approvazione in Consiglio comunale di una mozione riguardante la stessa materia senza dimenticare l’attività di informazione svolta nelle scuole della cittadina.
Di fronte a tutte queste iniziative sicuramente lodevoli, solitamente la critica più frequente riguarda l’incapacità che queste attività hanno di intervenire nel mondo virtuale di Internet capace facilmente di superare qualsiasi ostacolo e raggiungere veramente tutti tramite i PC, i tablet e sopratutto negli ultimi anni, gli smartphone. Sono tantissimi, in particolare fra giovani e giovanissimi (ma ricordiamo che il gioco d’azzardo e le scommesse sono tassativamente vietati a tutti i minori di 18 anni), quelli che cominciano a giocare on line con le attraenti offerte di benvenuto come chi usa il codice promoter su starcasino.
Una critica per certi versi legittima ma fino ad un certo punto viste che le sala giochi e centri scommesse nel mondo reale comunque non stanno conoscendo particolari cali del proprio giro di affari negli ultimi anni, tutt’altro, segno che comunque forme di limitazione, regolamentazione più severa e di disincentivazione nella presenza di macchine da gioco nelle attività commerciali, possono anche se parzialmente limitare i problemi di abuso e dipendenza.