In termini sia di incassi sia di ingressi Casinò Campione d’Italia, ruolo leader sul mercato
| ARTICOLO SPONSORIZZATO

In termini sia di incassi sia di ingressi Casinò Campione d’Italia, ruolo leader sul mercato

13 gennaio 2014 | 18:36


Il 31 dicembre 2013 il Casinò Campione d’Italia ha chiuso l’ottantesimo anno d’attività segnando un risultato del tutto straordinario nel contesto del circoscritto mercato italiano delle case da gioco tradizionali – 4 società di gestione e 5 location.


Il 31 dicembre 2013 il Casinò Campione d’Italia ha chiuso l’ottantesimo anno d’attività segnando un risultato del tutto straordinario nel contesto del circoscritto mercato italiano delle case da gioco tradizionali – 4 società di gestione e 5 location. Per la prima volta, infatti, il Casinò campionese ha conquistato la prima posizione in termini sia di incassi di gioco (GGR, Gross Gaming Revenues, escluse mance e bigliettazione), avendo superato la soglia dei 90 milioni di euro, sia di ingressi che sono stati oltre 670.000 (il 2,2% in più rispetto al 2012). Il risultato assume particolare rilievo poiché solo pochi anni fa il “gap” tra Campione d’Italia e la sede leader era di decine di milioni di euro di incassi e di decine di migliaia di ingressi.
Inoltre anche la partenza del 2014 è sotto un segno positivo, a riprova del fatto che l’acquisizione della leadership di mercato costituisce il miglior messaggio promozionale. Infatti visitare la casa da gioco numero1 costituisce un’esperienza più coinvolgente per qualsivoglia tipo di cliente. Il Casinò Campione d’Italia perciò persevera nel percorso di garanzia della continuità aziendale, con l’obbligo conseguente di ottenere ottime performance di mercato e, nel contempo, implementare riduzioni di costi (non meno di 20 milioni di euro) anche grazie al sacrificio dei lavoratori: in regime di contratto di solidarietà, la società di gestione del Casinò dell’exclave è espressamente grata al personale. Del resto, essendo la fonte esclusiva di economia e “sistema” locali, il Casinò non si può permettere risanamenti di bilancio attraverso riduzioni drastiche, anche del 90%, del contributo annuale di spettanza del Comune, dovendo comunque generare una redditività tale da scongiurare lo sforamento del patto di stabilità. Il risultato conseguito nel 2013 è coerente con il Piano industriale del Casinò, approvato dal Comune e poi, senza rilievi, dalla Corte dei conti.

Il Casinò di Campione d’Italia è stato l’unico a veder crescere la propria quota di mercato sia nel breve termine – anno 2013 – sia nel medio termine, 2010-2013. Un dato, l’aumento di quota di mercato registrato da una sola azienda nel proprio settore, del tutto insolito in un contesto economico generale. Lo attesta l’analisi elaborata e diffusa dal periodico specializzato Gioconews, che merita integrale citazione: “A fronte del buon risultato del 2013, il Casinò Campione di Italia raggiunge la sua quota record con il 29,2% e con una crescita di 1,9 punti percentuali. Sanremo è stabile a 15,1%, dopo tanti anni di flessione (=/-0,1%), Venezia è in flessione dello 0,6% a 33,8% (superato, in negativo, nell’ultimo decennio, solo dal 33,7% del 2011), Saint Vincent, in piena ristrutturazione, con un -1,2% a 21,9%. Campione d’Italia è dunque l’unico con il segno più, beneficiando della flessione delle altre tre società . Se invece allarghiamo il campo di analisi all’ultimo triennio di crisi (2011-2013) come hanno performato i casinò nazionali? Venezia è scesa dai 157,1 milioni di euro del 2010 ai 104 del 2013 (-53,1 milioni di incassi e una flessione percentuale complessiva di circa un terzo, 33%), Campione d’Italia è passata dai 113,5 milioni di euro del 2010 ai 90,2 del 2013 (-23 milioni di euro di incassi e un -20%), Sanremo è scesa da 73,5 milioni di euro a circa 46,6 se non teniamo conto dell’ottima recente performance in termini di proventi online (con una flessione complessiva del 36% pari a 26,9 milioni di euro), Saint Vincent da 98,3 a 67,5 (-30,8 milioni di euro pari ad una flessione del 31%). Se ragioniamo di quote di mercato, anche nel medio termine Campione d’Italia cresce dal 25,7 del 2010 al 29,2% del 2013, mentre le altre tre società registrano una flessione: Venezia retrocede dal 35,5 al 33,8%, Sanremo dal 16,6 al 15,1%, Saint Vincent dal 22,2 al 21,9%”.