Da dieci anni l’associazione di Bellusco, ha l’obiettivo di difendere e promuovere, attraverso l’arte e la cultura, la bellezza del nostro territorio. Ilaria Caldirola, una delle sei socie fondatrici, ci racconta le iniziative per Natale. E non solo…
Il nome dell’associazione che hanno fondato nel 2012, Art-U, è ispirato al famoso Re di Camelot della tradizione mitologica medievale. E anche se Chiara Bertoletti, Chiara Villa, Valentina Radaelli, Valentina Ronzoni, Elena Collina, Ilaria Caldirola, le protagoniste che hanno dato vita a questa storia, non sono dodici come i Cavalieri della Tavola Rotonda, si possono, comunque, sentire accomunate da ideali importanti.
Su tutti quello di difendere e promuovere, attraverso l’arte e la cultura, la bellezza della Brianza e dei confinanti territori milanese e bergamasco. È questo, infatti, come ci racconta in quest’intervista Ilaria Caldirola, una delle sei amiche, tutte laureate in Storia dell’Arte, socie e fondatrici di Art-U, l’intento principale con il quale è nata dieci anni fa questa realtà artistica e culturale. Che nel nome, in realtà, vuole richiamare il concetto di “Arte per tutti”.
La lettera U è da intendersi, infatti, come acronimo dell’inglese You. Anche in quest’ottica Art-U, che ha la sua sede a Bellusco, in vista dell’ormai prossimo Natale, ha organizzato un calendario ricco di appuntamenti ed iniziative. E, nel 2023, ha già nel cassetto progetti che vanno nella direzione dell’ambito sociale e dell’accessibilità.
Art-U nel 2022 ha compiuto dieci anni. Come è nata e con quali obiettivi?
Abbiamo festeggiato qualche mese fa un anniversario importante! Anche se gli anni passano, abbiamo sempre in mente la chiacchierata tra 6 amiche che, 10 anni fa, ci ha portato a fondare l’Associazione. Ci confrontavamo su viaggi e studi compiuti e ci stupivano un po’ del fatto che spesso i nostri coetanei fossero più informati di cosa visitare a Parigi, New York e Londra e magari non si fossero mai resi conto che proprio quell’edificio davanti al quale passavano tutti i giorni per andare al lavoro nascondeva qualche segreto storico o particolare opera d’arte.
Noi stesse ci siamo spesso stupite (e continuiamo a farlo), imbattendoci in una chiesetta dimenticata, un affresco ignorato, un palazzo poco valorizzato a pochi passi da casa. Abbiamo deciso così di darci un obiettivo ambizioso: lavorare con passione e professionalità, in collaborazione con le realtà culturali già esistenti, per valorizzare il nostro territorio e per ricordare a chi abita in queste zone che la Brianza, ma anche la bergamasca e il milanese, non sono solo luoghi dove si lavora e si produce, ma sono anche ricchi di un affascinante patrimonio di arte e storia.
Natale è ormai molto vicino e siamo già immersi nel clima della festa più importante e sentita dell’anno. Voi di Art-U come vi siete preparati?
Questo è uno dei periodi più difficili da programmare. È inverno, quindi molti itinerari che si svolgono interamente in esterno devono essere proposti con molta cautela o addirittura accantonati. Con le festività natalizie inevitabilmente il pubblico consueto si divide tra caccia ai regali e momenti in famiglia. I centri cittadini si riempiono di gente rendendo a volte difficili alcuni spostamenti. Eppure, le idee non mancano mai con alcune proposte a tema proprio natalizio.
Quali le iniziative e le visite guidate più interessanti che proponete in questo periodo?
Nel pomeriggio del 17 dicembre un tour a Bergamo città alta per attraversare la storia della città accompagnati dalle luminarie e per prepararci al 2023, quando Bergamo e Brescia saranno capitali italiane della cultura.
Sempre lo stesso giorno abbiamo programmato un’iniziativa per famiglie con bambini a Vimercate, dal titolo “Tesori sotto l’albero! Caccia all’indizio per le vie della città”, gratuita grazie al sostegno dell’Amministrazione comunale.
Per concludere queste festività natalizie, sempre pensando ai bambini, abbiamo infine previsto, per il 4 gennaio, anche una visita speciale alla mostra su Keith Haring presso il Serrone della Reggia di Monza.
Guardando, invece, oltre il Natale, quali sono i programmi di Art-U nel 2023?
Il prossimo anno vorremmo portare avanti, tra gli altri, due rami di attività complessi, ma che ci stanno a cuore e hanno già prodotto importanti collaborazioni: l’ambito sociale e quello dell’accessibilità.
Per il primo, abbiamo le dita incrociate, perché un progetto a cui abbiamo aderito sul Vimercatese, finalizzato alla realizzazione di iniziative didattiche in situazioni di marginalità, riceva i fondi richiesti. Per l’accessibilità, puntiamo a proseguire nel 2023 la collaborazione con associazioni che seguono ragazzi con disabilità psichica, (tra le quali Capirsi Down di Monza) e quella con il Comune di Bellusco per realizzare altri itinerari che rendano fruibili anche ai disabili sensoriali alcuni siti di interesse storico-artistico della città.
Proprio domenica 18 dicembre si terrà la terza tappa di questo percorso, assieme ad Associazione Fedora e Teatro dell’Aleph.
Uno degli obiettivi della vostra associazione è portare le attività culturali ed artistiche nelle scuole. Quanto è importante creare l’interesse per queste tematiche nei più piccoli?
È importantissimo. Per noi è una grande soddisfazione lavorare insieme a studenti e studentesse! I più piccoli ci insegnano a guardare il mondo con stupore, ad apprezzare quello che per noi può sembrare solo banale. I ragazzi e le ragazze delle scuole primarie invece ci riempiono di domande, ci travolgono con la loro curiosità e il desiderio di conoscere.
I “grandi” delle scuole secondarie, inoltre, sono per noi una bella sfida: li incontriamo per poco tempo, lo spazio di una visita guidata, e dobbiamo conquistarli, convincerli che le ore trascorse con noi, in giro per musei e città, hanno un loro valore.
Come cercate di avvicinare le giovani generazioni alla cura del bello che ci circonda?
Studiamo sempre itinerari nuovi e accattivanti, laboratori e approfondimenti che possano appassionare tutti alla cura del territorio e del patrimonio. Un giorno saranno proprio questi ragazzi e ragazze i custodi di questo prezioso tesoro. È nostro compito appassionarli e far sì che comprendano il valore dei luoghi che abitano e le loro radici storiche e culturali.
La cultura è uno dei settori più colpiti dalle conseguenze del Covid e dall’attuale situazione economica. Quale riscontro da questo punto di vista sul territorio?
Siamo convinte che ogni momento di difficoltà debba trasformarsi in opportunità per evolvere e aggiornare il proprio modo di lavorare. Certo, svolgendo un’attività che trae la propria essenza anche e soprattutto dal trovarsi in presenza con il pubblico, dal muoversi sul territorio e mettersi faccia a faccia con un monumento, un affresco, un’opera d’arte, la difficoltà è stata notevole.
Abbiamo proposto, durante il lockdown, le “finestre su…”, un programma di visite virtuali con collegamento online: è stata l’occasione, anzitutto per noi, di spaziare in tutta Italia, da Padova a Siena, da Roma fino a Matera!
Ora, però, sentiamo la necessità di tornare al nostro punto di origine e avvicinare nuovamente il nostro pubblico al proprio territorio per riscoprire, ad esempio, la chiesetta davanti alla quale si passa tutti i giorni sovrappensiero, che forse non espone opere artistiche di grande valore economico, ma che è custode e testimone di un bene preziosissimo: la nostra storia, le nostre radici.