Il Gran premio d’Italia di Formula 1 si correrà come (quasi) sempre all’Autodromo nazionale di Monza l’1, 2 e 3 settembre. Ecco cosa c’è da sapere.
1, 2, 3, pronti, via! No, non è un errore. Non è al contrario. È per ricordare a tutti che quest’anno il Gran premio d’Italia di Formula 1 si correrà come (quasi) sempre all’Autodromo nazionale di Monza l’1, 2 e 3 settembre.
Le settimane che precedono l’evento non sono cariche di ansia e inquietudine come quelle dello stesso periodo di un anno fa. Quello del 2016 poteva passare alla storia come l’ultimo Gp corso sulla leggendaria pista brianzola, dato che il contratto tra Sias, la società che gestisce il circuito, e Bernie Ecclestone, l’ex “padrone” della Formula 1, era in scadenza e si stava trattando freneticamente per il rinnovo.
Siccome per l’ennesima volta l’autodromo di Monza ha scampato il pericolo (ma solo per tre edizioni del Gp), tutta l’attenzione sarà finalmente rivolta alla gara sportiva, a maggior ragione che la Scuderia Ferrari, sorta di Nazionale italiana a motori che vanta tifosi in ogni angolo del pianeta, è tornata a lottare per il titolo.
Quello di quest’anno sarà l’88° Gp d’Italia, l’83° disputato all’interno del più grande parco circondato da mura d’Europa. Forse è anche per questo motivo che il Gp di Formula 1 è l’evento sportivo italiano che muove più soldi e tifosi. Il fascino delle gare automobilistiche a Monza è cresciuto col tempo di pari passo coi successi delle vetture Ferrari. Ma sono tanti gli aspetti che hanno fatto del Gp disputato nel capoluogo della verde Brianza il più amato dagli appassionati di tutto il mondo, anche più di quello comunque affascinante di Montecarlo. A cominciare proprio dall’aspetto ambientale.
A Monza si corre all’interno del Parco Reale, costituito nel 1805 per volere di Eugenio di Beauharnais, viceré del napoleonico Regno d’Italia, come complemento alla Villa Reale costruita anni prima dal governo austriaco. A prendere la decisione di costruire nel 1922 il circuito all’interno del parco fu l’Automobile Club di Milano: in soli 110 giorni la pista venne realizzata.
L’autodromo era inizialmente costituito da due anelli che potevano essere utilizzati insieme o separatamente, una pista stradale di 5.500 metri e una pista ad alta velocità di 4.500 metri. A percorrere per la prima volta il giro completo di 10mila metri del circuito furono i piloti Pietro Bordino e Felice Nazzaro alla guida di una Fiat 570 nella giornata del 28 luglio 1922.
La prima parte della storia dell’autodromo di Monza è contrassegnata da numerosi incidenti mortali, in parte dovuti ai lunghi rettilinei che nel tempo hanno fatto raggiungere ai piloti velocità altissime. Tra il 1923 e il 1978 persero la vita i piloti d’auto Ugo Sivocci, Emilio Materassi, Luigi Arcangeli, Giuseppe Campari, Mario Umberto Borzacchini, Stanislas Czaykowski, Alberto Ascari (unico testimone della sua morte fu il monzese Tino Brambilla, fratello di Vittorio, il pilota scomparso nel 2001 e al quale di recente è stato intitolato il largo all’ingresso del parco di Porta Vedano), Wolfgang Von Trips, Jochen Rindt e Ronnie Peterson, oltre a 37 spettatori travolti dalle vetture, nonché i motociclisti Renzo Pasolini e Jarno Saarinen.
Nei 5793 metri del tracciato di Monza si contano ben quattro lunghi rettilinei dove le vetture di Formula 1 superano abbondantemente i 330 chilometri orari. Per questo motivo è soprannominato il “tempio della velocità”. I punti di rallentamento principali sono le varianti Goodyear, della Roggia, Ascari e le curve Biassono, prima di Lesmo, seconda di Lesmo, del Serraglio, Parabolica.
Il record del circuito è di 1’19”525 con una media di 262,240 chilometri orari ed è stato stabilito nelle prove del Gran premio d’Italia 2004 da Juan Pablo Montoya. Tale tempo non è però considerato ufficiale perché non stabilito in gara. Proprio nel Gp del 2004 fu stabilito il record ufficiale del circuito, col ferrarista Rubens Barrichello, che girò in 1’21’046. A proposito di piloti veloci, il recordman di vittorie a Monza è del tedesco Michael Schumacher con ben cinque. Tra i costruttori, in testa c’è la Ferrari con 18 vittorie.
E sempre a proposito di Ferrari, il tedesco Sebastian Vettel e il finlandese Kimi Räikkönen stanno contendendo il titolo ai due piloti della Mercedes, il britannico Lewis Hamilton e il finlandese Valtteri Bottas, assieme all’australiano della Red Bull, Daniel Ricciardo. L’1, il 2 e il 3 settembre potrebbero dunque risultare giorni decisivi per l’assegnazione della corona d’alloro 2017. È facile immaginare un afflusso da record all’impianto monzese, con tanti tifosi che sogneranno una vittoria del Cavallino rampante al termine dei 53 giri del Gp. Purtroppo anche quest’anno, invece, non si vedranno in gara piloti italiani e dunque non ci sarà alcuna possibilità di aggiornare l’ultimo successo tricolore, ormai risalente al lontano 1966 con Ludovico Scarfiotti.
Per tutti gli appassionati di Formula 1 interessati ad andare a vedere il Gran premio ecco qui il link per scaricare tutte le brochure dell’area hospitality e qui il linkper acquistare direttamente online i biglietti.
Scelta la postazione da cui assistere al Gp non resta che informarsi sui parcheggi e le navette di collegamento al circuito (cliccate qui)