Mbnews propone un viaggio all’interno del mondo delle forniture legate all’energia, rivolto alle famiglie del territorio con i consigli di esperti del settore.
Accessibilità, impatto sul territorio e costi. Questi i tre aspetti da tenere in considerazione nella scelta del fornitore di luce e gas. In un mercato dove le offerte si sprecano e in cui i nuovi fornitori spuntano come funghi giorno dopo giorno, ecco allora che appare evidente la necessità di capire in che modo effettuare una scelta consapevole. Una scelta che non deve avere solo il prezzo come termine di paragone, perché oltre a quello c’è molto di più, per esempio il tempo impiegato per contattare un servizio clienti e il ritorno, in termini di investimenti sul territorio.
Questioni pratiche insomma, ma anche etiche. Abbiamo chiesto a un esperto del settore, Giovanni Perrone, Amministratore Delegato Acel Energie, come fare a scegliere il giusto fornitore, quali aspetti considerare e in che modo porsi, anche eticamente davanti a una scelta che a prima vista potrebbe apparire solo legata al costo.
Come scegliere il fornitore giusto?
Il mio consiglio è innanzitutto di non guardare solo ed esclusivamente al prezzo, perché è vero che il gas di un operatore riscalda quanto quello di un altro e la luce di un fornitore illumina tanto quanto quella del suo concorrente, ma c’è tutta una serie di servizi al contorno che rendono luce e gas un servizio prima ancora che un prodotto. L’accessibilità al servizio clienti è, ad esempio, un servizio fondamentale.
Ci sono operatori che, risparmiando su call center e sportelli clienti, tagliano al minimo i costi, ma limitano anche i servizi ai clienti. E molto spesso un servizio scadente finisce per farmi aumentare il costo della fornitura. Pertanto, nella scelta dell’operatore occorre chiedersi sempre di quali servizi si vuole poter contare.
I prezzi particolarmente vantaggiosi possono infatti nascondere alcune ombre. Ad esempio possono essere temporanei, frutto di alcune offerte legate a un determinato periodo di tempo e quindi possono nettamente aumentare ad esempio l’anno successivo. Non solo. Un prezzo particolarmente basso più nascondere la mancanza di alcuni servizi come l’assistenza clienti. E tutti sappiamo quanto possa essere dispendioso in termini di tempo e frustrante cercare di mettersi in contatto con un operatore per tentare di risolvere qualche problema e trovarsi invece a passare minuti in attesa ad ascoltare messaggi registrati.
Oltre ai costi e ai servizi a cosa dobbiamo fare attenzione?
All’aspetto etico direi. Grandi compagnie di fornitori di energia come la nostra sostengono a livello economico realtà del territorio restituendo parte degli introiti. Ad esempio, solo per citare alcuni casi concreti, il gruppo Acsm Agam ha sostenuto con sponsorizzazioni la squadra Vero Volley, le luminarie natalizie di Monza, il rifaicmento della facciata del Teatro Manzoni. Si tratta di interventi mirati, calati sul nostro territorio. Compagnie più piccole o non della nostra zona non promuovono evidentemente iniziative di questo genere che portano valore e sostengono le iniziative locali, all’insegna del radicamento e della vicinanza.
Quali sono i servizi che offre un fornitore di energia?
Ci sono operatori totalmente digitali che mettono a disposizione solo un’App. Poi ci sono quelli più tradizionali che invece, oltre all’App e ad altri canali digitali (chat, siti internet), mettono a disposizione un numero verde. Ma anche qui occorre capire gli orari, se è gratuito o a pagamento e se rispondono dall’Italia o meno. Infine poi ci sono gli operatori storici che oltre a tutto questi canali hanno anche sportelli sul territorio dove potersi recare per avere faccia a faccia un supporto o un chiarimento o – perché no – far valere i propri diritti.
In conclusione, qual è il consiglio?
Il consiglio è di non seguire continuamente chimere di prezzo, perché si rischia di finire in un in un girone dantesco, condannati al turismo energetico, dove si insegue continuamente il fornitore che per qualche mese ha l’offerta più vantaggiosa sul mercato, presto soppiantato da un’altra e così via. Meglio chiedersi di quali servizi si ha bisogno e scegliere il fornitore che li offre. Poi all’interno di questi magari dare spazio perché no ad una scelta anche un po’ emotiva: si può cercare un fornitore che rispecchi le proprie idee e nel quale ci si possa riconoscere. Le aziende ormai stanno prendendo posizione su alcuni temi importanti e stanno sposando delle cause, come il cambiamento climatico o i problemi dei giovani. Ora si comunica molto, anche sui social ed è lì che ci si può informare per trovare qualcuno che oltre a fornire i servizi richiesti, incarni anche i propri valori.