Il locale, circondato dal verde della Valle del Rio Pegorino, come ci spiega il titolare, Alan Sampietro, propone un ambiente familiare e pietanze tipiche delle vecchie trattorie, ma rivisitate in chiave moderna.
Ristorante-Lesmo. “Come a casa, ma meglio”. In queste poche parole c’è tutto quello che Hostaria 2.0, ristorante con sede nel centro storico di Gerno di Lesmo in via Alessandro Volta, 26, vuole trasmettere alla propria clientela.
Un messaggio di familiarità e coinvolgimento che va al di là delle pietanze portate in tavola. Perché l’obiettivo è far uscire le persone dalla propria casa per entrare in una location, circondata dal verde della Valle del Rio Pegorino, dove possono sentirsi completamente a proprio agio con musica di qualità, arredi di ispirazione casalinga in un ambiente che fa del comfort la sua filosofia. Proprio come tra le mura domestiche. In più, senza la necessità di dover cucinare, mangiare altrettanto bene. Anzi, meglio.
“Sin dalla nascita nel 2017, Hostaria 2.0 ha sempre puntato sulla cucina tipica delle vecchie trattorie a gestione familiare, ma rivisitata in chiave moderna e raffinata” spiega il titolare Alan Sampietro, che ha 30 anni di esperienza alle spalle nella direzione di ristoranti e nella sua carriera si è dedicato anche alla tradizione culinaria giapponese.
Nel locale di Lesmo ogni dettaglio rimanda alla sapiente e gustosa combinazione di elementi del passato, del presente e del futuro. Dall’arredo ad un servizio attento al cliente e mai invadente, fino ai sapori di un menùin cui si può scegliere tra portate di terra e di mare, che sono studiate dallo chef per offrire un tocco di originalità e fantasia in grado di sorprendere anche chi pensava di avere sufficiente conoscenza ed immaginazione in materia. C’è anche la possibilità di scegliere tra 2 diversi menù degustazione, uno di terra e uno di mare.
“Hostaria 2.0, ristorante di Lesmo, sorge in un locale che negli anni Cinquanta era un bar, ma anche un’osteria – racconta Alan – abbiamo rifatto tutto, dal design al concept, ma mi piaceva portare avanti l’idea dell’evoluzione di un certo tipo di proposta culinaria con tecniche di cottura moderna, materie prime scelte e il più possibile a km 0, quindi legate al nostro territorio brianzolo”.
Ecco perché la clientela di Hostaria 2.0, variegata per età e provenienza, oltre a godere il clima accogliente e intimo di un locale da 40 posti ed un ampio parcheggio gratuito nelle vicinanze, può gustare pietanze che seguono l’andamento delle stagioni e la reperibilità dei prodotti.
La carta dei vini è molto curata con una scelta, seguita anche da un enologo, di prodotti bio, adatti alle diverse pietanze, provenienti anche da micro cantine, quasi tutti servibili al calice. Troverete il “consiglio dell’Oste” al fianco di ogni portata nel menù per aiutare la clientela con la scelta.
“Cambiamo il menù quasi totalmente 4 volte all’anno e la prossima sarà a metà maggio – annuncia – sicuramente avremo pietanze più fresche per la primavera e l’estate. Stiamo studiando, ad esempio, una versione 2.0 degli spaghetti alle vongole, che si trasformeranno in ravioli con ripieno di vongole, serviti con la sua acqua di cottura e una grattata finale di bottarga di muggine”.
“Tra le pietanze che confermiamo, invece, ci sono i tagliolini all’uovo con olio, peperoncino jalapenos e un aglio nero di particolare qualità che dona maggiore digeribilità – continua il titolare di Hostaria 2.0 – tra i dolci, invece, c’è la nostra versione del tiramisù che prevede cantucci bagnati al caffè, soffice crema al mascarpone, caramello salato e croccante di noci peccan”.
Nel futuro di Hostaria 2.0 non è da escludere anche un aggiornamento del nome. “Sulla scia della nostra voglia di innovare la tradizione, chissà mai che un domani Hostaria 2.0 possa diventare Hostaria 3.0” conclude Alan.