Per ridurre la possibilità che la vacanza si trasformi in sofferenza basta tener bene in mente dieci semplici regole di comportamento, quelle della Federazione internazionale dello sci.
L’inverno è ormai arrivato. La neve ha fatto capolino in diverse località lungo tutto la Penisola, in alcuni casi anche a bassa quota. E così c’è chi ne ha già approfittato per gustarsi la bellezza della montagna. Altri lo faranno da qui in avanti per la classica settimana bianca. Magari andando all’Aprica, sulle Alpi Orobie, tra le non lontane Valtellina e Val Camonica. Lì c’è una stazione sciistica con oltre 50 km di piste, 22 percorsi, 5 collegamenti e 17 impianti di risalita. Un luogo dove i campi scuola sono direttamente in paese e si arriva con gli sci ai piedi “sulla porta di casa”, ormai punto di riferimento per gli appassionati lombardi e non solo della natura e della neve, dove il divertimento e il relax sono di casa. Insomma un giovamento per il corpo e la mente, ma da affrontare sempre con attenzione, responsabilità e rispetto delle regole.
La montagna, del resto, ha già dimostrato in questi primi giorni del 2019 di poter essere anche molto pericolosa. Come testimoniano le tragiche morti di due bambine di 8 e 9 anni in Alto Adige e in Piemonte. Evitare, o almeno ridurre, la possibilità che la gioia di una vacanza o di una gita in montagna rischi di trasformarsi in dolore e sofferenza è possibile. Basta, ad esempio, tener bene in mente dieci semplici, ma fondamentali, regole di comportamento, quelle della Federazione internazionale dello sci (Fis). Dalla padronanza della velocità e del comportamento a come regolarsi in caso di sorpasso, scelta della direzione, sosta e attraversamento di un incrocio. Dal rispetto degli altri a quello della segnaletica. Proprio quest’ultima sembra essere tra le regole più, volontariamente o meno, violate.
“Bisogna fare attenzione a quanto viene comunicato e capire, ad esempio, che se la pista è chiusa ci sonomotivi di sicurezza, non certo perché si vuole impedire alle persone di sciare – spiegano gli operatori del servizio Sicurezza e Soccorso in montagna della Polizia di Stato, che sono di stanza all’Aprica – è necessario affidarsi alle persone, comprese i maestri di sci, che sanno dare informazioni sulle mappe ed indicazioni su cosa fare e dove andare. Noi siamo presenti per aiutare le persone e ci mettiamo a loro disposizione – continuano – non vogliamo certamente fare la parte di quelli che pensano esclusivamente a fare controlli ed eventualmente multe”.
Così anche all’Aprica l’intervento degli operatori del servizio Sicurezza e Soccorso in montagna della Polizia di Stato si è rivelato spesso fondamentale. A volte anche con il supporto della tecnologia. “Di episodi ne potremmo citare tanti, ma ci piace ricordare quello di una bambina che era rimasta, sola e persa, in mezzo al bosco – raccontano – ma che per fortuna aveva il cellulare e con quello è riuscita a farci capire in che punto esattamente si trovava, in modo da permetterci di recuperarla con una certa tempestività”.
Nonostante l’impegno di chi ha il compito di dare una mano a turisti ed appassionati della montagna, non sempre, anche per la superficialità di alcuni, tutti percepiscono i possibili pericoli della montagna. “Chissà perché chi non sa nuotare difficilmente si azzarda ad andare con una barca in mare aperto e a buttarsi in acqua, invece in montagna, a volte senza riflettere troppo, si tende ad improvvisareanche quando non si ha alcuna esperienza” affermano gli operatori dell’Aprica.
Tra le violazioni che mettono in pericolo gli utenti, come il non avere il kit di autosoccorso se si va fuori pista, segnaliamo in particolare la pratica dello sci alpinismo sulle piste da sci, soprattutto nelle ore notturne in cui le piste sono chiuse per presenza di mezzi battipista in azione, e la tendenza ad usare slittini e snowbike su piste non dedicate. “Vogliamo ricordare che le leggi che regolamentano l’utilizzo delle piste sono molto chiare nel limitare l’utilizzo delle piste da sci alpino per la sicurezza di tutti gli utenti”. Meglio, quindi, seguire le regole per divertirsi in sicurezza.
1 – Rispetto per gli altri.
Ogni sciatore deve comportarsi in modo da non mettere in pericolo altre persone o provocare danni.
2 – Padronanza della velocità e del comportamento.
Ogni sciatore deve tenere una velocità e un comportamento adeguati alla propria capacità nonché alle condizioni generali della pista, della libera visuale, del tempo e all’intensità del traffico.
3 – Scelta della direzione.
Lo sciatore a monte che ha la possibilità di scegliere il percorso deve tenere una direzione che eviti il pericolo di collisione con lo sciatore a valle.
4 – Sorpasso.
Il sorpasso può essere effettuato (con sufficiente spazio e visibilità), tanto a monte quanto a valle, sulla destra o sulla sinistra, ma sempre a una distanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato.
5 – Immissione e incrocio.
Lo sciatore che si immette su una pista o che riparte dopo una sosta, deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé o per gli altri; negli incroci deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo indicazioni.
6 – Sosta.
Lo sciatore deve evitare di fermarsi, se non in caso di necessità, nei passaggi obbligati o senza visibilità. La sosta deve avvenire ai bordi della pista. In caso di caduta lo sciatore deve sgomberare la pista al più presto possibile.
7 – Salita.
In caso di urgente necessità lo sciatore che risale la pista, o la discende a piedi, deve procedere soltanto ai bordi della stessa.
8 – Rispetto della segnaletica.
Tutti gli sciatori devono rispettare la segnaletica prevista per le piste da sci e in
particolare l’obbligo del casco per i minori di 14 anni.
9 – Soccorso.
Chiunque deve prestarsi per il soccorso in caso di incidente.
10 – Identificazione.
Chiunque sia coinvolto in un incidente o ne è testimone è tenuto a dare le proprie generalità.