La città aveva iniziato benissimo, era all’avanguardia rispetto a diverse altre grandi città del resto d’Italia ma adesso a che punto stanno le cose?
Il sasso era stato lanciato ormai qualche anno fa, ma da un po’ di tempo a questa parte non si sente più parlare di digital divide, e quindi a che punto siamo su tutto il territorio? E soprattutto, come siamo messi a Milano e provincia? La città aveva iniziato benissimo, era all’avanguardia rispetto a diverse altre grandi città del resto d’Italia ma adesso a che punto stanno le cose?
Partiamo dalle brutte notizie
Prima di fare un’analisi precisa del territorio, parliamo più in generale della situazione che, a ben vedere, non è ancora come ci si aspettava. Sono infatti tanti gli italiani che hanno ancora disagi, infatti non solo adsl e internet in generale non sono al massimo delle potenzialità, ma anche il digitale terrestre crea ancora diversi problemi. Circa 5 mila italiani faticano a ricevere bene il segnale e questo nel 2017 non è più ammissibile. Il problema? Le infrastrutture in primis, ma anche quella che è la condizione culturale (in questo frangente) in secondo luogo. Paradossalmente, almeno rispetto a quello che è sempre stato un triste trend negativo, per quanto riguarda il digital divide, oggi come oggi nel sud d’Italia è inferiore rispetto al nord, proprio perché qui si è voluto insistere in modo puntuale per far sì che la tecnologia potesse svilupparsi.
Adsl e cultura
Si deve ribattere non solo sulle infrastrutture, ma anche su quelli che sono gli aspetti culturali delle famiglie che possono accedere, e dunque fruire, alle linee veloci, ma che non hanno idea di come fare per farlo. Solo 7 milioni di famiglie in tutta Italia hanno sottoscritto degli abbonamenti per poter viaggiare su internet con la rete veloce (vedi http://www.cartedipagamento.com/solo-adsl.htm), si parla di oltre 10 Mbps, nonostante l’ampio ventaglio di offerte che i vari operatori hanno spalmato sul mercato. Molti utenti, anche a Milano, sono avvezzi alle basse velocità e non evolvono la loro esperienza di navigazione. Questo costa al Paese il 54 esimo posto nel mondo per quanto concerne la velocità di connessione, con una media nazionale di 8,2 Mbps.
Popolazione più vecchia, aumenta il digital divide
Il fatto che la popolazione italiana sia sempre più anziana non è di certo un punto a vantaggio per le nuove tecnologie. Gli anziani hanno comprensibili difficoltà a comprendere le nuove tecnologie e solo pochi riescono invece a imparare sia l’utilizzo di un PC che di uno smartphone collegandosi in rete. Il digital divide quindi va di pari passo con un’eterogeneità della popolazione, nonché delle possibilità, come per esempio quelle offerte da una città come Milano, dove vi è un tasso di occupazione maggiore, e quindi una percentuale maggiore di utenti che si possono permettere l’acquisto di device elettronici e abbonamenti per la connessione. La soluzione? Certamente continuare a investire in questa direzione ed educando non tanto le nuove generazioni, quanto quelle a partire dai 60 anni.
*Publiredazionale